Oasis: differenze tra le versioni

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I fratelli Gallagher sono gli unici membri della formazione originaria che vi hanno fatto parte fino al 2009. Nel [[1991]] a [[Manchester]] si costituirono i [[The Rain|Rain]]: Liam Gallagher (voce), [[Paul Arthurs]] (chitarra), [[Paul McGuigan (musicista)|Paul McGuigan]] (basso) e [[Tony McCarroll]] (batteria). Poco dopo ai quattro si aggregò Noel (chitarra e voce) e Liam suggerì il nuovo nome. Il gruppo conobbe la fama già con l'album di debutto, ''[[Definitely Maybe]]'' ([[1994]]), che propose con forza la band come leader del movimento britpop. Con il nuovo batterista [[Alan White (batterista 1972)|Alan White]] gli Oasis realizzarono il secondo album, ''[[(What's the Story) Morning Glory?]]'' ([[1995]]), che ad oggi ha venduto quasi 25 milioni di copie in tutto il mondo. Da quel momento dilagò una specie di Oasis mania<ref name="inf">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/29/Oasis_ecco_Beatles_del_Duemila_co_0_9601297601.shtml|titolo=Oasis, ecco i Beatles del Duemila|editore=Corriere della Sera|data=29-01-1996}}</ref>: a metà degli anni novanta gli Oasis conobbero una popolarità altissima, esemplificata dal grande concerto di [[Knebworth]], agosto [[1996]], quando in due serate accorsero 250.000 spettatori<ref name="knebworth"/>. Il terzo album, ''[[Be Here Now]]'' ([[1997]]), divenne disco record per l'elevatissimo numero di copie vendute in un giorno<ref name="bhn">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/agosto/24/Per_disco_degli_Oasis_gia_co_0_9708245836.shtml|titolo=Per il disco degli Oasis è già record in 24 ore|editore=Corriere della Sera|data=24-08-1997}}</ref>, ma non fu risparmiato da critiche. Verso la fine del decennio la band visse un periodo di crisi. Due membri storici, McGuigan e Arthurs, furono avvicendati da Colin "Gem" Archer e, più tardi, da Andy Bell. Tra il [[1999]] e il [[2000]] la band registrò e pubblicò ''[[Standing on the Shoulder of Giants]]'', album che presentava un sound più sperimentale e psichedelico, seguito nel [[2001]] dall'[[album live]] ''[[Familiar to Millions]]''. Nel [[2002]] gli Oasis tornarono al suono delle origini con ''[[Heathen Chemistry]]'' e rividero il successo. Nel [[2005]] uscì il sesto album, ''[[Don't Believe the Truth]]'', registrato insieme al nuovo batterista [[Zak Starkey]]. Il disco registrò ottime vendite e riportò gli Oasis in classifica anche negli Stati Uniti. Nel [[2006]] uscì ''[[Stop the Clocks]]'', il primo ''best of'' degli Oasis, che ha venduto tre milioni di copie nel mondo<ref name="stc">{{cita web|url=http://www.amazon.com/Stop-Clocks-Oasis/dp/B001SGEULK|titolo=Stop the Clocks|editore=Amazon|lingua=en}}</ref>. Nell'ottobre [[2008]] è stato pubblicato ''[[Dig Out Your Soul]]'', settimo album, seguito da un lungo tour mondiale, in cui alla batteria figurava [[Chris Sharrock]].
 
Il 28 agosto [[2009]], a tre date dalla conclusione della tournée, Noel Gallagher ha comunicato ufficialmente il proprio abbandono alla band<ref>{{cita news|url=http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo458731.shtml|titolo=Noel Gallagher lascia gli Oasis|editore=tgcom.it|data=29-08-2009|lingua=it}}</ref>, dopo aver lasciato il palco del [[Rock en Seine]] a pochi minuti dall'esibizione. Nell'[[ottobre]] seguente Liam ha confermato le voci di uno scioglimento, dichiarando che «gli Oasis sono finiti»<ref name="Times">{{cita news|autore=Luke Leitch|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/life_and_style/men/article6864909.ece|titolo=Liam Gallagher: the end of Oasis|editore=timesonline.co.uk|data=08-10-2009|lingua=en}}</ref>, ma a [[dicembre]] ha detto di essere al lavoro insieme al resto della band per pubblicare un nuovo disco<ref name="NME-04-12-2009">{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/48716|titolo=Andy Bell to return to guitar for Liam Gallagher's new band|editore=NME.com|data=04-12-2009|lingua=en}}</ref>, che inizialmente avrebbe dovuto vedere la luce nell'estate del 2011<ref name="NMEnewalbum">{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/50406|titolo=Liam Gallagher: 'David Bowie and T.Rex have inspired my post-Oasis album' - video|editore=NME.com|data=27-03-2010|lingua=en}}</ref>. Il 25 maggio [[2010]] un comunicato ufficiale<ref name="beadyeye">{{cita news|url=http://www.oasisinet.com/NewsArticle.aspx?n=809|titolo=News from Liam, Gem, Andy and Chris|editore=oasisinet.com|data=25-05-2010|lingua=en}}</ref> pubblicato sul sito ufficiale e accompagnato da una foto della band in studio con il produttore [[Steve Lillywhite]] ha reso noto il nuovo nome del gruppo, [[Beady Eye]], mettendo dunque fine alla storia degli Oasis. La nuova formazione ha pubblicato il primo disco il 28 febbraio 2011. Noel Gallagher ha intrapreso invece la carriera solista e ha pubblicato il primo disco il 17 ottobre 2011.
 
[[File:Liam Gallagher.jpg|thumb|right|200px|[[Liam Gallagher]] in un concerto a [[San Diego]] nel [[2005]]]]
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Dopo aver trascorso oltre un anno ad esibirsi nei vari locali di Manchester, nel maggio del [[1993]] la band ebbe finalmente la sua grande occasione. Gli Oasis erano stati invitati da una band chiamata Sister Lovers a suonare al King Tut's Wah Wah Hut Club di [[Glasgow]], in [[Scozia]]. Noel e Bonehead raccolsero il denaro necessario, noleggiarono un furgone e partirono insieme agli altri membri del gruppo per un viaggio di sei ore<ref name="VH1"/>. Inizialmente la loro richiesta di ingresso fu respinta poiché non erano previsti in scaletta. Il rifiuto avrebbe suscitato le ire della band, che si sarebbe fatta largo con le maniere forti (sebbene i componenti del gruppo abbiano fornito versioni contrastanti in merito)<ref name="VH1"/>. Alla fine, in qualche modo, la band riuscì ad ottenere uno spazio per suonare qualche brano. La loro esibizione impressionò molto [[Alan McGee]], [[produttore discografico]] della [[Creation Records]], [[etichetta indipendente]] minore di proprietà della [[Sony Music|Sony]], il quale era lì per assistere alla performance di un'altra band, gli 18 Wheeler. A fine serata McGee si avvicinò al gruppo per chiedere loro se poteva avere una demo con qualche loro canzone. Qualche giorno dopo Noel lo accontentò consegnandogli una cassetta di 35 minuti di nome ''[[Live Demonstration]]''<ref name="DVD">[[Definitely Maybe (DVD)]]</ref>, dove comparve per la prima volta quello che sarebbe diventato lo storico logo del gruppo, disegnato per l'occasione da Tony French. Dopo aver sentito questa cassetta McGee rimase ancora più colpito del potenziale della band e decise quindi di offrire al gruppo il loro primo contratto discografico appena quattro giorni dopo<ref>{{Cita|Harris, 2004|pag. 129}}</ref>. A causa di problemi sorti nella stipula di un contratto valido negli Stati Uniti, gli Oasis finirono poi per firmare un contratto mondiale con la Sony, che a sua volta assegnò gli Oasis alla Creation Records per il Regno Unito<ref>{{Cita|Harris, 2004|pag. 131}}</ref>. Noel disse di avere moltissime canzoni già pronte, anche se alcuni anni dopo avrebbe ammesso che in quel momento il repertorio degli Oasis comprendeva soltanto sei brani originali e alcune cover<ref name="VH1"/>.
 
