Villa Iachia: differenze tra le versioni
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Terminata la guerra, la famiglia decise di lasciare definitivamente Trieste, per trasferirsi a [[Bologna]]. L’azienda agricola subì un forte ridimensionamento: durante gli [[anni 1960|anni sessanta]] vennero sospese le ultime coltivazioni e la conduzione dei campi a mezzadria; gli ultimi coloni ricevettero come buona uscita la casa in cui vivevano. Gino Giuseppe Iachia, alla morte dei genitori, fece restaurare alcuni rustici dell’azienda e per un certo periodo si dedicò alla coltivazione e vendita di alberi natalizi<ref>Adriana Miceu, ''Storia di Ruda'', Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone, 2010</ref>.
Nel [[2006]] la proprietà venne interamente rilevata da uno dei due figli, Andrea, che, dopo essersi
== Architettura ==
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