Chiesa di Santa Reparata: differenze tra le versioni
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- costruzione del portico del quale sono state ritrovate le fondazioni degli 8 pilastri/colonne 13 metri circa fuori della facciata di Santa Maria del Fiore.
Tuttavia, mentre è documentato che Niccolò II (presente nella sua diocesi fiorentina dal novembre del 1059) consacrò le ricostruite chiese di Santa Felicita e di San Lorenzo, non possediamo alcun documento relativo alla consacrazione di Santa Reparata da parte del papa/vescovo (per quanto ri-guarda invece il Battistero, esiste un’iscrizione su di una tavoletta risalente al XVII o XVIII secolo nella quale si riporta per il San Giovanni la data di consacrazione “6 novembre 1055”). Se però i la-vori di ampliamento vennero eseguiti prima del concilio, è verisimile ritenere che Niccolò II abbia consacrato Santa Reparata quando era ancora vescovo.
Le absidiole sono di [[età romanica]] perché intaccano la fondazione delle due torri (soprattutto quella di meridione il che farebbe ritenere che questa torre potrebbe essere stata abbattuta in quest’occasione). La cripta
Quanto poi al nartece o portico, non c’è molto di più da aggiungere a quel poco che se ne conosce dal ritrovamento delle fondazioni delle colonne vista l’impossibilità di condurre un’indagine come si deve. Comunque, con l’aggiunta del portico, lo spazio tra battistero e Santa Reparata si riduce a non più di 17, massimo 18, metri [si consideri poi che le due colonne di porfido, ricordo dell’impresa delle Baleari del 1115, erano originariamente poste a 6 metri di distanza dalla porta di levante e così rimasero fino al 1333].
È verisimile ritenere che la facciata di Santa Reparata fosse decorata con marmi policromi così co-me lo era il battistero. Ma, come racconta il Villani, Santa Reparata dovette sembrare ad un certo punto, rozza e troppo piccola per le nuove ambizioni dei fiorentini del XIII secolo; cosicché nel 1293 fu deciso di ricostruirla.
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