Utente:Truthful eye/Sandbox4: differenze tra le versioni

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===Inclinazione dello schienale (angolo dell'anca)===
La modifica dell'angolo dell'anca, e quindi del gadogrado di inclinazione del bustobacino rispetto alla coscia, è un metodo proposto da alcuni autori per modificare il reclutamento del retto femorale e dei vasti. Come espresso precedentemente, è stato suggerito che più il busto viene portato in estensione (mediante un'inclinazione dello schienale), e più aumenta l'attività del retto femorale<ref name="Stecchi" />. Diversi sono stati i lavori che hanno analizzato tramite elettromiografia (EMG) il differente angolo dell'anca per stabilire le differenze nell'attivazione del quadricipite. L'angolo dell'anca in altri termini indica la variazione del grado di flessione o estensione del busto - mobilizzando l'articolazione dell'anca e non la cerniera lombare - modificando, ad esempio, l'inclinazione dello schienale nella ''leg extension''. Anche se è ipotizzabile che l'angolo dell'anca influenzi solo l'attività dell'unico capo biarticolare, cioè il retto femorale, in realtà le analisi EMG hanno rilevato che questa modifica influenzi anche l'attività dei vasti. Salzman et al. (1993) osservarono una maggiore eccitazione del quadricipite nella posizione inclinata rispetto a quella seduta o supina. Per la precisione, l'attività del quadricipite era maggiore del 17% con un angolo dell'anca intermedio rispetto alla posizione supina. Inoltre non fu trovata una relazione diretta tra l'eccitazione dei capi monoarticolari e l'angolo dell'anca<ref name="Salzman">Salzman et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8472454 Contribution of rectus femoris and vasti to knee extension. An electromyographic study]''. Clin Orthop Relat Res. 1993 May;(290):236-43.</ref>. Hasler et al. (1994) dimostrarono inaspettatamente che, durante le contrazioni isometriche (MVIC), l'attività dei vasti laterale e mediale venisse condizionata dall'angolo dell'anca al contrario del retto femorale. Secondo questi risultati, la forza del quadricipite aumentava dalla posizione seduta a quella inclinata, ma si riduceva nella posizione supina<ref name="Hasler">Hasler et al. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8001477 Influence of hip and knee joint angles on excitation of knee extensor muscles]''. Electromyogr Clin Neurophysiol 1994; 34(6): 355-361.</ref>. Altri (Maffiuletti e Lepers, 2003) trovarono che la modifica dell'angolo dell'anca influenzasse tutti i capi analizzati, ovvero vasto laterale, vasto mediale e retto femorale. Questi notarono che l'attivazione dei fasci analizzati e la forza isometrica erano maggiori nella posizione seduta piuttosto che sdraiata supina<ref name="Maffiuletti">Maffiuletti NA, Lepers R. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12972870 Quadriceps femoris torque and EMG activity in seated versus supine position]''. Med Sci Sports Exerc. 2003 Sep;35(9):1511-6.</ref>. Kong e van Haselen (2010) osservarono che con l'aumento dell'angolo dell'anca l'attività dei vasti si riduceva e aumentava l'attività del retto femorale. L'attività dei vasti era maggiore nella posizione da seduti, seguita dalla posizione inclinata e infine da quella supina. Diversamente da altri risultati, in questo studio l'angolo dell'anca (e quindi il livello di inclinazione del busto) non condizionava solo l'attività del retto femorale ma anche dei vasti. Più il busto era inclinato e più aumentava l'attività del retto femorale e più si riduceva quella dei vasti<ref name="Kong" />.
 
'''Conclusioni:'''<br>