Hilf al-fudul: differenze tra le versioni
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Esso fu motivato dalla estrema precarietà dei commerci transarabici che percorrevano lungo la direttrice Nord-Sud l'intera [[Penisola araba]], sottomessi a razzie e ad angherie continue che finivano con l'andare sempre a vantaggio dei mercanti più potenti e a detrimento dei più deboli. <br>
Un esempio che precedette di poco l'alleanza fu la [[guerra di Fijar]].
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==Retroterra culturale==
Negli anni che precedettero l'accordo, i [[Quraysh]] furono coinvolti di frequente in vari conflitti. La guerra era lo strumento normale per risolvere tali questioni. I Quraysh dovevano la loro sopravvivenza e le loro fortune economiche ai commerci con lo [[Yemen]], la [[Siria]] e, in misura minore, l'[[Egitto]] e l'[[Abissinia]] ed erano diventati valorosi guerrieri per la evidente necessità di difendere se stessi e le loro merci dai frequenti attacchi dei [[beduini]] che predavano chi passava dai loro territori, visto lo stato precario della loro economia, quasi esclusivamente di pura sussistenza.
A seguito dell'increscioso episodio che aveva scatenato la cosiddetta guerra di Fijar - in cui si era giunti a violare la sacertà dei "mesi sacri", che costituivano un ottimo incentivo per commerci relativamente sicuri - i Quraysh capirono che la precarietà della loro condizione avrebbe portato facilmente al collasso del prestigio di Mecca e della sua economia, in mancanza di regole certe e dell'amministrazione della "giustizia" in grado di sanzionare i predoni e chiunque avesse ostacolato il relativamente libero flusso dei beni lungo le vie carovaniere della [[Penisola araba]].
===L'episodio del mercante yemenita===
Un commerciante yemenita di [[Zabid]] aveva venduto merci a un componente di spicco del [[clan]] [[Quraysh|coreiscita]] dei [[Banu Sahm]]. Costui prese possesso delle merci ma rifiutò prepotentemente di corrispondere la cifra pattuita, ben sapendo che lo Yemenita non aveva chi potesse sostenere i suoi buoni diritti in terra d'[[Hijaz]]. Il commerciante tuttavia, anziché rassegnarsi alla prepotenza subita. si appellò ai Quraysh per vedersi riconoscere i propri diritti.<ref name = Lings>[[Martin Lings]], ''Muhammad: His Life based on the earliest Sources'', 1983</ref>
Per tutta risposta fu convocata un'assemblea nell'abitazione del Meccano [['Abd Allah ibn Ja'dan]].<ref>Akbar Shah Najeebabadi, ''The History of Islam'', Darussalam publishers, p. 101</ref> Alla riunione vari capi clan chiesero che:
si rispettassero i diritti alla giustizia, e che s'intervenisse collettivamente nei conflitti di tal genere per ristabilire l'equità nelle transazioni.<ref name = R20>[[Tariq Ramadan]], ''In the footsteps of the prophet'', 2007, pp. 20-2</ref>
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To make the pact imperative and sacred, the members went into the [[Ka'aba]] and poured water into the receptacle so it flowed on the [[black stone]]. Thereupon each man drank from it. Then they raised their right hands above their heads to show they would stand together in this endeavor.<ref name = Lings/> The pact was written and placed inside the [[Ka'aba]], the place where the participants believed it would be under the protection of God.<ref>Chelhod, Joseph (Nov., 1991). "La foi jurée et l'environnement désertique." ''Arabica'', '''38'''(3): 301.</ref>
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