LinTo 500 GP: differenze tra le versioni
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La moto venne affidata al campione varesino [[Alberto Pagani]] che ottenne un secondo posto nel [[Gran Premio motociclistico della Germania Est|Gran Premio della Germania Est]] ed un quarto posto nel [[Gran Premio motociclistico d'Italia|Gran Premio d'Italia]] corso a [[Monza]], valido per il [[motomondiale 1968]].
Per il [[1969]] Premoli decise di costruire una piccola serie di esemplari per i corridori privati, tutte verniciate in rosso, e due moto ufficiali, verniciate in azzurro, da affidare a Pagani e al pilota [[Australia|australiano]] [[Jack Findlay]].
La stagione sportiva di [[motomondiale 1969|quell'anno]] si dimostrò generosa con la LinTo ([[acronimo]] di Lino Tonti), tanto che Pagani riuscì a vincere il [[Gran Premio motociclistico d'Italia|Gran Premio delle Nazioni]] a [[Imola]] (boicottato però dalla MV Agusta per protestare contro lo spostamento del GP da Monza appunto ad Imola) e lo [[svizzero]] [[Gyula Marsovszky]] conquistò il titolo di vice-campione nella [[classe 500]], alle spalle di [[Giacomo Agostini]] e della sua [[MV Agusta]]. Il [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Keith Turner]] vinse a [[Circuito di Le Mans|Le Mans]] e nella classica belga di [[Mettet]]; in quell'occasione, la LinTo 500 GP venne cronometrata alla velocità di 257,6 [[chilometro orario|km/h]], mediamente superiore di circa 35 km/h rispetto alle concorrenti [[Norton (moto)|Norton]] e [[Matchless]].<ref>Steve Ellis, ''La storia della LinTo'', Moto Corse, 2002</ref>
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