Pace di Filocrate: differenze tra le versioni

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Infine, nel [[341 a.C.]], le cose cominciarono a delinearsi: Atene mandò nuovi coloni nelle [[Cleruchia|cleruchie]] del Chersoneso sotto il comando di [[Diopite]], che cominciò a devastare il territorio di [[Cardia]], alleata di Filippo.<ref name = Cawk131>{{cita|Cawkwell|p. 131}}.</ref> Questi, perciò, scrisse agli Ateniesi, chiedendo loro di desistere, ma nel suo discorso ''[[Sul Chersoneso]]'', Demostene convinse gli Ateniesi che, poiché Atene era comunque in guerra con Filippo, non c'era bisogno di obbedirglio; perciò Diopite continuò a mettere in subbuglio la Tracia.<ref name = Cawk131/>
Poi, nella [[III filippica]] (maggio 341, circa), Demostene accusò Filippo di aver violato la pace intromettendosi negli affari dell'Eubea.<ref name = Cawk132>{{cita|Cawkwell|p. 132}}.</ref> Callia di Calcide emerse come potenziale alleato degli Ateniesi; mentre cercava di unificare sotto il suo dominio le città dell'Eubea, era stato disturbato da alcune di loro, in particolare [[Eritre]] e [[Oreo (Grecia)|Oreo]], che favorivano la Macedonia.<ref name = Cawk134*>{{cita|Cawkwell|p. 134-135}}.</ref> Nel giugno del [[341 a.C.]]
Atene e Calcide si allearono e attaccarono Eritre e Oreo, installandovi dei governi a loro convenienti; Callia iniziò quindi a molestare le città, spedendo delle navi nel [[golfo di Pagase]];.<ref name = Cawk134*/> Infine, nella [[IV filippica]], pronunciata alla fine del 341 a.C., Demostene sostenne che Atene doveva mandare un'ambasciata ai [[Impero achemenide|Persiani]], chiedendo loro finanziamenti per l'ormai prossima guerra colla Macedonia. L'ambasciata fu mandata, con gran disappunto di Filippo, ma fu seccamente respinta dai Persiani.<ref name = Cawk134*/>
 
Nel [[341 a.C.]] Demostene si recò a [[Bisanzio]], convincendola ad allearsi con Atene; lo statista ateniese provò un colpo simile ad [[Abydos (Ellesponto)|Abido]], innescando l'irascibilità di Filippo. Gli Ateniesi risposero alle rimostranze di Filippo denunciando il trattato di pace, azione che comportava la dichiarazione di guerra ufficiale.