Rendimenti di scala: differenze tra le versioni
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All'origine di rendimenti di scala crescenti possono individuarsi
* ''fattori tecnici'' - collegati cioè alla tecnica di produzione effettivamente adottata o alle condizioni materiali della produzione. In particolare sono rintracciabili fattori connessi a:
** la tridimensionalità dello spazio (''legge dei volumi''). Questa legge venne scoperta da [[Charles Babbage]] nei primi dell'Ottocento e deriva dalla relazione che lega la superficie dei solidi con il loro volume. Poiché ciò che interessa è spesso il volume, mentre ciò che occorre costruire è la "superficie" (le pareti), e dato che il volume aumenta in modo più che proporzionale rispetto alla superficie, i costi tendono a diminuire con il crescere della scala di produzione. Famoso l'esempio del forno: costruire un forno con un volume 2k costa
** la presenza di fasi della produzione indivisibili che rimangono costanti per qualsiasi volume di produzione (cd ''economies of threshold dimension''). Può farsi l'esempio della stampa di tesi di laurea. La stampa del frontespizio è un processo che va necessariamente compiuto in modo identico indipendentemente dal numero di copie che si decide di stampare. Dunque costituisce un costo fisso che è possibile "spalmare" su un numero maggiore di copie diminuendo il costo medio unitario di ciascuna copia, o, ciò che è lo stesso, l'ammontare di risorse consumate in media per ciascuna copia.
** l'utilizzo di tecniche più efficienti prima non adottate a causa della scala tecnica minima richiesta dalle stesse. L'aumento della scala di produzione può permettere di adottare tecniche nuove che erano conosciute anche prima, ma che non erano di fatto impiegate nell'unità produttiva perché il volume di produzione minimo necessario per l'attivazione ([[scala tecnica minima]] o [[capacità produttiva minima]]) non era stato ancora raggiunto. Così, ad esempio, se un'impresa deve produrre dieci scatole l'anno, non risulta conveniente mettere in piedi un processo separato con macchinari appositi e un'attenta divisione del lavoro, perché questa tecnica, dati i bassi volumi di produzione, non risulta conveniente, "spreca" cioè più risorse di quante ne faccia risparmiare. Ciò nonostante, se si raggiungono volumi di produzioni tali da renderla conveniente, il costo medio di ogni scatola prodotta inevitabilmente scende rispetto alla situazione precedente.
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