Lev Trockij: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 79:
Si consumò così la sua rottura con Lenin. « Io ritornai da Lenin più tardi di molti altri, ma vi ritornai per la mia strada » - scrive nelle memorie - « dopo aver vissuta ed esaminata l'esperienza della rivoluzione, della controrivoluzione e della guerra imperialista ».<ref>L. Trotsky, ''La mia vita'', cit., p. 145.</ref> Emarginato Lenin, Trotsky propose un'effettiva riunificazione delle due correnti, ma i menscevichi respinsero la proposta. Minacciò le dimissioni, ma poi le ritirò e riprese la collaborazione con l'« Iskra ».<ref>I. Deutscher, ''Il Profeta armato'', cit., pp. 150-152.</ref>
 
All'« Iskra » collaborava saltuariamente anche il marxista russo, naturalizzato tedesco, [[Aleksandr L'vovič Parvus|ParvusAleksandr Gel'fand]], detto Parvus. Dal febbraio del 1904 vi venivano pubblicati i suoi articoli su ''Guerra e rivoluzione'', nei quali prospettava, a partire dalla [[guerra russo-giapponese]] in corso e da lui prevista già nove anni prima, l'inizio di una serie di guerre europee che avrebbero segnato, in un lontano futuro, la fine degli stati nazionali. Per il momento, giudicava prossima una rivoluzione in Russia che avrebbe avuto « una ripercussione sullo sviluppo politico di tutti i paesi capitalisti. La rivoluzione russa scuoterà la società borghese » innescando una rivoluzione mondiale.
 
Nel [[1905]] tornò in [[Russia]]. Il suo coinvolgimento nello [[sciopero]] generale di ottobre, con la presidenza del Soviet di [[San Pietroburgo]] e il suo appoggio alla rivolta armata, lo portarono all'arresto e a una sentenza di esilio a vita. Nel gennaio del [[1907]] fuggì sulla strada per l'esilio e ancora una volta trovò la via di Londra, dove partecipò al quinto congresso del partito. In ottobre si spostò a [[Vienna]].