La prima canzone degli Oasis che iniziò a circolare fu ''Columbia'', pubblicata come singolo in edizione limitata, la famosa "White Label demo". Nel [[dicembre]] 1993 la Creation Records distribuì alle radio un 12 pollici contenente la registrazione demo del brano, che fu trasmesso per ben 19 volte della [[BBC Radio 1]] nelle due settimane successive, evento raro per un brano non ancora lanciato sul mercato<ref>{{Cita|Harris, 2004|pag. 132}}</ref>. Nell'[[aprile]] del [[1994]] uscirono, invece, i primi due singoli, ''[[Supersonic (Oasis)|Supersonic]]'' e ''[[Shakermaker]]''. I due pezzi ebbero un discreto successo, guadagnandosi il passaggio nelle radio ed entrando nella Top 40 inglese: il primo fu 31º<ref>{{Cita|Harris, 2004|pag. 149}}</ref>, mentre il secondo divenne oggetto di una disputa legale con i [[The New Seekers|New Seekers]], i quali chiesero un risarcimento danni di 500.000 [[Dollaro|dollari]] per plagio. Fu con il terzo singolo, ''[[Live Forever]]'', uscito ai primi di [[agosto]], che gli Oasis iniziarono a farsi conoscere veramente, entrando per la prima volta nella top 10 dei singolo inglesi, alla posizione numero dieci<ref>{{Cita|Vivaldi, 1996|pag. 13}}</ref>. L'indomani, 9 agosto, Noel fu colpito da uno spettatore in pieno volto durante un concerto a [[Newcastle upon Tyne|Newcastle]] e reagì sfasciandogli la chitarra in testa<ref name="Vivaldi14">{{Cita|Vivaldi, 1996|pag. 14}}</ref>.
 
Trascinato dal buon risultato dei singoli, il 30 agosto 1994 uscì l'album di debutto della band, ''[[Definitely Maybe]]'', che andò a collocarsi direttamente alla prima posizione in classifica ed entrò nella storia come album di debutto capace di vendere più copie nel minor tempo<ref>{{Cita|Harris, 2004|pag. 178}}</ref>, 150.000 nei primi tre giorni<ref name="Vivaldi14"/><ref>Il record di vendite inglese per un album di debutto sarebbe stato battuto dodici anni dopo dagli [[Arctic Monkeys]] con ''[[Whatever People Say I Am, That's What I'm Not]]''</ref>. In concomitanza con l'uscita del disco gli Oasis tennero un concerto acustico nel negozio londinese Virgin di Marble Arch, dove fu ospite inatteso [[Evan Dando]], leader dei [[The Lemonheads|Lemonheads]]<ref name="Vivaldi14"/>.
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Gli accesi scambi di vedute, lo stile di vita sregolato e la spavalderia erano ormai divenuti un tratto caratterizzante dell'immagine pubblica dei fratelli Gallagher e della band. I frequenti battibecchi trovarono perfino una documentazione su singolo, ''[[Wibbling Rivalry]]'', contenente una registrazione (14 minuti) dell'intervista fatta il 7 aprile 1994 da John Harris della rivista ''[[Q (rivista)|Q]]'' ai due fratelli, che litigavano su qualunque cosa, dai meriti dei [[The Rolling Stones|Rolling Stones]] e dei [[Sex Pistols]] al fatto di conoscere o meno [[John Lennon]]. Stranamente la registrazione fu pubblicata in [[vinile]] anziché su [[Compact disc|CD]], forse perché il primo formato sembra adattarsi perfettamente ad un archivio<ref>{{cita web|autore=Gregor Muir|url=http://www.frieze.com/issue/article/wibbling_rivalry|titolo=Wibbling Rivalry|data=gennaio-febbraio 1996|editore=frieze.com|lingua=en}}</ref>.
 
Intanto erano finite le registrazioni del secondo album, iniziate a [[maggio]] ai Rockfield Studios di [[Monmouth (Regno Unito)|Monmouth]]<ref>{{Cita|Harris, 2004|pag. 226}}</ref>. ''[[(What's the Story) Morning Glory?]]'' uscì il 2 ottobre e divenne subito un successo commerciale di proporzioni enormi. La band di Manchester ottenne così la rivincita sui Blur, dato che, ad oggi, il disco ha venduto nel mondo oltre 25 milioni di copie e compare al terzo posto nella classifica degli album più venduti di tutti i tempi nel Regno Unito, dove ha venduto oltre 4.300.000 copie<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/6151050.stm|titolo=Queen head all-time sales chart|editore=BBC news|data=16-11-2006|lingua=en}}</ref>. Il disco, dal sound più melodico del precedente, vendette 346.000 copie nei primi sette giorni<ref>{{Cita|Vivaldi, 1996|pag. 29}}</ref> e contiene pezzi entrati nella storia del rock, tra cui il primo singolo, ''[[Wonderwall]]'', assurto a vero e proprio inno generazionale<ref>{{Cita web|url=http://www.ondarock.it/popmuzik/oasis.htm|autore=Pier Eugenio Torri|titolo=Oasis|editore=ondarock}}</ref>. ''Wonderwall'' uscì il 30 ottobre 1995 con tre inediti, raggiunse il primo posto nel Regno Unito ed entrò nella top ten delle classifiche dei singoli americani (unico singolo della band ad aver raggiunto questo risultato)<ref name="Vivaldi30">{{Cita|Vivaldi, 1996|pag. 30}}</ref>. La notorietà di cui gode ne fa, forse, il pezzo più conosciuto nel repertorio della band. Il singolo successivo, ''[[Don't Look Back in Anger]]'', fu quello più venduto del [[1996]] nel Regno Unito e anche l'ultimo singolo estratto, ''[[Champagne Supernova]]'' – che vide l'importante collaborazione di [[Paul Weller]] come chitarrista principale e seconda voce – fu salutato con entusiasmo da gran parte della critica, piazzandosi al primo posto della [[Modern Rock Tracks]] statunitense. Anche [[Bono (cantante)|Bono]] degli [[U2]] espresse massimo rispetto per la band<ref name="Vivaldi30"/>. Intanto i due concerti tenuti all'[[Earls Court Exhibition Centre|Earls Court]] di [[Londra]] il 4 e 5 novembre 1995 avevano battuto, con 19.000 spettatori a serata, il record di affluenza a una manifestazione al chiuso in Gran Bretagna<ref>{{Cita|Vivaldi, 1996|pag. 31}}</ref>.
 
