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==Nel Novecento==
Il novecento è stato un secolo particolare per l'architettura teatrale. Con l'avvento di [[cinema]] prima e di [[televisione]] poi, gli stabili teatrali esistenti cambiarono struttura e destinazione d'uso per adeguarsi alle nuove richieste del pubblico, riscoprendosi polivalenti in alcuni casi (i cosiddetti [[cinema-teatro]], locali adibiti ad entrambe le funzionalità) o addirittura estinguendosi nella peggiore delle circostanze. Nel corso dei primi decenni del secolo, tuttavia, qualche nuovo edificio vide la luce. Più tardi l'edilizia teatrale divenne propriamente di recupero, attenta quindi alla valorizzazione e riscoperta dei luoghi teatrali dimenticati della capitale. In altri casi, invece, nuovi spazi e luoghi non deputati funsero da scenario di rappresentazioni ed eventi. Negli ultimi anni del secolo e nei primi del nuovo millennio, inoltre, si è tentato un esperimento che dagli [[anni '70]] del novecento era già stato proposto: il decentramento teatrale, grazie alla costruzione - lontano dal centro storico a supporto di un utenza svantaggiata dal punto di vista logistico - di stabili nelle periferie dell'Urbe. Sempre degli stessi anni è poi il fenomeno dei ''teatri off'', ossia liberi dai circuiti teatrali ortodossi. Nati per volontà dei più svariati gruppi di artisti o di associazioni culturali, completano l'offerta teatrale capitolina proponendo complessivamente un grande numero di spettacoli e garantendo un'accesso a realtà teatrali diversificate. Le sedi che le ospitano sono anch'esse molteplici ed eterogenee.