Forte di Fenestrelle: differenze tra le versioni
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Il 22 agosto 1861, si ebbe un tentativo di ribellione: i reclusi in rivolta cercarono di assumere il controllo della fortezza. L'insurrezione fu sventata in maniera quasi fortuita dalle autorità piemontesi ed ebbe come solo risultato l'inasprimento delle pene (i più furono costretti con palle al piede da 16 chili, ceppi e catene). Rari erano i casi di scarcerazione per proscioglimento della condanna. Con la morte i corpi venivano disciolti nella calce viva collocata in una grande vasca situata nel retro della chiesa (che sorgeva all'ingresso del Forte): "''una morte senza onore, senza tombe, senza lapidi e senza ricordo, affinché non restassero tracce dei misfatti compiuti''<ref name="Fora!"/>".
La definizione di Fenestrelle quale "campo di concentramento" da parte di [[Interpretazioni_revisionistiche_del_Risorgimento#Il_revisionismo_meridionalista_dalla_seconda_met.C3.A0_del_Novecento| autori revisionisti]], ha stimolato la ricerca storica da parte di studiosi piemontesi. Juri Bossuto, consigliere regionale piemontese di [[Rifondazione Comunista]], in un libro del 2012 ridimensiona notevolmente il numero delle vittime, riportandone solo quattro nel novembre del [[1860]] e tende a smentire il maltrattamento ai danni dei prigionieri borbonici, poiché sarebbero stati assistiti con vitto e cure sanitarie.<ref>[http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/07/08/news/i_morti_borbonici_a_fenestrelle_non_furono_40mila_ma_quattro-18872501/ I morti borbonici a Fenestrelle non furono 40mila, ma quattro - Torino - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{Cita news|titolo = Fenestrelle e il genocidio (inesistente) dei borbonici|pubblicazione = [[La Repubblica]]|url = http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/08/03/news/festrelle_e_il_genocidio_inesistente_dei_borbonici-40258542/|data = 3 agosto 2012|autore = Massimo Novelli|accesso = 30 ottobre 2013|città = Torino}}</ref> Lo storico [[Alessandro Barbero]] ha sostenuto che la fortezza fu solo una delle strutture in cui furono momentaneamente detenuti "anche" militari del Regno delle Due Sicilie, che le condizioni di vita non erano peggiori di quelle degli altri luoghi di detenzione e che la documentazione, sia militare, sia amministrativa, sia parrocchiale, sul numero dei detenuti, sul numero delle morti e loro cause, sulle modalità di seppellimento è ampia e rintracciabile. In sostanza, per il Barbero, quanto avvenne a Fenestrelle deve essere molto ridimensionato e, comunque, ancora di più scientificamente studiato, sebbene egli riconosca che tali eventi siano da inquadrarsi nei sussulti, anche dolorosi, del neonato Stato unitario<ref>Alessandro Barbero, ''I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle'', Laterza, Bari-Roma, 2012.</ref>.
====Le detenute====
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