Nel [[febbraio]] 1996 la band di Manchester vinse tre [[BRIT Awards]] come migliore band britannica, miglior album per ''(What's the Story) Morning Glory?'' e miglior video per ''Wonderwall''. Nel corso della premiazione Liam Gallagher e il fratello si distinsero per alcune intemperanze, [[parodia]]ndo irriguardosamente la canzone ''[[Parklife (singolo)|Parklife]]'' dei Blur. Gli Oasis avevano prima accettato e poi rifiutato di esibirsi<ref name="Cita|Mundy, 1996|pag. 5"/>.
 
Gli Oasis tennero i loro primi due concerti all'aperto come ''headliner'' (attrazione principale) al [[Maine Road]] Football Ground di Manchester il 27 e il 28 aprile 1996. Alcune riprese della seconda serata avrebbero fatto parte del video ''[[...There and Then]]'', commercializzato in [[videocassetta]] nell'[[ottobre]] 1996 e per la prima volta in [[DVD]] nel [[novembre]] 1997.
 
Il gruppo toccò il picco della fama in estate, quando nell'arco di due serate (10 e 11 agosto) ben 250.000 persone<ref>{{Cita|Harris, 2004|pp. 298-299}} (il calcolo è cumulativo)</ref>, distribuite su 10&nbsp;km² di terreno<ref name="knebworth"/>, assistettero sul prato del parco di [[Knebworth]] a uno dei più grandi concerti all'aperto mai realizzati in Inghilterra<ref name="ganzerli">{{Cita|Ganzerli, 1996}}</ref>. Ad oggi si tratta dello spettacolo con più richieste in assoluto nella storia della Gran Bretagna. Furono, infatti, ben 2,5 milioni (quasi il cinque per cento della popolazione britannica) le persone che cercarono inutilmente di acquistare un biglietto per il concerto<ref name="liveforever"/>, come confermano i botteghini. Del resto i biglietti andarono esauriti nel giro di otto ore e il ricavato delle vendite superò i sei milioni di sterline (14 miliardi di lire), mentre l'evento fu trasmesso in diretta radiofonica in 34 paesi<ref name="ganzerli"/>. La frase pronunciata da Noel Gallagher all'inizio del concerto (''This is history, this is history, right here, right now...'', "La storia è qui, adesso, stiamo facendo la storia"<ref name="ganzerli"/>) e l'irriverente risposta del fratello rimasero celebri. L'avvenimento, cui partecipò pure il chitarrista degli Stone Roses [[John Squire]], chiamato sul palco da Liam per l'esecuzione di ''Champagne Supernova'', consacrò gli Oasis come star internazionali: se giornali autorevoli come il ''[[The Times|Times]]'', l<nowiki>'</nowiki>''[[The Independent|Independent]]'' e l<nowiki>'</nowiki>''[[The Observer|Observer]]'' dedicarono loro le copertine, un sondaggio condotto tra gli appassionati di musica dai 15 ai 45 anni rivelò che i fratelli Gallagher erano più amati dei Beatles<ref name="ganzerli"/>. Il loro successo era ormai all'apice.
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=== Il controverso ''Be Here Now'' (1997-1998) ===
Dal [[novembre]] 1996 al marzo [[1997]]<ref>Come riportato nel booklet dell'album ''Be Here Now''</ref> la band si riunì agli [[Abbey Road Studios]] di Londra e ai [[Ridge Farm Studios]], nel [[Surrey]], per registrare il terzo album, ''[[Be Here Now]]''. Il disco, che uscì il 21 agosto 1997, fu anticipato dal singolo ''[[D'You Know What I Mean?]]'', lungo brano dalle numerose influenze elettroniche, ispirato da ''[[Setting Sun]]'', canzone frutto della collaborazione di Noel con i [[The Chemical Brothers|Chemical Brothers]] e forse unico nel repertorio della band<ref name="rollingstone1997">{{Cita|Rolling Stone, 1997}}</ref>. La canzone raggiunse subito la prima posizione nella classifica dei singoli mondiali.
 
Fu, probabilmente, questo l'album più atteso nella storia del gruppo e, come tale, divenne oggetto di particolare attenzione da parte dei media e del pubblico. A testimonianza di ciò, quasi due mesi prima dell'uscita del disco si verificò un episodio bizzarro: alcuni dirigenti della Sony si erano dimenticati le finestre aperte dello studio in cui stavano ascoltando le nuove canzoni della band, causando un ingorgo nella strada sottostante, dove la gente, incuriosita, cercava di sentire o di registrare i brani<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/01/Oasis_musica_dalla_finestra_gigantesco_co_0_9707012869.shtml|titolo=Oasis: musica dalla finestra gigantesco ingorgo a Londra|editore=Corriere della Sera|data=01-07-1997}}</ref>. La grande curiosità suscitata raggiunse il culmine con un documentario sugli Oasis dal titolo ''Right Here, Right Now'', trasmesso da [[BBC One]] alla vigilia della messa in vendita del CD.
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Sebbene le prime recensioni fossero molto positive<ref name=myplay>{{cita web|url=http://myplay.com/artists/oasis/bio|titolo=Oasis bio|editore=Myplay|lingua=en}}</ref>, una volta spentosi l'entusiasmo generale per l'uscita del nuovo disco, l'album iniziò a ricevere critiche molto pesanti<ref name=myplay/>. Le maggiori accuse si indirizzarono verso la scarsa originalità del disco, secondo alcuni ai limiti del plagio: ''D'You Know What I Mean'', per esempio, è costruito sui medesimi accordi di ''Wonderwall''. Altro oggetto di critica fu l'eccessiva lunghezza e ripetitività di molti brani dell'album. Il CD, infatti, dura più di 70 minuti ed è il più lungo della discografia degli Oasis. Negli anni successivi l'album fu comunque, almeno in parte, rivalutato<ref>{{cita news|url=http://news.q4music.com/2007/04/classic_clip_oasis.html|titolo=Be Here Now - was it really so bad?|editore=Q the music|data=25-04-2007|lingua=en}}</ref>, anche se lo stesso Noel Gallagher considera questo il lavoro peggiore del gruppo<ref>{{cita news|url=http://www.rockol.it/news-66039|titolo=Noel Gallagher dice che 'Be here now' degli Oasis fa schifo|editore=Rockol|data=14-10-2004}}</ref>.
 
