I promessi sposi: differenze tra le versioni

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==Trama==
 
Due contadini di un villaggio nei pressi di [[Lecco]](che non viene nominato,e che viene identificato o con Olate o con Acquate,oggi sobborghi di [[Lecco]])sono alla vigilia del matrimonio.Il curato del paese,don Abbondio,durante la sua solita passeggiata serale,viene minacciato da due ''bravi''(sgherri di un potente),inviati da don Rodrigo,signorotto del paese,che concupisce Lucia,perché non celebri il matrimonio tra lei e Renzo.Spaventatissimo,don Abbondio cede subito.Il giorno dopo imbastisce delle scuse a Renzo per "rinviare" il matrimonio,approfittando della sua ignoranza.Ma Renzo,parlando con Perpetua,la serva di don Abbondio,capisce che qualcosa non quadra e tira fuori di bocca la verità al curato.Si consulta con Lucia e con la madre di lei,Agnese,e insieme decidono di chiedere consiglio a un avvocato,l'Azzecca-garbugli,che però si rivela essere uno strumento della prepotenza dei potenti.Così si rivolgono al padre Cristoforo,cappuccino di un convento poco distante,che si fece frate per espiare un delitto commesso in gioventù,"padre spirituale" dei tre.Fra Cristoforo decide di affrontare don Rodrigo,e si reca al suo palazzotto.Don Rodrigo è a pranzo con ospiti e parassiti,tra i quali c'è anche l'Azzecca-garbugli.Il signorotto accoglie con malumore il frate,intuendo il motivo della visita,e dapprima lo tratta villanamente davanti agli ospiti,con allusioni irriguardose al suo passato,poi trattiene a stento l'ira nel colloquio in privato che fra Cristoforo gli ha chiesto.Il frate tenta di farlo recedere dal suo proposito,ma viene cacciato via.Intanto Agnese propone ai due promessi un matrimonio a sorpresa,pronunciando davanti al curato le frasi rituali alla presenza di due testimoni.Con molte riserve di Lucia,il piano viene accettato quando fra Cristoforo annuncia il suo fallimento.Intanto don Rodrigo medita il rapimento di Lucia,e una sera dei bravi irrompono in casa sua,che però trovano deserta; Lucia, Agnese e Renzo sono a casa di don Abbondio per tentare di sorprenderlo,ma falliscono,e devono riparare al convento di fra Cristoforo,perché frattanto vengono a sapere del tentato rapimento (è quella che Manzoni defisce "la notte degli imbrogli").Il frate manda i tre a [[Monza]],dove Renzo proseguirà per [[Milano]] e Lucia e Agnese troveranno rifugio in in convento,dove spadroneggia la Signora,figlia di un principe costretta al chiostro.Renzo,a [[Milano]],invece di ricoverarsi nel convento indicatogli dal padre Cristoforo,si lascia attrarre dai tumulti scoppiati in quel giorno per il rincaro del pane.Renzo si fa trascinare dalla folla e pronuncia un discorsetto dove critica la giustizia,sempre dalla parte dei potenti.E' tra i suoi ascoltatori un birro in borghese,che cerca di condurlo in carcere ma Renzo,stanco,si ferma in un'osteria,dove il birro si fa dire da lui con uno stratagemma il nome e il cognome.Andato via costui,Renzo si ubriaca e fa nuovi appelli alla giustizia con gli altri avventori.L'oste lo mette a letto e corre a denunciarlo.Il mattino dopo Renzo viene arrestato ma riesce a fuggire e ripara a [[Bergamo]],nella Repubblica di [[Venezia]],da suo cugino Bortolo,che lo ospita e gli procura un lavoro.Intanto la sua casa viene perquisita e si fa credere che sia uno dei capi della rivolta.Nel frattempo il conte Attilio,cugino di don Rodrigo,chiede a suo zio,membro del Consiglio Segreto,di far allontanare fra Cristoforo,cosa che il conte zio ottiene dal padre provinciale dei cappuccini.Don Rodrigo chiede aiuto all'Innominato,potentissimo e sanguinario signore,che però da qualche tempo matura una crisi di coscienza.Costui fa rapire Lucia da Egidio,amante della Signora,con l'aiuto di questa,e Lucia viene portata al castello dell'Innominato,che il giorno dopo decide di andare a parlare al cardinale Federigo Borromeo.Il colloquio sconvolge l'Innominato,che si impegna a cambiare vita e per prima cosa libera Lucia,che viene ospitata da signori milanesi amici del Borromeo.Intanto il cardinale rimprovera duramente don Abbondio per non aver celebrato il matrimonio.Poco dopo scendono in [[Italia]] i lanzichenecchi,mercenari tedeschi che combattono nella guerra di successione al Ducato di [[Mantova]] ,che mettono a sacco il paese di Renzo e Lucia.Molti,tra cui don Abbondio,Perpetua e Agnese,trovano rifugio nel castello dell'Innominato,che si è fatto fervido campione di carità.Con i lanzichenecchi entra in [[Italia]] la peste;se ne ammalano Renzo,che guarisce,e don Rodrigo,che viene tradito e derubato dal Griso,il capo dei suoi bravi.Renzo,guarito,torna al paese per cercare Lucia,preoccupato dagli accenni fatti da lei per lettera a un suo voto di castità fatto quando era dall'Innominato,ma non la trova,e viene indirizzato a [[Milano]] ,dove apprende che si trova nel lazzareto,il luogo dove venivano isolati gli appestati.Qui trova anche il padre Cristoforo,che scioglie il voto di Lucia,e don Rodrigo morente.I due promessi tornano al paese,si sposano e si trasferiscono nel Bergamasco.
'''Questo matrimonio non s'ha da fare...''' Due contadini di un villaggio nei pressi di [[Lecco]](che non viene nominato,e che viene identificato o con Olate o con Acquate,oggi sobborghi di [[Lecco]])sono alla vigilia del matrimonio.Il curato del paese,don Abbondio,durante la sua solita passeggiata serale,viene minacciato da due ''bravi''(sgherri di un potente),inviati da don Rodrigo,signorotto del paese,che concupisce Lucia,perché non celebri il matrimonio tra lei e Renzo.Spaventatissimo,don Abbondio cede subito.Il giorno dopo imbastisce delle scuse a Renzo per "rinviare" il matrimonio,approfittando della sua ignoranza.Ma Renzo,parlando con Perpetua,la serva di don Abbondio,capisce che qualcosa non quadra e tira fuori di bocca la verità al curato.Si consulta con Lucia e con la madre di lei,Agnese,e insieme decidono di chiedere consiglio a un avvocato,l'Azzecca-garbugli,che però si rivela essere uno strumento della prepotenza dei potenti.Così si rivolgono al padre Cristoforo,cappuccino di un convento poco distante,che si fece frate per espiare un delitto commesso in gioventù,"padre spirituale" dei tre.Fra Cristoforo decide di affrontare don Rodrigo,e si reca al suo palazzotto.Don Rodrigo è a pranzo con ospiti e parassiti,tra i quali c'è anche l'Azzecca-garbugli.Il signorotto accoglie con malumore il frate,intuendo il motivo della visita,e dapprima lo tratta villanamente davanti agli ospiti,con allusioni irriguardose al suo passato,poi trattiene a stento l'ira nel colloquio in privato che fra Cristoforo gli ha chiesto.Il frate tenta di farlo recedere dal suo proposito,ma viene cacciato via.
 
