Eugenio di Savoia (incrociatore): differenze tra le versioni
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L<nowiki>'</nowiki>'''Eugenio di Savoia''' fu un [[incrociatore leggero]] della [[Regia Marina]] [[Italia|italiana]], appartenente alla classe ''[[Classe Condottieri (incrociatore)|
La nave venne così battezzata in onore del [[condottiero]] sabaudo del [[XVII secolo]] [[Eugenio di Savoia]], principe di [[Savoia-Carignano]], noto come Principe Eugenio che durante la [[Guerra austro-turca (1683-1699)|guerra austro-turca]] fu protagonista a fianco del [[Sovrani di Polonia|Re di Polonia]] [[Giovanni III di Polonia|Jan Sobieski]] nella [[Battaglia di Vienna]], nella [[Battaglia di Mohács (1687)|Battaglia di Mohács]] a fianco di [[Carlo V di Lorena]] e nella [[battaglia di Zenta]], dove al comando dell'[[Impero austriaco|esercito imperiale]], sconfisse l'esercito [[Impero ottomano|ottomano]], comandato dal sultano [[Mustafa II]]; successivamente il Principe Eugenio si sarebbe distinto nella [[Guerra di Successione Spagnola]] e nell'[[assedio di Torino del 1706]] in cui sconfisse le truppe del duca [[La Feuillade]] cacciando in pratica i francesi dall'[[Italia]].
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Nell'estate del [[1942]], tra il 12 e il 16 giugno prese parte alla [[battaglia di mezzo giugno]], innalzando l'insegna dell'ammiraglio [[Alberto Da Zara|Da Zara]], riuscendo a mettere fuori combattimento, insieme al ''Montecuccoli'' il cacciatorpediniere [[HMS Bedouin (F67)|HMS ''Bedouin'']], affondato poco dopo da un [[aerosilurante]] [[Savoia-Marchetti S.M.79|S.M.79]], e ad incendiare la grossa petroliera ''Kentucky'', che si era fermata dopo essere stata colpita da aerei tedeschi. Nelle stessa estate, due mesi dopo, tra il 10 e il 15 agosto prese alla [[battaglia di mezzo agosto]].
Mentre si trovava ormeggiato a [[Napoli]] il 4 dicembre [[1942]], giorno di [[Santa Barbara]], venne colpito durante un bombardamento da un [[Consolidated B-24 Liberator|Liberator]], riportando danni alla parte posteriore dello scafo riparabili in 40 giorni, mentre tra l'equipaggio si ebbero 17 morti e 46 feriti. Gli aerei [[USAF|americani]] partiti dall'[[Egitto]] arrivarono indisturbati sulla città in quanto scambiati per una formazione di [[Junkers Ju 52|Ju 52]] [[Germania nazista|tedeschi]], sganciando le loro bombe da oltre 6000 [[metro|metri]] di altitudine, colpendo anche il ''[[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|
Tornato in servizio, nel gennaio [[1943]] l<nowiki>'</nowiki>''Eugenio di Savoia'' abbatté due bombardieri nemici.
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Dopo la fine della guerra in base alle clausole del [[Trattati di Parigi (1947)|trattato di pace]], dopo essere stato rimesso in efficienza, il 26 giugno [[1951]], venne ceduto come riparazione per i danni di guerra alla [[Grecia]].
Entrato a far parte della [[Vasilikón Navtikón|Marina ellenica]] venne ribattezzato '''Elli''' (in [[lingua greca|greco]]: Έλλη) in ricordo dell'incrociatore leggero greco affondato dal [[sommergibile]] italiano ''[[Delfino (sommergibile)|
Nella nuova marina<ref>[http://www.hellenicnavy.gr/elli_di%20savoia_en.asp Storia dell'unità nel sito della Marina Greca]</ref> di appartenenza ricoprì il ruolo di ammiraglia della flotta e venne usato da [[Re di Grecia#Re di Grecia, Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (1935-1973)|Re]] [[Paolo I di Grecia]] durante le visite di stato a [[Istanbul]] nel giugno del [[1952]], in [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Yugoslavia]] nel settembre [[1955]], a [[Tolone]] in [[Francia]], nel giugno [[1956]] e in [[Libano]] nel maggio [[1958]].
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