Dal disco furono estratti quattro singoli. Al già citato ''D'You Know What I Mean'' si affiancò dapprima ''[[Stand by Me (Oasis)|Stand by Me]]'', che raggiunse la seconda posizione<ref>{{cita web|url=http://www.songfacts.com/detail.php?id=9621|titolo=Stand By Me by Oasis|editore=Songfacts|lingua=en}}</ref> della [[UK Singles Chart|classifica dei singoli del Regno Unito]] nel settembre 1997. Nel [[gennaio]] del 1998 fu invece pubblicato ''[[All Around the World]]'', il brano più lungo mai registrato dalla band e vero e proprio ''opus magnum'' dell'album<ref>{{cita web|http://www.scaruffi.com/vol6/oasis.html|autore=Piero Scaruffi|titolo=The History of Rock Music - Oasis|data=1999}}</ref>, impreziosito da [[Archi (musica)|archi]] e [[Aerofoni|fiati]]. Il [[videoclip]] della canzone, diretto dalla coppia [[Jonathan Dayton e Valerie Faris]], fu il più costoso mai realizzato per un brano degli Oasis. L'ultimo brano a essere estratto come singolo fu ''[[Don't Go Away]]'', pubblicato solo in [[Giappone]] e per questo divenuto oggetto del desiderio dei collezionisti.
 
Il 14 giugno 1997 a [[Irvine (California)|Irvine]], in [[California]], era partito il ''Be Here Now Tour'' con una performance di supporto agli [[U2]]. La tournée durò fino al marzo [[1998]], per un totale di 85 tappe. Alla fine di [[gennaio]] 1998, a Los Angeles, Noel si disse «stufo del rock» e accusò il fratello di «avere in testa una turbolenza che dura 24 ore al giorno»<ref name="corsera31-01-98">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/31/Noel_Gallagher_Sono_stufo_del_co_0_9801317471.shtml|titolo=Noel Gallagher: "Sono stufo del rock, in primavera lascerò gli Oasis"|editore=Corriere della Sera|data=31-01-1998}}</ref>, dichiarazioni che alimentarono nuove voci su un eventuale scioglimento della band. A gettare acqua sul fuoco ci pensò ancora una volta la Creation Records, che insieme al portavoce del gruppo Johnny Hopkins smentì le illazioni<ref name="corsera31-01-98"/>.
 
Il 23 febbraio 1998 i due fratelli furono al centro di un nuovo caso. Durante il volo della Cathay Pacific Airways diretto da [[Hong Kong]] in [[Australia]], dove era in programma la prosecuzione del tour, si comportarono in modo molesto, prendendo di mira i passeggeri e il personale di volo<ref name="VH1"/>. Nella tappa australiana del tour Liam fu poi arrestato con l'accusa di aver aggredito un fan diciannovenne con una testata, a quanto pare perché gli aveva chiesto di fare una foto. Ai danni del cantante fu intentata solo una causa civile. In seguito Liam avrebbe ammesso l'aggressione, dicendo di aver perso il controllo a causa dell'insistenza del giovane<ref name="VH1"/>.
 
La band rimase lontano dagli studi fino al [[1999]]. In questo periodo, esattamente nel [[novembre]] 1998, venne pubblicata ''[[The Masterplan]]'', una raccolta di 14 b-side tratte dai singoli precedenti del gruppo, tra cui una versione live (registrata alla Cathouse di Glasgow nel [[giugno]] 1994) di ''[[I Am the Walrus]]'' dei Beatles, vero e proprio cavallo di battaglia della band mancuniana sin dagli esordi, e una di ''[[Helter Skelter (brano musicale)|Helter Skelter]]'', altro pezzo dei Beatles. In un'intervista del [[2008]], Noel, riferendosi al periodo di ''Be Here Now'', ha dichiarato: «La roba più interessante di quel periodo sono le b-side. Credo che la musica delle b-side sia molto più ispirata rispetto a quella di ''Be Here Now''»<ref>{{cita news|autore=Tom Lanham|url=http://www.thewavemag.com/pagegen.php?pagename=article&articleid=26083|titolo=Far from Idle|editore=The Wave Magazine|data=Volume 6, Issue 21|lingua=en}}</ref>. Nella raccolta non figurano, infatti, brani dall'album del 1997, ma è presente ''Stay Young'', una b-side di ''D'You Know What I Mean'' divenuta una delle canzoni più popolari tra i fan.
 
=== La crisi e ''Standing on the Shoulder of Giants'' (1999-2001) ===
[[File:GemArcher.jpg|thumb|[[Gem Archer]], chitarrista degli Oasis dal [[1999]]]]
Nel corso del [[1999]] il gruppo affrontò forse il suo periodo più duro. Durante le registrazioni del nuovo album, ''[[Standing on the Shoulder of Giants]]'' (i cui primi dettagli furono rivelati a [[febbraio]]), il chitarrista Bonehead decise, ad [[agosto]], di lasciare il gruppo. All'epoca l'abbandono fu descritto come amichevole: Noel dichiarò che Arthurs intendeva trascorrere più tempo accanto alla propria famiglia, mentre lo stesso Arthurs chiarì la sua scelta dicendo di volersi "concentrare su altre cose"<ref name="bonhead"/>. In seguito, però, Noel fornì versioni contraddittorie: Arthurs avrebbe violato la regola "no drink or drugs" ("niente bibite e niente droghe"), imposta da Noel in modo che Liam potesse cantare bene, e ne sarebbe nato un litigio<ref name="book">{{cita libro|autore=Mick St. Michael|titolo=Oasis: In Their Own Words|editore=Omnibus Pr|anno=1996|isbn=0-7119-5695-2}}</ref>. Due settimane dopo fu, invece, il bassista Paul McGuigan a lasciare la band per la seconda volta, quella definitiva. I fratelli Gallagher, durante una conferenza stampa, smentirono le voci di uno scioglimento e rassicurarono i fan, dicendo: "Il futuro degli Oasis è certo, la storia e la gloria andranno avanti"<ref>{{cita news|autore=Jenny Eliscu|url=http://www.rollingstone.com/artists/oasis/articles/story/5923147|titolo=Gallagher Brothers Say Oasis Bassist's Departure Won't Kill the Band|editore=Rolling Stone|data=25-08-1999|lingua=en}}</ref>.
 
Gli Oasis erano rimasti in tre, con il solo batterista Alan White al fianco dei fratelli Gallagher. In questo periodo di transizione Noel, che nel frattempo si era disintossicato dalla droga<ref name="VH1"/>, si vide costretto a suonare da solo tutte le parti di chitarra e basso, insieme al tecnico del suono, e suo amico, Paul Stacey. La situazione rientrò alla fine dell'anno con l'ingresso alla chitarra di [[Gem Archer|Colin "Gem" Archer]], già negli Heavy Stereo, il quale riferì di aver conosciuto personalmente Noel solo alcuni giorni prima dell'abbandono di Arthurs<ref name="DVD"/>. La band provò per un breve periodo con David Potts, che si sarebbe defilato di lì a poco lasciando il posto ad [[Andy Bell (musicista)|Andy Bell]], ex chitarrista, paroliere e cantante dei [[Ride (gruppo musicale)|Ride]] e degli [[Hurricane No. 1|Hurricane #1]]. Bell, che non aveva mai suonato il basso fino a quel momento, dovette imparare a suonare lo strumento facendo riferimento ad alcune canzoni storiche del repertorio della band, in previsione di un tour in programma negli Stati Uniti per [[dicembre]]. Intanto la Creation Records era scomparsa, così gli Oasis crearono un'etichetta propria, seppur affiliata alla [[Sony]], la [[Big Brother Recordings]], nome ispirato al ruolo di Noel Gallagher nella band.
 
