Monte Nuovo: differenze tra le versioni
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===L'eruzione===
La dinamica dell’eruzione del Monte Nuovo e la successione degli eventi è abbastanza ben conosciuta grazie ad una serie di testimonianze di alcuni personaggi e cronisti dell’epoca che, per la loro curiosità ed interesse scientifico, furono testimoni in prima persona del fenomeno, recandosi essi stessi sui luoghi dai quali invece gli altri fuggivano, similmente a quanto era avvenuto quindici secoli prima con [[Plinio il Vecchio]] durante l’eruzione del [[Vesuvio]] nell’anno [[79]] d.C. Benché la cronologia indicata dai diversi autori non sia sempre di immediata comprensione<ref>per esempio Delli Falconi e Marchesino usano indicare i giorni della settimana; il Toleto invece numera i giorni considerando il primo giorno dell’eruzione non il 29 settembre quando essa ebbe inizio (poiché era sera), bensì il giorno dopo, il 30 settembre,</ref> e la cadenza delle ore e della giornata non corrispondevano allora a quelle attuali<ref> nel ‘500 in Italia era ancora in vigore la suddivisione cronologica del [[giorno]] in uso presso i Romani, basata sulle ore di luce: il giorno e la notte venivano ambedue suddivisi in dodici parti, cominciando rispettivamente dall'alba e dal tramonto. Così la prima ora del giorno corrispondeva all'alba, la sesta ora più o meno a mezzogiorno, la dodicesima al tramonto. Altrettanto avveniva per la notte ma a partire dal tramonto. La giornata di 24 ore cominciava dunque all'alba e terminava all'alba del giorno successivo. Questo sistema verrà cambiato progressivamente solo nella seconda metà del
'''Sabato 28 settembre [[1538]]''': Il fenomeno si avviò intorno alle ore 12:00, allorché il mare si ritirò repentinamente di circa m 370, lasciando sulla riva moltissimi pesci agonizzanti che dai Puteolani, felici, furono raccolti "a carrettate"; è stato calcolato che questo ritiro corrisponda ad un moto bradisismico ascendente di almeno m 7,40<ref>questa misura, data da Antonio Parancandola, quasi certamente è eccessiva. Il Parancandola - cui va il merito di aver ricostruito nel modo più preciso tutto lo svolgimento dell’eruzione del Monte Nuovo (vedi sotto: bibliografia) - qui probabilmente erra, poiché attribuisce il ritiro del mare di 370 m (attestato dai cronisti) alla linea di costa puteolana, mentre in realtà si riferisce alla conca naturale che attualmente accoglie il lago Lucrino, e che nel 1538, prima dell’eruzione, si presentava come una baia marina (vedi più sotto: nota 10).</ref>
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