Paul Natorp: differenze tra le versioni

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== Vita ==
Figlio del predicatore [[Protestantesimo|protestante]] Adelbert Natorp eed Emilie Keller, dal [[1871]] studiò [[musica]], [[storia]], [[filologia]] classica e [[filosofia]] a [[Berlino]], [[Bonn]] e [[Strasburgo]]. Nel [[1876]] conseguì il dottorato in [[storiografia]] a [[Strasburgo]] con una dissertazione in [[lingua latina|latino]] con il [[Positivismo|positivista]] [[Ernst Laas]]. Dopo quattro anni come tutore privato divenne assistente bibliotecario a Marburgo, dove nel [[1881]] ottenne l'abilitazione con [[Hermann Cohen]]. Nel [[1885]] divenne professore straordinario e nel [[1893]] ottenne la cattedra di filosofia e pedagogia, che mantenne fino alla sua pensione nel [[1922]].
 
Nel semestre invernale del [[1923]]/[[1924|24]] Natorp ebbe un intenso scambio intellettuale con [[Martin Heidegger]], le cui opere su [[Duns Scoto|Giovanni Duns Scoto]] aveva studiato attentamente.
 
Nel [[1887]] sposò la cugina Helene Natorp ed ebbe da lei cinque figli. Natorp aveva ambizioni come compositore, soprattutto per musica da camera (sonate per violoncello, violino, trio con pianoforte). Inoltre scrisse circa 100 ''[[Lied|liederlied]]er'' e due opere corali. Lo scambio letterario con [[Johannes Brahms|Brahms]], che gli sconsigliò di diventare compositore per professione, è diventato famoso.
 
== Pensiero ==
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Il pensiero fondamentale di Natorp si potrebbe riassumere in una singola frase, come: Pensare non vuol solo dire "mettere in relazione" ([[Rudolf Hermann Lotze|Lotze]]), ma pensare vuol dire essere in relazione (rapporto). <!--Denken heißt nicht nur „Beziehen“ (Lotze), sondern Denken heißt in Beziehungen (Verhältnissen) stehen.-->
 
In questo modo Natorp si collega al programma di una "fondazione concettuale" che parte da [[Gottlob Frege]] – sotto influenza di Lotze – e che tramite [[Bertrand Russell]] e [[Ludwig Wittgenstein]] portò allo sviluppo della [[filosofia analitica]] e che con il concetto di "regione espressiva" di [[Robert Brandom]] è di nuovo attuale. Mentre nella tradizione di carattere analitico e linguistico-strutturale, che si rifà a Wittgenstein, le relazioni sono considerate come "oggetti" o, appellandosi al "common sense" come "mere" relazioni, cosicché con una applicazione massimale del concetto di relazione &nbsp;– da "struttura" via "sintassi", "semantica", "prammatica" fino alla "competenza" e la "performance" – si ha d'altro canto un minimo di riflessione sul concetto di relazione stesso, Natorp pone "molto chiaramente e apertamente la relazione al centro di tutte le considerazioni logiche" e la rende così il "concetto del concetto". Questa transizione dal concetto di sostanza al concetto di relazione è stato reso famoso dallo studente di Natorp [[Ernst Cassirer]] come transizione dal "concetto di sostanza al concetto di funzione", e questo, come viene confermato dalla [[fisica]], è sempre molto attuale. Anticipa quindi ciò che [[Richard Rorty]] ha fatto 70 anni più tardi nella sua influente immagine di "specchio della natura": che la "rappresentazione" del mondo<!--also die Vor- und Darstellung der Welt--> non "ri-presenta" o fa una copia mentale, ma originariamente genera e costituisce il mondo.
 
Questo pensiero fondamentale del suo "correlativismo monistico", che conoscenza come relazione tra pensiero e oggetto allo stesso tempo significa la sua assunzione correlativa nel medio del pensiero, è stato posto da Natorp sin dall'inizio al servizio di una concezione onnicomprensiva delle discipline e aree tematiche più disparate come natura e cultura, logica e politica, e soprattutto pedagogia. Tutte le discipline, dalla [[matematica]] alle scienze linguistiche e storiche, dovrebbero contribuire all'educazione del popolo intero e ritrovare in questo modo la via verso la vita e la prassi. Perciò l'opera di Natorp ha ancor oggi un profondo significato per la filosofia e pedagogia.
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* ''Allgemeine Logik'' (in: Flach e Holzhey, ''Erkenntnistheorie und Logik im Neukantianismus''), 1979
* ''Vorlesungen über praktische Philosophie'', Erlangen 1925
* ''Philosophische Systematik.'' Ried. dell 'prima ed. 1958. Meiner, Hamburg 2004. ISBN 978-3-7873-1687-8
 
===Traduzioni Italiane===