Il 28 febbraio [[2000]] uscì ''Standing on the Shoulder of Giants'', album dal sound sperimentale, decisamente lontano dallo stile originario<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/22/Oasis_tour_ancora_nel_segno_co_0_00032211682.shtml|titolo=Oasis in tour ancora nel segno dei Beatles Ma stavolta spunta un omaggio agli Stones|editore=Corriere della Sera|data=22-03-2000}}</ref>, che nella prima settimana registrò buone vendite. Dal disco, che raggiunse il vertice delle classifiche britanniche e il 24º posto nella ''Billboard'' chart<ref>{{cita web|url=http://www.oasisinet.com/site.php?site=album&atype=0&country=172&idx=19|titolo=Oasis - Official Website - Discography|editore=Oasisinet|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.billboard.com/bbcom/discography/index.jsp?pid=36756&aid=412763|titolo=Billboard.com - Discography - Oasis - Standing on the Shoulders of Giants|editore=Billboard|lingua=en}}</ref>, furono estratti tre singoli: ''[[Go Let It Out]]'', ''[[Who Feels Love?]]'' (pezzo dalle sonorità spiccatamente psichedeliche<ref>{{cita web|url=http://www.popmatters.com/music/reviews/o/oasis-standing.shtml|titolo=Standing on the Shoulder of Giants|autore=Sarah Zupko|editore=Popmatters|lingua=en}}</ref>) e ''[[Sunday Morning Call]]'', tutti entrati nella top 5 dei singoli del Regno Unito<ref>{{cita web|url=http://www.thetop40charts.co.uk/top40|titolo=Top 40 Singles|editore=The Top 40 Charts|lingua=en}}</ref>. La partenza di due dei membri fondatori aprì la strada ad alcuni cambiamenti nell'immagine e nel suono della band. Sulla copertina del nuovo album non campeggiava più il logo storico del gruppo, bensì uno nuovo ideato dal neo-entrato Gem Archer, mentre per la prima volta in un disco degli Oasis comparve una canzone, ''Little James'', scritta da Liam Gallagher. Nonostante un inizio promettente, la critica si dimostrò fredda nei confronti del disco<ref name="allmusicstanding">{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/r466450|autore=Stephen Thomas Erlewine|titolo=allmusic Standing on the Shoulders of Giants > Overview|editore=Allmusic|lingua=en}}</ref>, che rimane il meno venduto nella storia della band.
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Nel febbraio [[2002]] anche gli Oasis si esibirono alla [[Royal Albert Hall]] di Londra per sostenere la causa benefica della Teenage Cancer Trust<ref name="charity"/>. Accompagnato da [[Paul Weller]]<ref name="charity"/> nell'esecuzione di ''Don't Look Back in Anger'', il gruppo suonò anche due nuove canzoni, ''[[The Hindu Times]]'' e ''Hung in a Bad Place'', già presentate in anteprima nel 2001 durante il tour Noise and Confusion, che celebrava il decennale della band<ref name="charity"/>.
 
Nel [[luglio]] 2002 fu pubblicato l'album ''[[Heathen Chemistry]]'', che a detta di Noel segnava «l'inizio di una nuova era» per la band<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/07/Basta_liti_droga_crisi_gli_co_0_0204072499.shtml|titolo=«Basta liti, droga e crisi: gli Oasis sono rinati»|editore=Corriere della Sera|data=07-04-2002}}</ref>. Il disco raggiunse la vetta della classifiche britanniche e la posizione numero 23 negli Stati Uniti<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/2113780.stm|titolo=Elvis and Oasis enjoy chart success|editore=BBC News|data=07-07-2002|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/r595973|titolo=Heathen Chemistry > Charts & Awards > Billboard Albums|editore=Allmusic|lingua=en}}</ref>, anche se i commenti che sollevò furono di tenore contrastante<ref name="allmusicheathen">{{cita web|autore=Stephen Thomas Erlewine|url=http://www.allmusic.com/album/r595973|titolo=allmusic Heathen Chemistry > Overview|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.pitchforkmedia.com/article/record_review/20520-heathen-chemistry|titolo=Pitchfork: Heathen Chemistry review|editore=Pitchfork Media|lingua=en}}</ref>. Il suono ricorda ancora quello sperimentale di ''Standing on the Shoulder of Giants'', ma è privo di ghirigori elettronici<ref name="allmusicheathen"/> e risulta più vicino all'anima rock delle origini<ref>{{cita news|autore=C.Balzarotti|url=http://www.newsic.it/album/body_album.php?id=45|titolo=HEATHEN CHEMISTRY|editore=newsic.it|data=18-07-2002|accesso=25-07-2009}}</ref>. La novità principale è la partecipazione alla scrittura dei testi da parte di tutti i componenti del gruppo, ad eccezione di Alan White. È di Gem Archer il brano ''Hung In a Bad Place'', probabilmente il pezzo più rock dell'opera<ref>{{cita web|url=http://www.amazon.co.uk/Heathen-Chemistry-Oasis/dp/B000068PYL|titolo=Heathen Chemistry - Amazon.co.uk Review|editore=amazon.com|lingua=en}}</ref>, mentre Andy Bell è autore di un brano strumentale di un minuto, noto come ''A Quick Peep''<ref name="allmusicheathen"/>. In un paio di canzoni una delle chitarre e la seconda voce furono di [[Johnny Marr]]. Da ''Heathen Chemistry'' furono estratti quattro singoli: ''[[The Hindu Times]]'', ''[[Stop Crying Your Heart Out]]'', che divenne uno dei singoli più venduti dell'anno e fu paragonato a ''Don't Look Back in Anger'' per la sua carica di incoraggiamento<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/reviews/oasis/6492|titolo=Oasis : Heathen Chemistry|editore=NME.com|data=25-06-2002|accesso=25-07-2009|lingua=en}}</ref>, ''[[Little by Little (Oasis)|Little by Little]]'' e ''[[Songbird (Oasis)|Songbird]]'', breve ballata acustica, canzone scritta da Liam e dedicata alla compagna [[Nicole Appleton]]<ref>{{cita news|url=http://www.thelondonpaper.com/going-out/whats-new/live-music-review-of-oasis-gig-at-wembley-stadium|titolo=Live music review of Oasis gig at Wembley Stadium|editore=thelondonpaper.com|data=10-07-2009|accesso=25-07-2009|lingua=en}}
</ref>.
 
