Matteo Bonello: differenze tra le versioni
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Il re Guglielmo fu costretto, per placare la rivolta a dichiarare che non avrebbe arrestato Bonello, affidando il governo al normanno [[Enrico Aristippo]], arcidiacono di Catania, scienziato di fama, traduttore e autore di importanti opere.
La resa dei conti era però solamente rimandata, poiché, uccidendo l'ammiraglio Maione, il Bonello si era inimicato una parte influente della corte normanna. Ritiratosi sollecitamente nel suo castello di [[Caccamo]], Bonello, e riuniti nel
La rivolta tuttavia si trasformò in una barbara sommossa incontrollata. Vennero trucidati diversi membri della corte e fu avviata una caccia ai [[musulmano|musulmani]] che, considerati usurpatori, vennero massacrati a decine. I palazzi reali vennero saccheggiati e dati alle fiamme con la distruzione di un insostituibile patrimonio librario (fu persa l'edizione in [[Lingua latina|latino]] del ''Kitāb Rujār'') e artistico (fra tutti si ricorderanno il [[planisfero]] d'argento e la sfera armillare realizzati dal grande geografo [[Arabi|arabo]] [[Idrisi]] per conto di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]], quasi certamente fatti a pezzi e fusi), oltre alle preziosissime porcellane. Furono inoltre bruciati gli atti conservati negli archivi e i registri del catasto, probabilmente per precisi interessi personali di chi aveva usurpato beni immobili e fondi. L'[[harem]] fu violato e le donne violentate, mentre si trucidavano gli [[Eunuco|eunuchi]] che assolvevano a corte gli incarichi amministrativi più importanti. I [[musulmani]] (che operavano nel campo dei commerci e cui era vietato in modo assoluto possedere armi) restarono in balia della plebaglia, riuscendo in buona parte a salvarsi solo grazie alle viuzze assai strette dei quartieri da loro abitati. La particolare ferocia della rivolta baronale - che colpì tra l'altro il noto poeta Yahya ibn al-Tifashi<ref>John Julius Norwich, ''Il regno nel sole. I Normanni nel Sud, 1130-1194'', Milano, Mursia, 1972-79, p. 256.</ref> - indusse al-Idrisi ad abbandonare per sempre la Sicilia alla volta del [[Nordafrica]], dove morì sei anni più tardi.
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