'''La notte degli imbrogli''' Intanto Agnese propone ai due promessi un matrimonio a sorpresa,pronunciando davanti al curato le frasi rituali alla presenza di due testimoni.Con molte riserve da parte di Lucia,il piano viene accettato quando fra Cristoforo annuncia il fallimento del suo tentativo di convincere Don Rodrigo ad abbandonare i suoi sciagurati propositi. Intanto don Rodrigo medita il rapimento di Lucia,e una sera dei bravi irrompono in casa sua,che però trovano deserta; Lucia, Agnese e Renzo sono a casa di don Abbondio per tentare di sorprenderlo,ma falliscono,e devono riparare al convento di fra Cristoforo,perché frattanto vengono a sapere del tentato rapimento.
 
'''La fuga''' Il frate manda i tre a [[Monza]],dove Renzo proseguirà per [[Milano]] e Lucia e Agnese troveranno rifugio in in convento,dove spadroneggia la Signora,figlia di un principe costretta al chiostro.
 
'''I tumulti di Milano''' Renzo,a [[Milano]],invece di ricoverarsi nel convento indicatogli dal padre Cristoforo,si lascia attrarre dai tumulti scoppiati in quel giorno per il rincaro del pane.Renzo si fa trascinare dalla folla e pronuncia un discorsetto dove critica la giustizia,sempre dalla parte dei potenti.E' tra i suoi ascoltatori un birro in borghese,che cerca di condurlo in carcere ma Renzo,stanco,si ferma in un'osteria,dove il birro si fa dire da lui con uno stratagemma il nome e il cognome.Andato via costui,Renzo si ubriaca e fa nuovi appelli alla giustizia con gli altri avventori.L'oste lo mette a letto e corre a denunciarlo.Il mattino dopo Renzo viene arrestato ma riesce a fuggire e ripara a [[Bergamo]],nella Repubblica di [[Venezia]],da suo cugino Bortolo,che lo ospita e gli procura un lavoro.Intanto la sua casa viene perquisita e si fa credere che sia uno dei capi della rivolta.Nel frattempo il conte Attilio,cugino di don Rodrigo,chiede a suo zio,membro del Consiglio Segreto,di far allontanare fra Cristoforo,cosa che il conte zio ottiene dal padre provinciale dei cappuccini.
 
'''L'Innominato''' Don Rodrigo chiede aiuto all'Innominato,potentissimo e sanguinario signore,che però da qualche tempo matura una crisi di coscienza.Costui fa rapire Lucia da Egidio,amante della Signora,con l'aiuto di questa,e Lucia viene portata al castello dell'Innominato,che il giorno dopo decide di andare a parlare al cardinale Federigo Borromeo.Il colloquio sconvolge l'Innominato,che si impegna a cambiare vita e per prima cosa libera Lucia,che viene ospitata da signori milanesi amici del Borromeo.Intanto il cardinale rimprovera duramente don Abbondio per non aver celebrato il matrimonio.Poco dopo scendono in [[Italia]] i lanzichenecchi,mercenari tedeschi che combattono nella guerra di successione al Ducato di [[Mantova]] ,che mettono a sacco il paese di Renzo e Lucia.Molti,tra cui don Abbondio,Perpetua e Agnese,trovano rifugio nel castello dell'Innominato,che si è fatto fervido campione di carità.
 
'''La peste''' Con i lanzichenecchi entra in [[Italia]] la peste;se ne ammalano Renzo,che guarisce,e don Rodrigo,che viene tradito e derubato dal Griso,il capo dei suoi bravi.Renzo,guarito,torna al paese per cercare Lucia,preoccupato dagli accenni fatti da lei per lettera a un suo voto di castità fatto quando era dall'Innominato,ma non la trova,e viene indirizzato a [[Milano]] ,dove apprende che si trova nel lazzareto,il luogo dove venivano isolati gli appestati.Qui trova anche il padre Cristoforo,che scioglie il voto di Lucia,e don Rodrigo morente.
 
'''Conclusione''' I due promessi tornano al paese,si sposano e si trasferiscono nel Bergamasco.
 
==Personaggi==