A sostegno del disco la band fece partire un altro [[Heathen Chemistry Tour|tour mondiale]], che vide la band anche ''headliner'' sul palco della prima edizione del festival scozzese [[T in the Park]]. Ad agosto un incidente d'auto occorso a [[Indianapolis]] a Noel, Andy e al tastierista [[Jay Darlington]], che riportarono ferite e contusioni, costrinse la band ad annullare il concerto previsto nella città statunitense<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/oasis/oasis/oasis.html|titolo=Usa, due membri degli Oasis feriti in un incidente d'auto|editore=La Repubblica|data=07-08-2002}}</ref>. A [[dicembre]] Liam, Alan e tre membri dell'entourage furono coinvolti in una brutta rissa in un lussuoso hotel di [[Monaco di Baviera]] con un gruppo di cinque italiani<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/oasis/rissa/rissa.html|titolo=Oasis, rissa in un hotel - due denti rotti per Liam|editore=La Repubblica|data=02-12-2002}}</ref>. Gli Oasis furono costretti a cancellare quattro concerti in terra tedesca, ma li recuperarono nell'aprile [[2003]], terminando in tal modo il tour.
 
=== La ripresa con ''Don't Believe the Truth'' (2005-2006) ===
[[File:Liamsinging.jpg|thumb|left|Liam Gallagher in un concerto del 2005 in [[California]]]]
Alla fine di [[dicembre]] del 2003 la band cominciò le registrazioni per il sesto album presso i Sawmills Studios, in [[Cornovaglia]]. Il disco fu prodotto per le prime 3-4 settimane dai Death in Vegas<ref>{{cita news|url=http://www.xfm.co.uk/news/2003/oasis-record-with-death-in-vegas?spid=26271|titolo=Oasis Record With Death In Vegas|editore=xfm.co.uk|data=12-11-2003|lingua=en}}</ref>. Originariamente prevista per settembre 2004, in modo da coincidere con il decimo anniversario del lancio di ''Definitely Maybe'', l'uscita dell'album fu posticipata a causa dell'abbandono del batterista Alan White, il quale si fece da parte ai primi di [[gennaio]] del [[2004]] dopo quasi nove anni di militanza nel gruppo. Per la lavorazione dell'album venne assunto provvisoriamente [[Zak Starkey]], batterista degli [[The Who|Who]] e figlio di Richard, meglio noto come [[Ringo Starr]], batterista dei [[The Beatles|Beatles]]. Nonostante provasse in studio e fosse sempre presente alla batteria durante i tour, Starkey, che si esibì per la prima volta con gli Oasis al Lighthouse di [[Poole]]<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/16913|titolo=OASIS ON THE POOLE!|editore=NME|data=13-05-2004|lingua=en}}</ref>, non diventò mai un membro ufficiale del gruppo. Pertanto, pur prendendo parte ai [[videoclip]] ufficiali, raramente avrebbe fatto la propria comparsa in occasione di attività promozionali quali interviste o servizi fotografici e giornalistici.
 
Le registrazioni proseguirono per tutto il [[2004]], inframmezzate dall'uscita di un [[DVD]], ''Definitely Maybe'', celebrativo dei 10 anni dall'uscita dell'omonimo disco – e che diventò uno dei DVD più venduti nel Regno Unito&nbsp;– e dalla seconda apparizione degli Oasis al [[festival di Glastonbury]]. Qui la band eseguì i brani storici e due nuove canzoni (''A Bell Will Ring'', di Gem Archer, e ''The Meaning of Soul'', di Liam Gallagher), ma la critica fu severa nei confronti della performance<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/reviews/oasis/7678|titolo=Oasis : Astoria Tuesday May 10th|editore=NME|data=21-05-2005|lingua=en}}</ref><ref>{{cita news|autore=Tom Bishop|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/entertainment/film/3842947.stm|titolo=Oasis fail to surprise Glastonbury|editore=BBC News|data=26-06-2004|lingua=en}}</ref>. Le sessioni del nuovo disco furono ultimate ai Capitol Studios di [[Los Angeles]] da [[ottobre]] a dicembre 2004.
 
[[File:Oasis Liam and Noel.jpg|thumb|300px|Gli Oasis in concerto nel 2005]]
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In seguito il gruppo lanciò un lungo tour mondiale, iniziato il 10 maggio 2005 all'Astoria di Londra e terminato il 31 marzo 2006 con un tutto esaurito a [[Città del Messico]], esibendosi dal vivo 110 volte e in 26 paesi diversi, fatto che non succedeva dai tempi del tour di ''Definitely Maybe''. Il tour, che per gli Oasis fu quello con maggiore seguito in più di dieci anni, fece registrare il tutto esaurito anche al [[Madison Square Garden]] di [[New York]] e all'[[Hollywood Bowl]] di Los Angeles<ref>{{cita news|url=http://www.telegraph.co.uk/arts/main.jhtml?xml=/arts/2005/06/04/bmoasis2.xml|titolo=Back in anger (...continued)|editore=The Telegraph|data=04-06-2005|lingua=en}}</ref> e fu l'oggetto del documentario ''[[Lord Don't Slow Me Down (DVD)|Lord Don't Slow Me Down]]'', pubblicato nel [[2007]] in DVD e corredato da un DVD aggiuntivo contenente alcune riprese di uno dei tre concerti tenuti al [[City of Manchester Stadium]], quello del 2 luglio 2005.
 
Nel [[settembre]] 2005 uscì il [[film]] ''[[Goal! (film)|Goal!]]'', alla cui colonna sonora parteciparono gli Oasis con ''Who Put the Weight of the World on My Shoulders?'', nuova canzone scritta da Noel, e versioni [[remix]]ate di ''Cast No Shadow'' e ''[[Morning Glory (Oasis)|Morning Glory]]''<ref>{{cita news|url=http://www.rte.ie/arts/2005/0902/goal.html|titolo=New Oasis song on Goal! soundtrack|editore=RTÉ.ie Entertainment|data=02-09-2005|accesso=14-07-2009|lingua=en}}</ref>. Nel film figura anche il brano ''[[Acquiesce]]'', poi escluso dal disco della colonna sonora.
 
=== La raccolta ''Stop the Clocks'' (2006-2007) ===
[[File:Noel Gallagher3.jpg|thumb|left|210px|Noel Gallagher a [[San Diego]] nel 2005]]
Verso la fine del [[2005]] iniziarono a trapelare delle notizie sulla pubblicazione di una raccolta di ''[[greatest hits]]'' della band da parte della [[Sony Music|Sony]] contro il parere di Noel, che in più occasioni si era detto contrario alla pubblicazione di una raccolta di greatest hits a meno che il gruppo non si fosse sciolto<ref name="ftm"/>. In un'intervista pubblicata sul sito ''news.com.au'' del [[dicembre]] 2005 Noel fece capire che la Sony stava pensando di pubblicare ugualmente la raccolta e che, pur essendo in disaccordo, avrebbe accettato la decisione. Nel [[settembre]] 2006 Noel confermò alla rivista ''[[New Musical Express|NME]]'' che, una volta comunicata alla Sony l'intenzione degli Oasis di risolvere il contratto discografico, la casa discografica aveva in qualche modo imposto alla band di pubblicare un greatest hits.
 
