'''Tripp Trapp''' (abbreviazione di ''Tripp-trapp-stolen'') è un modello [[ergonomia|ergonomico]] di seggiolone per bambini, sviluppato dal designer di arredamento [[Peter Opsvik]] (n. 1939) e prodotto ecommercializzato dalla norvegese [[Stokke AS]]<ref name="Bruce 2002">{{cite bookCita libro| titletitolo=Design in Business|url=http://books.google.com/books?id=yU7U9JG8wUcC&pg=PT37&dq=tripp+trapp+stokke&lr=&client=firefox-a| lastcognome=Bruce| firstnome=Margaret | coauthorscoautori=J. R. Bessant| yearanno=2002| pagep=30| publishereditore=Financial Times / Prentice Hall| isbn=02736437460-273-64374-6}}</ref><ref name="Crainer 2004">{{cite bookCita libro| titletitolo=Financial Times Handbook of Management: The State of the Art|url=http://books.google.com/books?id=R7fMHYTCJdQC&pg=PA272&dq=tripp+trapp+stokke&client=firefox-a| lastcognome=Crainer| firstnome=Stuart| coauthorscoautori=Des Dearlove| yearanno=2004| pagep=272| publishereditore=[[Financial Times]] / [[Prentice Hall]]| isbn=02736758420-273-67584-2}}</ref>.
Lanciato nel 1972, è diventato, nel corso del tempo, uno dei prodotti simbolo della fabbrica norvegese, insieme alla sedia ergonomica ''Balans''<ref name="scandes">{{cite bookCita libro|titletitolo=Scandinavian Design | lastcognome=Fiell |firstnome=Charlotte J.| last2cognome2=Fiell |first2nome2=Peter |publishereditore=[[Taschen]] |yearanno=2002 |isbn=978-3822858820 |pagespp=490–491}}</ref>, progettata dallo stesso Peter Opsvik in collaborazione con Hans Christian Mengshoel<ref name="scandes" />. Il suo aspetto [[minimalismo|minimale]] e austero, con il legno di faggio al naturale visibile sotto una vernice trasparente e l'aggiunta di pochi ed essenziali dettagli metallici, obbedisce ai dettami stilistici di sobrietà del [[design scandinavo]]<ref name="E. Derclaye, 504"/>: il seggiolone è stato reso disponibile anche in altre colorazioni, comprese tinte opache in colori vivaci o pastello<ref name="J. R. Bryson, G. Rusten, 58"/>. Il design essenziale e "[[funzionalismo|iperfunzionale]]" è stato premiato da diversi riconoscimenti e ha fatto del seggiolone un vero e proprio pezzo da museo, oggetto, peraltro, di innumerevoli imitazioni<ref name="E. Derclaye, 504">AA.VV., ''Research Handbook on the Future of EU Copyright'', a cura di Estelle Derclaye, 2009 (p. 504)</ref>.