Viaggio immaginario: differenze tra le versioni

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L'arabo [[Al-Ma'arri]], nella prima parte del suo racconto ''Epistola del perdono'' (''Risālat al-ghufrān'', prima metà dell'[[XI secolo]]), descrive un viaggio nell'[[Oltretomba|aldilà]] da parte di un suo corrispondente. Vari altri racconti islamici si ispirano a [[Isra' e Mi'raj]], il miracoloso viaggio notturno del profeta [[Maometto]] in sella a [[Buraq]] (''isrāʾ'') e della sua successiva ascesa al Cielo (''miʿrāj''), con la visione delle [[Inferno islamico|pene infernali]] e delle delizie [[Paradiso islamico|paradisiache]] riservate a dannati e beati, fino alla finale ascesa e accostamento ad [[Allah]].
 
[[Sinbad il marinaio]] è il [[protagonista]] di una leggendaria storia di origine [[persia]]na che narra di un [[marinaio]] ai tempi del [[Califfo|Califfato]] [[Abbàsidi|Abbàsside]] (750 - 1258) e delle sue fantastiche avventure durante i viaggi nell'[[Africa orientale]] e nell'[[Asia meridionale]], durante le quali incontra luoghi magici, mostri e fenomeni soprannaturali. I racconti sono in parte basati sull'esperienza dei navigatori nell'[[Oceano Indiano]], in parte sulla poesia antica (compresa l<nowiki>'</nowiki>''Odissea''), in parte sulle collezioni di ''[[mirabilia]]'' di origine [[india]]na e persiana.

Lo sviluppo dei ''mirabilia'' (guide di viaggio a uso di pellegrini e viaggiatori) è un fenomeno che appartiene soprattuttoin particolare al [[Rinascimento del XII secolo|movimento culturale del XII secolo]], con una produzione copiosa di [[manoscritti]] che ebbero una grande popolarità nei secoli, cone un successo che si accrebbe con le prime edizioni a stampa perpetuandosi fino al [[Barocco]]. Molti di questi resoconti erano conditi con elementi fantastici e meravigliosi, mentre alcuni erano del tutto inventati.
''I viaggi di Mandeville'' (''The Travels of Sir John Mandeville''), un presunto resoconto di viaggio a firma di un certo [[John Mandeville|Jehan de Mandeville]], apparso probabilmente in [[lingua anglo-normanna]] e pubblicato tra il 1357 e il 1371, raccolse una straordinaria popolarità, anche grazie alla traduzione in molte altre lingue, tanto che fu creduto un viaggio autentico per almeno due secoli<ref>{{treccani|letteratura-di-viaggio_(Enciclopedia_Italiana)|Letteratura di viaggio}}</ref> e molti esploratori successivi, tra i quali [[Cristoforo Colombo]], ne furono notevolmente influenzati, nonostante contenga descrizioni di cose irreali e di natura fantastica.
 
Nella ''[[Divina Commedia]]'', composta tra il 1304 e il 1321 da [[Dante Alighieri]], il poeta fiorentino narra di un viaggio (una sorta di ''Itinerarium Mentis in Deum''<ref>Secondo il teologo francescano [[Bonaventura da Bagnoregio]], nella sua opera più famosa ''L'itinerario della mente verso Dio'' (1259), il «viaggio» spirituale verso Dio è frutto di una illuminazione divina, che proviene dalla «ragione suprema» di Dio stesso. Per giungere a Dio, quindi, l'uomo deve passare attraverso tre gradi, che, tuttavia, devono essere preceduti dall'intensa ed umile preghiera.</ref>) attraverso i tre regni ultraterreni dell'[[inferno]], [[purgatorio]] e [[paradiso]] che lo condurrà fino alla visione della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]]. In particolare nel suo ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]''<ref>{{Cita libro |cognome=Dante |nome=Alighieri |titolo=Paradiso |anno=2001 |editore=Signet |città=New York|id=ISBN 0451528050}}</ref> descrive l'ascesa attraverso le sfere celesti della [[Luna]], i pianeti da [[Mercurio (pianeta)|Mercurio]] a [[Saturno (astronomia)|Saturno]] e di lì alla sfera delle stelle fisse e al cielo degli [[Angelo|angeli]]. La sua rappresentazione immaginaria e [[allegoria|allegorica]] dell'[[oltretomba]] [[Cristianesimo|cristiano]] costituisce un culmine della [[Filosofia medievale|visione medievale del mondo]] sviluppatasi nella [[Chiesa cattolica]].
 
Dopo Dante, anche altri viaggiatori immaginari decidono di intraprendere analoghe avventure: ad esempio il [[trovatore]] Raimon de Perilhos o de Perelhos (fine XIV secolo) è autore di una relazione di un viaggio fatto al ''Purgatorio di San Patrizio''.<ref>{{cite book|title=Les biographies des troubadours en langue provencale|url=http://books.google.com/books?id=r-8DiWVD-joC&pg=PA172|year=1975|publisher=Slatkine|page=172|id=GGKEY:AUC4Q5EDF5X}}</ref>
 
''I viaggi di Mandeville'' (''The Travels of Sir John Mandeville''), un presunto resoconto di viaggio a firma di un certo [[John Mandeville|Jehan de Mandeville]], apparso probabilmente in [[lingua anglo-normanna]] e pubblicato tra il 1357 e il 1371, raccolse una straordinaria popolarità, anche grazie alla traduzione in molte altre lingue, tanto che fu creduto un viaggio autentico per almeno due secoli<ref>{{treccani|letteratura-di-viaggio_(Enciclopedia_Italiana)|Letteratura di viaggio}}</ref> e molti esploratori successivi, tra i quali [[Cristoforo Colombo]], ne furono notevolmente influenzati, nonostante contenga descrizioni di cose irreali e di natura fantastica.
 
=== Epoca moderna ===