Il 13 novembre 2006 uscì l'[[Extended Play]] ''[[Stop the Clocks EP|Stop the Clocks]]'' e il 20 novembre fu la volta della raccolta ''[[Stop the Clocks]]'', con 18 brani tratti da ''Definitely Maybe'', ''(What's the Story) Morning Glory?'', ''Standing on the Shoulder of Giants'', ''Heathen Chemistry'' e ''Don't Believe the Truth'', oltre ad alcune vecchie b-side. I brani furono scelti dallo stesso Noel e racchiusi in due CD. Contro ogni previsione il ''best of'' riscosse un grande successo, vendendo tre milioni di copie nel mondo<ref name="stc"/>, nonostante mancassero inediti e fossero stati esclusi tutti i brani dell'album ''Be Here Now''. Dal disco mancava anche l'atteso brano ''[[Stop the Clocks (brano musicale)|Stop the Clocks]]'', composto da Noel già nel [[2001]] e poi trapelato su [[Internet]] nel [[2008]]. La curiosità attorno al pezzo era stata alimentata da un'esibizione acustica di Noel al Zanzibar club di [[Liverpool]] il 3 maggio 2003. In quell'occasione Noel Gallagher aveva eseguito il brano in pubblico per la prima volta, accompagnato dal [[chitarrista]] [[Gem Archer]] e dal [[percussionista]] Terry Kirkbride in un set di 5 canzoni come supporto ai [[The Bandits|Bandits]], principale attrazione della serata<ref name="nme">{{cita news|url=http://www.wagonband.com/noel/zanzibar.html|titolo=Noel finds time to play new song!|editore=wagonband.com, NME.com|data=14-05-2003|lingua=en}}</ref>.
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Il 1º settembre 2006 Liam e l'ex [[calciatore]] [[Paul Gascoigne]] vennero alle mani al Groucho Club di Londra<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/09_Settembre/05/gazza.shtml|titolo=Gallagher-Gascoigne, pugni in un pub|editore=corriere.it|data=05-09-2006}}</ref>.
 
Il 14 febbraio [[2007]] gli Oasis furono premiati ai BRIT Awards con il prestigioso premio ''Outstanding Contribution To Music'' per lo straordinario contributo dato alla musica<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.nme.com/news/oasis/26453|titolo=Oasis 'Outstanding' at BRIT Awards|data=14-02-2007|editore=NME}}</ref> e a marzo si esibirono per la prima volta a [[Mosca]]. Ad [[aprile]] furono tra gli artisti invitati da [[BBC Radio 2]] a celebrare il quarantennale del celebre album dei Beatles ''[[Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band]]'', in occasione del quale il canale radiofonico indisse speciali sessioni di registrazione riproducendo l'attrezzatura musicale utilizzata dal quartetto di [[Liverpool]] nel [[1967]]<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/6530959.stm|titolo=Rock stars to recreate Sgt Pepper |editore=BBC|data=06-04-2007|lingua=en}}</ref>, sotto la supervisione di Geoff Emerick, l'ingegnere del suono che aveva curato la produzione dell'album dei Beatles.
 
Ad [[ottobre]] fu la volta dell'unica pubblicazione nel solo formato digitale di una canzone degli Oasis. Si trattò di ''[[Lord Don't Slow Me Down]]'', brano contenuto anche nell'omonimo DVD sopraccitato e che esordì al decimo posto nelle classifiche dei singoli del Regno Unito<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/31293|titolo=Oasis releasing brand new single 'Lord Don't Slow Me Down'|editore=NME|data=24-09-2007|lingua=en}}</ref>.
 
Da [[luglio]] a [[settembre]] 2007 gli Oasis si riunirono negli [[Abbey Road Studios]], ultimando due nuove canzoni e le demo del settimo album in studio. Interrotte le registrazioni per un paio di mesi per via della nascita di Donovan, figlio di Noel, il gruppo tornò in studio 5 novembre 2007 e finì le sessioni verso [[marzo]] 2008<ref>{{cita news|url=http://www.musicloversgroup.com/oasis-dig-out-your-soul-album-review|titolo=Oasis - Dig Out Your Soul Album Review|editore=Music Lovers Group|data=02-10-2008|lingua=en}}</ref> con il produttore Dave Sardy. L'album fu mixato a [[Los Angeles]].
 
=== ''Dig Out Your Soul'' e l'abbandono di Noel (2008-2009) ===
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Nel maggio [[2008]] fu reso noto che Zak Starkey non avrebbe partecipato al tour successivo all'uscita del nuovo disco degli Oasis. Al suo posto subentrò, sempre come membro non ufficiale, [[Chris Sharrock]], noto al pubblico per essere stato il batterista di [[Robbie Williams]].
 
Firmato a [[giugno]] un nuovo contratto con la Sony per la produzione di tre album<ref>{{cita news|url=http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/showbiz/bizarre/article1321582.ece|titolo=Oasis in new three album deal|editore=The Sun|data=21-06-2008|lingua=en}}</ref>, il 14 agosto il gruppo aprì le porte della propria sala prove a soli 100 fan per un concerto chiamato ''Standing on the Edge of the Noise'', caratterizzato da un'atmosfera insolitamente raccolta che fece da preludio al tour mondiale<ref>{{cita news|url=http://www.oasisinet.com/NewsArticle.aspx?n=708|titolo=Standing on the Edge of the Noise|editore=oasisinet|data=27-11-2008|accesso=07-09-2009|lingua=en}}</ref>. All'evento partecipò anche Chris Sharrock, al suo debutto con gli Oasis.
 
Il 7 settembre [[2008]] Noel Gallagher fu aggredito e buttato giù dal palco durante il concerto tenutosi al Virgin Mobile Festival 2008 di [[Toronto]]<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/39549|titolo=Oasis' Noel Gallagher assaulted in Toronto|editore=NME|data=08-09-2008|lingua=en}}</ref>. Dopo una lunga attesa il concerto è ripreso e si è concluso regolarmente; poi Noel si è recato in ospedale, dove gli è stata diagnosticata la rottura di tre costole<ref>{{cita news|url=http://www.usatoday.com/life/music/2008-09-08-3169445535_x.htm|titolo=Man charged with assault on Oasis' Noel Gallagher|editore=USA Today|data=09-08-2008|lingua=en}}</ref>.
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[[File:Oasis Live Forever Concert In Taipei.jpg|thumb|Gem Archer in concerto con gli Oasis a [[Taipei]] nell'aprile 2009]]
Nel [[marzo]] 2009 il ''[[The Times|Times]]'' ha pubblicato insieme con [[iTunes]] alcuni brani scelti dal concerto acustico tenuto da Noel e Gem alla [[Royal Albert Hall]] di Londra il 27 marzo 2007. La raccolta, intitolata ''[[The Dreams We Have as Children (Live for Teenage Cancer Trust)|The Dreams We Have as Children]]'' (da un verso della canzone ''Fade Away''), ha finanziato l'associazione benefica Teenage Cancer Trust.
 
