Economia forestale: differenze tra le versioni
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* [[Pino marittimo]]: il pino potrebbe essere il nobile emblema delle coste Italiane, in natura i suoi boschi si estendevano ininterrotti dalla foce del [[Tevere]] fino alla [[Liguria]], occupando suoli ad alta salinità poco adatti all'agricoltura. Produce gran quantità di rami secchi sfruttabili dal [[ceduo]] e di [[Strobilo|pigne]] ed [[Ago (botanica)|aghi di pino]] che possono essere bruciati, oppure tritati per la [[pacciamatura]]. Olii e resine possono essere utilizzati in profumi ed unguenti. I [[pinoli]] sono elementi utili in cucina. Il pino si concilia male con strade e parcheggi, visto che con l'accumulo di neve su grossi rami orizzontali tende farli a crollare improvvisamente sulle auto, e anche le radici che si stendono orizzontalmente, divelgono strade e marciapiedi e in caso di incendio lo spargono in modo sotterraneo. Un malinteso "progresso" ha portato alla drastica riduzione di queste stupende estensioni arboree, sostituiti in molti luoghi da un'edilizia balneare dozzinale, da parcheggi e da terreni semi-abbandonati.
* [[Platanus|Platano occidentale]]: sono alberi monumentali adatti come piante ornamentali per l'arredo urbano lungo i viali, grazie alla notevole resistenza allo smog delle metropoli. Sono piante decidue, le grosse foglie che cadono spontaneamente in [[autunno]] possono essere bruciate per generare [[bio-elettricità]] e per il teleriscaldamento in [[Centrale termica|centrali termiche]] urbane funzionanti a gas/[[biomasse]]. Sono l'ideale per i giardini sul lato ovest dei palazzi, agendo in primavera ed estate come parasole (alti 5-6 piani). Reagisce molto bene al taglio dei rami, in quanto la corteccia si arricchisce di clorofilla. Il legno, pesante e poco durevole, è adatto per ardere o come compensato.
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* [[Populus|Pioppo]]: in Italia ha la parte predominante nell'arboricoltura da legno, viene infatti impiegato per vari usi come la fabbricazione di fogli di compensato, cassette da imballaggio, carta, fiammiferi, ecc. Necessita di terre di buona qualità con buon drenaggio, ma può essere utilizzato per proteggere le coltivazioni se disposto in filari [[frangivento]]. Più del 70% delle pioppete in Italia sono situate nella Pianura Padana. Da anni si verifica una riduzione della superficie di pioppete in azienda che va da 65.000 ettari dei primi anni ottanta agli attuali 35.000 ettari. Ogni ettaro di pioppeta produce mediamente 15 tonnellate di legno all'anno<ref>[http://www.federlegno.it/tool/home.php?s=0,1,29,37,417,1042,1043 FEDERLEGNO-ARREDO: Pioppicultura e Biomasse]
</ref>. La quantità totale di legname delle pioppete s'aggira sul 45-50% dell'intera produzione nazionale di legname<ref>[http://www.federlegno.it/tool/home.php?s=0,1,29,37,417,1042 FEDERLEGNO-ARREDO: La Pioppicultura Italiana]</ref>.
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