Kenelm Digby: differenze tra le versioni

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Dopo aver suscitato l'ostilità dei [[venezia]]ni vendendo le merci ricavate dagli [[abbordaggio|abbordaggi]] nei porti da quelli controllati, si scontrò con successo con le [[galere]] veneziane schierate a difesa di navi spagnole nella baia di [[Alessandretta]]. Tornato in Inghilterra nel [[1629]] la sua fama di pirata gentiluomo gli valse un'ampia notorietà di patriota e devoto alla Corona anche per la sua conversione al [[protestantesimo]] avvenuta nel [[1630]].
 
La morte della moglie nel [[1633]] colpì profondamente Digby anche per le voci che circolavano sulla sua morte della consorte che si diceva dovuta ad avvelenamento procurato dallo stesso Digbymarito per gelosia. Voci che portarono, fatto insolito per l'epoca, a far condurre dalle autorità un'autopsia che stabilì la causa della morte a una non meglio precisata malattia congenita <ref>V. Gabrieli, ''op.cit'', p.101 e 115</ref>.

Digby si ritirò dalla vita pubblica e tornò nel [[1635]] alla religione cattolica che difese in diverse opere (''A conference with a lady about choice of a religion,'' ([[1638, ecc]].)
 
In esilio volontario a Parigi per aver sostenuto Carlo I nella sua lotta per stabilire episcopato in Scozia fu costretto a tornare in Francia quando i puritani nel 1641 lo avevano fatto dichiarare apostata dal Parlamento.
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Pur estimatore della fisica moderna di Galileo e del razionalismo di Cartesio e Gassendi, egli condivideva le credenze del suo tempo nell'occultismo e nell'alchimia. Si diceva diffusore in Europa della "[[Polvere di simpatia]]" un preparato composto di vetriolo impastato con gomma dalle virtù mediche risanatrici <ref>La Polvere di Simpatia, o Unguento Armario la , era una sostanza si doveva applicare sull'arma che aveva prodotto una ferita, o su un panno intriso del sangue del ferito procurando così una più rapida guarigione che poteva avvenire anche a distanza dalle piaghe o dalla lesione.</ref>.
 
pur disprezzando la cultura accademica seicentesca, Digby rimase nel suo pensiero nel solco tradizionale della filosofia aristotelica purcomponendo disprezzandodue trattati sulla natura del corpo e dell'anima. Come filosofo naturale «sembra sia stato il primo a spiegare la culturanecessità accademicadell'ossigeno seicentescaper la vita delle piante».
 
Tra i suoi scritti più importanti vi sono:
*''Observations upon religio medici'', (1643);