Vangelo: differenze tra le versioni

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Galati
efesini
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Vangelo significa letteralmente "lieto annuncio", "buona notizia".
 
== Vangelo come annuncio del Regno ==
 
Troviamo il termine nei [[vangeli sinottici]], in bocca allo stesso [[Gesù]]:
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Qui la parola indica l'irruzione di [[Dio]] nella storia degli uomini attraverso la persona di Gesù di [[Nazaret]]. Lo stesso significato si trova in [[San Paolo Apostolo|san Paolo]] nella [[Lettera ai Filippesi]], dove lungo tutta la lettera ritorna l'idea del vangelo-buona notizia che si è diffuso nella comunità di [[Filippi]]: parla della sua gioia per la loro "cooperazione alla diffusione del vangelo" (1,5) e della "grazia che mi è stata concessa sia nelle catene, sia nella difesa e nel consolidamento del vangelo" (1,7); riconosce che le sue "vicende si sono volte piuttosto a vantaggio del vangelo" (1,12); è cosciente di essere stato "posto per la difesa del vangelo" (1,16); invita i filippesi a comportarsi "da cittadini degni del vangelo" (1,27); ecc. ecc.
 
Lo stesso significato appare nella [[Lettera agli Efesini]], dove risalta che il Vangelo è l'annunzio di Cristo, trasmesso dagli apostoli:
In altro contesto san Paolo usa invece la parola riferendosi all'annunzio che egli faceva nelle comunità cristiane, annuncio incentrato nella [[Pasqua]] di Gesù. Nella [[Prima Lettera ai Corinzi]] (15,1-8) afferma:
 
:''In lui ([[Cristo]]) anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra [[salvezza]] e avere in esso [[fede|creduto]], avete ricevuto il suggello dello [[Spirito Santo]] che era stato promesso'' (1,13).
 
:''I pagani cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo'' (3,6).
 
== Vangelo come ''kerigma''==
 
In altro contesto san Paolo usa invece la parola riferendosi all'annunzio fondamentale (''[[kerigma]]'')che egli faceva nelle comunità cristiane, annuncio incentrato nella [[Pasqua]] di Gesù. Nella [[Prima Lettera ai Corinzi]] (15,1-8) afferma:
 
:''Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano! Vi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.''
 
Appare già una leggera trasformazione semantica: dal messaggio della vicinanza di Dio e del suo regno siamo passati al contenuto della prima [[professione di fede]], centrato sulla [[morte di Cristo|morte]] e [[risurrezione di Cristo]].
 
== Vangelo come forza di libertà in Cristo ==
 
Diversamente, nella [[Lettera ai Galati]], nata nel contesto della lotta di Paolo contro l'obbligo della [[circoncisione]], "vangelo" significa la condizione di libertà dalla legge che Cristo ha portato, libertà che è messa in pericolo dalle pretese dei giudaizzanti di imporre la circoncisione ai cristiani provenienti dal [[paganesimo]]:
 
:''Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!'' (1,6-8).
 
== Vangelo come genere letterario ==
 
A partire dal [[II secolo]] poi ''Vangelo'' passa ad indicare il [[genere letterario]] che racconta la vita di [[Gesù]], i suoi insegnamenti, le sue opere, la sua morte e resurrezione (vedi la voce [[Vangeli]]).