Annibale Carracci: differenze tra le versioni

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la pietà non è ricorrente nella sua attività incisoria... l'incisone con la pietà è una sola... il tema è ricorrente nella sua attività tuout court ...
Poi non direi che è considerata la migliore dagli studiosi – io non ho questa informazione – direi aderendo alle fonti che ho consultato che una buona versione è all?ermitage
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In questo campo predilesse, anche se non in via esclusiva, una tecnica mista ad [[acquaforte]] e [[bulino]]. Le sue stampe si segnalano, oltre che per bellezza, anche perché Annibale fu tra i pochi, al suo tempo, a produrre quasi esclusivamente incisioni originali, cioè basate su composizioni create ''ad hoc'', mentre la prevalente attività incisoria contemporanea era, al contrario, di gran lunga dedicata ad una pratica di ''traduzione'', cioè a produrre incisioni tratte da preesistenti dipinti<ref>Solo agli esordi della sua carriera, nei primissimi anni Ottanta, è registrata un’attività di ''traduzione'' anche da parte di Annibale che in quegli anni ha trasposto in incisione una pala d’altare realizzata a Bologna da [[Lorenzo Sabbatini]] e [[Denijs Calvaert]].</ref>, per lo più celebri<ref>È un buon esempio di questa pratica proprio l’attività incisoria di Agostino Carracci che ha tradotto in stampe numerosi capolavori di Tiziano, del Veronese e del Tintoretto.</ref>.
 
Tra le incisioni più belle e apprezzate del Carracci, forse quella più nota, si segnala la ''Pietà di Caprarola'' (1597)<ref> Claudio Strinati, ''Annibale Carracci'', Firenze, 2001, p. 31.</ref>, così definita perché il nome del borgo della [[Tuscia]] compare (a partire dal secondo stadio) affianco alla firma di Annibale e dove potrebbe essere stata eseguita durante un probabile soggiorno presso la celebre [[Palazzo Farnese (Caprarola)|dimora estiva dei Farnese]]. L'incisone è un ulteriore esempio delle riflessioni di Annibale sul tema della ''Pietà'' e nedel suo legame col Crorreggio anche negli anni romani. Ne esistono varie versioni, ciascuna corrispondente ai diversi stadi di lavorazione; tra queste, la versione considerata di maggiorsignificativo pregio dagli studiosi (e corrispondente alè sestoquella stadio)che si trova nel museo dell’[[Ermitage]].<ref>[http://www.hermitagemuseum.org/fcgi-bin/db2www/descrPage.mac/descrPage?selLang=English&indexClass=PICTURE_EN&PID=OG-2010&numView=1&ID_NUM=1&thumbFile=%2Ftmplobs%2FMD4%24MAPBS9YC929B6.jpg&embViewVer=noEmb&comeFrom=quick&sorting=no&thumbId=6&numResults=2&tmCond=caprarola&searchIndex=TAGFILEN&author=Carracci%2C%26%2332%3BAnnibale Scheda dell’incisione sul sito del Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo].</ref>.
 
Secondo alcuni autori<ref>Ludwig Münz, ''Rembrandt's Etchings'', Londra, 1952, Vol. I, p. 40.</ref>, alcune delle creazioni grafiche di Annibale Carracci avrebbero influenzato anche [[Rembrandt]] che fu, tra l’altro, uno dei massimi incisori del Seicento. Influenza che si coglie, in particolare, nella ''Sacra Famiglia''<ref>[http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details/collection_image_gallery.aspx?assetId=22147&objectId=683803&partId=1 Scheda dell’incisione sul sito del British Museum di Londra]</ref> del Van Rijn (1632), ispirata, secondo questa prospettazione, dall’incisone con la ''Sacra Famiglia e san Giovannino''<ref>[http://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/237 Scheda dell’incisione sul sito del Sistema museale del Comune di Bologna]</ref>, realizzata da Annibale nel 1590, altro suo celebrato capolavoro in ambito grafico.