Il 4 giugno la band ha inaugurato il proprio tour estivo tornando a Manchester per tre date all'Heaton Park, di fronte a 70.000 spettatori a sera. I concerti hanno riscosso grande successo<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/45159|titolo=Oasis triumph at second Manchester Heaton Park show|editore=NME|data=07-06-2009|lingua=en}}</ref>, ma non sono mancate, durante il tour estivo, nuove voci sul futuro della band.
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{{Quote|È con un po' di tristezza e grande sollievo che vi dico che questa notte lascio gli Oasis. La gente scriverà e dirà quello che vorrà, ma semplicemente non potevo lavorare con Liam un giorno di più. Le mie scuse a tutte le persone che avevano comprato i bi­glietti per Parigi, Costanza e Milano.|[[Noel Gallagher]]<ref name=CDS/>}}
 
Nel [[settembre]] 2009 gli Oasis sono entrati per la seconda volta nel prestigioso [[Guinness dei Primati]] per aver piazzato 22 successive hit nella top 10 del Regno Unito. Il primo ingresso della band nel libro dei record risale a quattro anni prima, grazie alle 765 settimane trascorse nella top 75 di singoli e album dal 1995 al 2005<ref>{{cita news|url=http://www.newsic.it/news/body_news.php?id=26317|titolo=Oasis da Guinness|editore=newsic.it|data=17-09-2009}}</ref>.
Cinque mesi più tardi sono stati premiati per la sesta volta ai BRIT Awards per ''(What's the Story) Morning Glory?'', votato «miglior album britannico degli ultimi trent'anni»<ref>{{cita news|url=http://www.rttnews.com/ArticleView.aspx?Id=1215444&SMap=1|titolo=Oasis Wins Best U.K. Album Of Past 30 Years|editore=RTT News|data=18-02-2010|lingua=en}}</ref>.
 
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{{Vedi anche|Beady Eye|Noel Gallagher's High Flying Birds}}
[[File:Beady Eye @ Paradiso.jpg|thumb|150px|left|Liam Gallagher con i [[Beady Eye]] dal vivo nel marzo 2011 ad [[Amsterdam]]]]
Nell'[[ottobre]] 2009, in un'intervista al ''[[The Times|Times]]'', Liam Gallagher ha dichiarato: «Gli Oasis non esistono più, penso lo abbiamo capito tutti. È finita». Il cantante ha poi alluso alla probabile carriera da solista del fratello<ref name="Times"/>. Ai primi di [[dicembre]] ha detto di aver già composto alcune canzoni con Gem Archer, Andy Bell (tornato a suonare la chitarra), Chris Sharrock, Jay Darlington e un nuovo bassista, con i quali si è riunito in studio di registrazione a gennaio [[2010]]<ref name="NME-04-12-2009"/>. Non ha escluso l'eventualità che il gruppo continui a chiamarsi comunque Oasis<ref>{{cita news|url=http://www.nme.com/news/oasis/48716|titolo=Liam Gallagher: 'My new band may still be named Oasis' |editore=NME.com|data=01-12-2009|lingua=en}}</ref>. Alla fine di marzo Liam ha riferito che per il nuovo disco, la cui uscita è prevista<ref name="NMEnewalbum"/> per l'estate del 2011, la band si è ispirata ai [[T. Rex (gruppo musicale)|T.Rex]] e a [[David Bowie]]<ref name="NMEnewalbum"/>, forgiando un mix di [[psichedelia]] e [[rock 'n' roll]]. Della nuova formazione fa parte anche il giovane bassista Jeff Wootton, come confermato dallo stesso Gallagher in un'intervista successiva<ref>{{cita news|url=http://www.live4ever.uk.com/2010/03/live4evers-interview-with-rocks-greatest-frontman-liam-gallagher-part-ii/|titolo=Live4ever’s Interview With Rock’s Greatest Frontman ‘Liam Gallagher’ - Part II|editore=live4ever.uk.com|data=28-03-2010|lingua=en}}</ref>. Il 25 maggio [[2010]] il sito della band ha reso noto, tramite un comunicato ufficiale<ref name="beadyeye"/> accompagnato da una foto della band con il produttore [[Steve Lillywhite]], che il nuovo nome del gruppo è [[Beady Eye]]. Gli Oasis erano dunque ufficialmente scomparsi.
 
Il nuovo album è stato preceduto dalla raccolta di singoli ''[[Time Flies… 1994–2009]]'', lanciata sul mercato.<ref>{{cita news|url=http://www.clashmusic.com/news/oasis-unveil-time-flies-cover-art|titolo=Oasis unveil 'Time Flies' cover art. It's them at Knebworth|editore=Clashmusic|data=09-04-2010|lingua=en}}</ref> Il 14 giugno 2010 è salita subito in vetta alla [[UK Albums Chart|classifica britannica degli album]]<ref>{{cita news|url=http://www.gigwise.com/news/56939/Oasis-Singles-Collection-Time-Flies-Tops-UK-Album-Chart|titolo=Oasis Singles Collection 'Time Flies' Tops UK Album Chart|editore=Gigwise|data=20-06-2010|lingua=en}}</ref>.
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Nella loro carriera gli Oasis hanno prodotto 36 [[videoclip]] musicali per promuovere i singoli estratti dai vari album.
 
Tra i video del 1994 una menzione particolare va riservata a ''[[Supersonic (Oasis)|Supersonic]]'' e ''[[Live Forever]]'', per ciascuno dei quali furono prodotti due versioni del video, una per il mercato britannico e una per il mercato statunitense. Anche il singolo ''[[Whatever (Oasis)|Whatever]]'', pubblicato nel [[dicembre]] 1994, fu accompagnato da un video nonostante non fosse stato estratto da alcun album.
 
Il video di ''[[Some Might Say]]'', pubblicato nel 1995, è singolare perché consta di spezzoni tratti dai video di ''[[Cigarettes & Alcohol]]'' e dalla versione statunitense del video di ''Supersonic''.
 
Nel 1998 ''[[Acquiesce]]'', già nota come lato b del singolo ''Some Might Say'', fu trasmessa dalle radio statunitensi per promuovere l'imminente pubblicazione della raccolta di lati b ''[[The Masterplan]]''. Del brano furono prodotti due videoclip: il primo comprendeva immagini tratte dall'esibizione dal vivo al G-Mex Centre di [[Manchester]], il 14 dicembre [[1997]]; il secondo, girato nel [[settembre]] 2006, è interpretato da una band composta da [[sosia]] [[giappone]]si degli Oasis. È del settembre 2006 anche il video della canzone ''[[The Masterplan (brano musicale)|The Masterplan]]'', messo sul mercato per promuovere il [[greatest hits]] ''[[Stop the Clocks]]''. Il videoclip, ispirato ai quadri di LS Lowry, pittore britannico che negli [[anni 1950|anni cinquanta]] dipinse la [[Manchester]] industriale, è simile a un [[cartone animato]]: protagonisti sono riproduzioni stilizzate dei membri della band<ref>{{cita news|autore=Dianne Bourne|url=http://www.citylife.co.uk/music/news/5163_oasis__masterplan_to_step_into_world_of_lowry|titolo=Oasis' Masterplan to step into world of Lowry|editore=CityLife|data=18-10-2006|accesso=18-10-2009|lingua=en}}</ref>.
 
Risale al 2007 ''[[Lord Don't Slow Me Down]]'', singolo edito nel solo formato per il [[download digitale]]. Il videoclip del brano è costituito da una selezione di immagini tratte dall'[[Lord Don't Slow Me Down (DVD)|omonimo DVD]].