Atomi per la pace: differenze tra le versioni

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È innegabile che l'inizio di un'idea di sfruttamento pacifico dell'energia nucleare sia una conseguenza dello sgancio della [[bomba atomica]] a [[Bombardamento_atomico_di_Hiroshima_e_Nagasaki|Hiroshima e Nagasaki]] nell'agosto del [[1945]]. Già il 15 novembre del [[1945]] il presidente [[Harry Truman|Truman]] e i primi ministri inglese [[Clement Attlee|Attlee]] e canadese [[Mackenzie King]] si incontrarono a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], firmando una dichiarazione trilaterale sull'energia atomica. In particolare si impegnarono a
{{quoteCitazione|[...] procedere con la diffusione di documentazione scientifica a fini pacifici con qualsiasi Paese interessato a uno scambio reciproco.<ref>{{en}} BECHHOEFER, B.G., Postwar Negotiations for Arms Control, The Brookings Institution, Washington, DC (1961), p.33.</ref>}}
Poco dopo, il 27 dicembre [[1945]], un accordo firmato a [[Mosca]] con l'[[Unione Sovietica]] portò alla nascita della Commissione delle Nazioni Unite per l'Energia Atomica (UNAEC). L'atto più noto di questa Commissione fu il [[piano Baruch]], che prende il nome dal delegato americano [[Bernard Baruch]]. Questi propose il 13 giugno [[1946]] un ambizioso progetto<ref>{{en}} SIMPSON, J., HOWLETT, D., ''The Baruch Plan'', PPNN Briefing Book, Volume II
(Treaties, Agreements and other Relevant Documents, 2nd edn), The Mountbatten Centre for International Studies, Department of Politics, University of Southampton, Southampton (1993) N-1 to N-5.</ref>, che prevedeva la creazione dell'Autorità Internazionale per lo Sviluppo Atomico (IADA), che avrebbe avuto
{{quoteCitazione|un controllo di tipo manageriale di tutte le attività riguardanti l'energia atomica, potenzialmente pericolose per la sicurezza mondiale.}}
Lo scopo principale della IADA sarebbe stato quello di
{{quoteCitazione|ottenere e mantenere informazioni accurate e complete sulle risorse mondiali di [[uranio]] e [[torio]], in modo da portarle sotto il proprio controllo.}}
 
È ovvio che un piano del genere era assolutamente incompatibile con l'incipiente [[guerra fredda]]. Infatti i contrasti fra [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e Unione Sovietica fecero naufragare il piano Baruch assieme a tutta l'UNAEC, che si sciolse alla fine del 1949 dopo anni di sterili dibattiti.
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Il 25 marzo del [[1951]] il presidente dell'[[Argentina]] [[Juan Perón]] fece una dichiarazione, nella quale si leggeva che il fisico tedesco [[Ronald Richter]] era riuscito a
{{quoteCitazione|[...] produrre energia atomica in modo controllato, alle temperature estremamente alte di milioni di gradi, senza usare combustibile di [[uranio]].}}
Richter stava lavorando in un laboratorio segreto nell'isola di [[Hewmall]] in Argentina: la notizia in realtà era falsa, ma paradossalmente essa costituì l'inizio degli studi sulla fusione termonuclare controllata, sia negli Stati Uniti, sia in Unione Sovietica.
 
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Eisenhower cominciò con un lugubre ammonimento: la bomba all'idrogeno era centinaia di volte più potente della bomba di Hiroshima e Nagasaki, e che «il desiderio di costruirne una non è solo nostro». Infatti, la tecnologia di costruzione della bomba all'idrogeno era in possesso anche di Canada e Gran Bretagna, e presto sarebbe stata raggiunta anche da altri Paesi. Eisenhower tentò di rassicurare l'Unione Sovietica dicendo che:
{{quoteCitazione|La nostra speranza è che una conferenza delle quattro Potenze possa iniziare delle relazioni con l'Unione Sovietica che portino infine allo spontaneo mescolarsi dei popoli dell'Est e dell'Ovest.}}
Il punto nodale del discorso di Eisenhower era proprio la promozione di una Conferenza internazionale il cui slogan fosse '''''"Atomi per la pace"''''' (''Atoms for peace''), che fosse seguita dalla creazione di un'agenzia internazionale «...alla quale ciascun governo interessato dia il suo contributo per una causa comune.»<br/>
L'idea centrale veniva espressa da Eisenhower nel modo seguente:
{{quoteCitazione|Non è sufficiente togliere l'arma atomica dalle mani dei militari, va messa nelle mani di coloro che sanno adattarla alle arti della pace.}}
Per realizzare questo, era necessario un cambiamento netto di atteggiamento: le ricerche nucleari, sia in ambito civile, sia in ambito militare, da argomento sottoposto a segreto, dovevano diventare materia di scambio fra vari Paesi. Si doveva cioè passare da una politica di segreto e di negazione a una politica di trasparenza e cooperazione internazionale nello sviluppo e applicazione della tecnologia nucleare.
 
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Una sintesi dell'atmosfera di ottimismo che si respirava in quegli anni è data dalle dichiarazioni del presidente della Conferenza, l'eminente fisico [[india]]no [[Homi Jehangir Bhabha|Homi Bhabha]], che predisse che nei successivi venti anni gli scienziati sarebbero riusciti a
{{quoteCitazione|liberare energia della fusione termonucleare in un modo controllato... Quando ciò accadrà, i problemi energetici del mondo saranno risolti per sempre<ref>{{en}} UNITED NATIONS, ''Peaceful Uses of Atomic Energy'' (Proc. Int. Conf. Geneva, 1955), Vol. 16, UN, New York (1956), pag. 35. Adesso, 50 anni dopo, gli scienziati sono finalmente riusciti a iniziare la costruzione di un reattore sperimentale a fusione, [[ITER]].</ref>}}
Infatti, per Bahba e i suoi colleghi dei Paesi in via di sviluppo, l'energia nucleare avrebbe fornito una scorciatoia verso la prosperità di cui i Paesi industrializzati stavano incominciando a godere.
 
[[Winston Churchill|Churchill]] sintetizzò queste aspettative con la frase:
{{quoteCitazione|[L'energia atomica] sarà una fontana perenne per la prosperità del mondo<ref>{{en}} BECKMANN, R.L., ''Nuclear Non-Proliferation, Congress and the Control of Peaceful Nuclear Activities'', p. 70.</ref>.}}
 
==La ricerca nucleare viene resa pubblica (1955-1958)==