Polizeiregiment "Bozen": differenze tra le versioni

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{{quote|Coloro che sono chiamati al servizio di guerra ricevono lo stesso trattamento in vigore nelle analoghe organizzazioni del grande Reich germanico. La parificazione avviene anche per quanto riguarda la disciplina e le punizioni. [...] Chi non ottempera all'ordine di presentazione, di visita o di chiamata o comunque si sottrae allo stesso o tenta di sottrarsi con la fuga o danneggiando dolosamente la propria salute viene punito con la pena di morte. In casi meno gravi la pena può essere commutata nel carcere duro fino a 10 anni. Le stesse pene sono comminate per i complici. Fino alla cattura dei rei o dei loro complici, possono essere arrestati i loro congiunti, e cioè la mogli, i genitori, i figli sopra i diciotto anni e fratelli e sorelle che convivono col reo o complici<ref>{{cita|Baratter 2005|p. 188|harv=s}}.</ref>.}}
Solo in [provincia di [[Belluno]] questo tentativo di coscrizione obbligatoria fallì e - malgrado il rischio della condanna a morte e di ritorsioni sui famigliari - la gran parte dei giovani aderì con diverse modalità al movimento di liberazione, che in zona era già bene organizzato e operava anche per sabotare in vario modo il reclutamento da parte degli occupanti. A [Trento[ e a [Bolzano] si registrarono invece solo sporadiche defezioni da queste milizie naziste costituite con ragazzi del posto, tuttavia non mancarono casi di diserzione e di partecipazione a forme di resistenza, specie quando fu chiaro che queste truppe venivano impiegate in azioni antipartigiane e di ritorsione sui civili, dentro e fuori il territorio dell'Alpenvorland. I disertori in genere orchestravano la fuga camuffandola in genere per far ritenere che non si fosse trattato di un episodio volontario, per cercare in questo modo di tutelare le loro famiglie (una di queste modalità era inscenare in pubblico un arresto da parte di bande partigiane).<ref>Giuseppe Sittoni, "Sudditi fedeli e contro. Durante l'occupazione nazista". Publistampa, Pergine Valsugana (Trento), 2011, p. 288. ISBN: 8890250658.</ref>
== Costituzione ==
Un primo nucleo del reggimento fu costituito nell'ottobre 1943, sotto le direttive del colonnello Alois Menschick, con il nome di Polizeiregiment "Südtirol", successivamente cambiato in "Bozen" (il 29 ottobre<ref>{{cita|Wedekind 2003 2003|p. 329|harv=s}}.</ref> o nel corso di novembre<ref name=baratter186>{{cita|Baratter 2005|p. 186|harv=s}}.</ref><ref name=historia/>). Entro la fine del mese di ottobre raggiunse le 2000 unità venendo suddiviso in quattro battaglioni, poi diminuiti a tre (il quarto fu destinato alla formazione del Polizeiregiment "Alpenvorland"), dei quali solo il terzo svolse il proprio servizio fuori dalla zona d'operazioni delle Prealpi<ref name=historia/>.