Patrizi Naro Montoro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Sistemata prosa.
riorganizzo contenuti in sezioni
Riga 4:
}}
 
I '''Patrizi Naro Montoro''' sono una famiglia della nobiltà romana originata nel ramo maschile tuttora fiorente dalla famiglia Naro, appartenente al patriziato municipale romano. La famiglia è nota fin dal sec. XIV con Paolo Naro che ricopriva la carica di [[Conservatore di Roma|Conservatore]] nel 1385<ref>Giampiero Brunelli, [http://www.treccani.it/enciclopedia/gregorio-naro_%28Dizionario-Biografico%29/ «Gregorio Naro»], in ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'' Volume 77 (2012), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref> assurgendo, per cariche pubbliche civili, ecclesiastiche, e patrimonio, a notevole fama e ricchezza nella città.
 
== Storia ==
Ancora oggi sono noti il palazzo loro residenza in piazza san Luigi dei Francesi (di fronte all'[[Chiesa di San Luigi dei Francesi|omonima chiesa]]), il palazzo Naro detto di ''S. Chiara'' tra via Torre Argentina, via Nari e via Monterone. Altro palazzo era in piazza [[Campo Marzio]], rione di cui erano originari, altro ancora il villino sede dei noti Atelier degli Artisti al n. 54 di [[via Margutta]], che in passato aveva preso dalla famiglia prese il nome di Via ''Nara''<ref>U. Gnoli, ''Topografia e toponomastica di Roma medievale e moderna'', 1939, v. alla voce</ref>.
La famiglia è nota fin dal sec. XIV con Paolo Naro che ricopriva la carica di [[Conservatore di Roma|Conservatore]] nel 1385<ref>Giampiero Brunelli, [http://www.treccani.it/enciclopedia/gregorio-naro_%28Dizionario-Biografico%29/ «Gregorio Naro»], in ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'' Volume 77 (2012), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref> assurgendo, per cariche pubbliche civili, ecclesiastiche, e patrimonio, a notevole fama e ricchezza nella città.
 
Con [[Bernardino Naro]], figlio di Fabrizio, capofamiglia del ramo di [[Sant'Eustachio (rione di Roma)|Sant'Eustachio]], e fratello del cardinale [[Gregorio Naro|Gregorio]], che acquisì la redditizia carica venale di Cancelliere del Popolo romano, I Naro acquistarono la contea di Mustiolo presso [[Civitella di Romagna]] nel 1638<ref>Giampiero Brunelli, [http://www.treccani.it/enciclopedia/bernardino-naro_%28Dizionario-Biografico%29/ «Bernardino Naro»], in ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'' Volume 77 (2012), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. Dai [[Capponi (famiglia)|Capponi]] presero il feudo di [[Mompeo]] nel 1646, su cui ebbero il titolo di Marchese. [[Marchese di baldacchino|Marchesi di Baldacchino]] dal 1640 sul feudo di Mustiolo che rivendettero nel 1647, e confermati nella dignità nel 1746 con la bolla "Urbem Romam" di [[Benedetto XIV]], la famiglia godeva all'interno della [[Corte Pontificia]] del titolo di ''Vessillifero dei Cavalleggeri e delle Lance Spezzate di Santa romana Chiesa'' sin dal 1668 nella persona del marchese Gio. Battista Naro<ref>[[Gaetano Moroni]], ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]''..., vol. 96, p. 110.</ref>.
 
Nel 1750, a seguito del matrimonio di Francesco con Porzia, figlia ed erede di Giovanni [[Chigi]] [[Montoro (Narni)|Montoro]] e Maria Virginia Patrizi<ref>Sulle vicende della quadreria Patrizi, si veda Anna Maria Pedrocchi in [http://www.repubblica.it/repubblicarts/patrizi/testo_ita.html ''La Quadreria Patrizi''], ''[[la Repubblica]] of the Arts'' e il testo ''La Quadreria Patrizi, cultura senese nella storia del collezionismo romano del Seicento'' (Edizioni ALCON, Milano, 2000), pubblicato dalla stessa autrice in collaborazione con Marina Minozzi.</ref>, la famiglia ne ereditò i cognomi e il blasone<ref>Lo stemma dei Naro era costituito da tre crescenti rovesciati ordinati in palo, come si può vedere nella cappella Naro in [[Santa Maria sopra Minerva]]</ref>, anteponendo al proprio il cognome Patrizi per gli obblighi connessi alla successione [[Fedecommesso|fidecommissaria]] (tra i beni vi era il palazzo in piazza san Luigi dei Francesi, loro residenza, e il palazzo Montoro nella via omonima, già vicolo di [[Corte Savella]], e i marchesati di [[Paganico]], [[Castel Giuliano]] e [[Sasso (Cerveteri)|Sasso]]|.
Riga 16 ⟶ 17:
Nel [[1816]] i Patrizi Naro Montoro, come molte altre [[famiglie baronali romane]], rinunciarono ai diritti feudali su Mompeo, Sasso e Castel Giuliano, mantenendone tuttavia i titoli.
 
== Palazzi ==
== Personaggi illustri della famiglia ==
Ancora oggi sono noti il palazzo che costituisce la loro residenza, in piazza san Luigi dei Francesi (di fronte all'[[Chiesa di San Luigi dei Francesi|omonima chiesa]]), il palazzo Naro detto di ''S.Santa Chiara'' tra [[Largo di Torre Argentina|via Torre Argentina]], via Nari e via Monterone. Altro palazzo era in piazza [[Campo Marzio]], rione di cui erano originari, altro ancora il villino sede dei noti Atelier degli Artisti al n. 54 di [[via Margutta]], che in passato aveva preso dalla famiglia prese il nome di Via ''Nara''<ref>U. Gnoli, ''Topografia e toponomastica di Roma medievale e moderna'', 1939, v. alla voce</ref>.
=== Cardinali ===
 
== Personaggi illustri della famiglia ==
 
=== ;Cardinali ===
*[[Gregorio Naro]]
*[[Benedetto Naro]]
*[[Costantino Patrizi Naro]]
 
;Militari
* [[Giovan Battista Naro]] (Roma, 10 aprile [[1579]] - [[Bologna]] o [[Ferrara]], fine del [[1644]]), uomo d'arme<ref>Giampiero Brunelli, [http://www.treccani.it/enciclopedia/giovan-battista-naro_%28Dizionario-Biografico%29/ «Giovan Battista Naro»], in ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'' Volume 77 (2012), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
 
* [[Nobiltà nera]]
 
{{Portale|Roma|storia di famiglia}}