Tempio di Iside a via Labicana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
integrato
Riga 5:
 
== L'''Isium Metellinum'' ==
L''''Isium Metellinum''' fu - si pensa - il primo tempio dedicato a [[Iside]], costruito per volontà di [[Quinto Cecilio Metello Pio]], generale di parte [[Silla|sillana]], nel [[I secolo a.C.]]. L'ingresso a Roma del culto di Iside avveniva, in questa ipotesi, ad opera di un membro dell'aristocrazia senatoria, che cominciava ad apprezzare gli elementi di rinforzo del carisma personale dei capi, che questi culti veicolavano presso le classi subalterne. Dell<nowiki>'</nowiki>''Isium Metellinum'', citato nell<nowiki>'</nowiki>''[[Historia Augusta]]'', non sono certi tuttavia nè l'esatta ubicazione nè le dimensioni<ref>Per l'''Isium Metellinum'' e l'Iseo della Regio III, si veda, in Coarelli cit., pagg. 53-58.</ref>, anche se non si può escludere che fosse proprio questo, il luogo di culto che diede nome alla ''Regio''.
 
== L'''Isis patricia'' ==
I [[cataloghi regionari]], che non citano se non come denominazione della ''Regio III'' il grande santuario d'Iside, menzionano invece, presso il [[tempio di Minerva Medica]], una ''Isis Patricia''. Si ipotizza<ref>in Ensoli cit., pag. 269</ref> che fosse questo il sacello più antico, prossimo alle [[mura serviane]] e magari identificabile con l'''Isium Metellinum'', e che poi, con il crescere del favore anche imperiale per il culto isiaco, esso fosse stato ricostruito, assai ampliato, un po' più a valle, quando al culto della dea si affiancò - forse sotto [[Vespasiano]] - quello di [[Serapide]].
 
== Il santuario di Iside e Serapide ==
Ê certo che l'Iseo di via Labicana fu assai vasto e ricco, ma precocemente abbandonato e non riutilizzato se non per lacerti e materiali di spoglio.
Nella ''Miscellanea filologica'' di [[Carlo Fea]] si fa memoria del ritrovamento di un "tempio egizio" presso la [[chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano]] avvenuto nel [[1653]]<ref>[http://books.google.it/books?id=fpQ2AAAAMAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Miscellanea filologica critica e antiquaria dell'avvocato Carlo Fea. Tomo primo], Roma 1790. Nella sezione ''Memorie di varie escavazioni fatte in Roma, e nei luoghi suburbani, vivente [[Pietro Santi Bartoli]]'', alla nota n. 2 si legge: "''Ss Pietro, e Marcellino.'' Più oltre dalla parte di dietro Ss. Pietro, e Marcellino, quasi nel medesimo tempo fu trovato nel cavarsi un tempio egizio, le figure del quale furono fatte disegnare dalla gloriosa memoria del cavalier [[Cassiano dal Pozzo]], mecenate de' suoi tempi; che altrimente così questa, come altre memorie, sarebbero affatto spente".</ref>: la demolizione e la dispersione del sito ritrovato furono pressoché totali.
 
Lanciani lo indica in pianta come posto alle falde del monte Oppio, e la ricostruzione che se ne fa nel testo di Ensoli e La Rocca citato descrive un vasto santuario terrazzato, a vari livelli, esteso su un fronte di circa 250 metri lungo l'attuale via Labicana verso [[Basilica di San Clemente al Laterano|San Clemente]]. L'impianto fu presumibilmente abbandonato a causa dei [[Editto di Tessalonica|decreti teodosiani]] di fine [[IV secolo]], che vietavano definitivamente i culti romani tradizionali, ne sanzionavano gli eventuali superstiti fedeli, e ne espropriavano le strutture materiali, riconvertendole ad altri usi, se andava bene, consentendone la spoliazione e la demolizione se andava male. Lanciani stesso ricorda nel passo citato come nel [[1888]], scavando per costruire un nuovo immobile alle spalle dell'attuale piazza Iside, furono trovati resti di un edificio di VII-VIII secolo nelle cui fondazioni erano stati usati materiali provenienti dal santuario d'Iside<ref>«''Tra di essi figuravano un ''Jupiter Serapis'', Iside coronata di papaveri e spighe, una Iside velata e con crescente lunare sulla fronte, altre tre repliche dello stesso soggetto e una figura femminile (probabilmente ritratto) con il peculiare copricapo egiziano. Di una statua della sacra vacca [[Hathor]], intagliata in una rara varietà di granito maculato, una metà venne trovata nelle fondazioni del [[Palazzo Brancaccio (Roma)|palazzo Field]] in via Merulana, l'altra in quelle del convento delle suore di Cluny, in via Buonarroti. […] I disegni di Cassiano dal Pozzo sono ora in Inghilterra. Alcune figurine egiziane si vedono oggi nel [[Musei capitolini|Museo Capitolino]]; i blocchi di ametista in quello dei Conservatori; l'altare di Iside, nel [[Museo delle Terme]]; le statue di marmo, nell'Antiquario del Celio, e la vacca Hathor, simbolo vivente di Iside, nel palazzo Field.''».</ref>.
 
==Bibliografia==
Riga 21 ⟶ 26:
== Voci correlate ==
*[[Iside]]
*[[Persecuzioni ai danni dei pagani nell'Impero romano]]
*[[Religioni misteriche]]