Annibale Carracci: differenze tra le versioni

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Poi non direi che è considerata la migliore dagli studiosi – io non ho questa informazione – direi aderendo alle fonti che ho consultato che una buona versione è all?ermitage
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Ulteriori riferimenti seguiti da Annibale nell’impresa della Galleria farnesiana sono costituiti dagli affreschi di Raffello (e della sua équipe) della ''[[Loggia di Psiche]]'', realizzati per la [[Villa Farnesina|villa sul Tevere]] di [[Agostino Chigi]]<ref>Giulio Carlo Argan, ''Storia dell'arte italiana'', Firenze, 1979, Vol. II, p. 146.</ref>, e dalle tele di Tiziano dedicate al dio Bacco<ref>Silvia Ginzburg Carignani, ''Annibale Carracci a Roma'', Roma, 2000, p. 83.</ref>, dipinte dal maestro di Pieve di Cadore per i [[Camerini d'alabastro|camerini estensi]] ferraresi. Le tele tizianesche, infatti, furono parte del ricco bottino che il cardinale [[Pietro Aldobrandini]] (conosciuto dal Carracci) portò con sé a Roma da Ferrara, allorché la città, nel 1598, passò dal dominio estense a quello pontificio.
 
Della campagna per la volta della Galleria di Palazzo Farnese, conclusasi orientativamente nel 1601<ref>La restante decorazione dell’ambiente e in particolare quella delle pareti è più tarda, collocandosi, orientativamente, tra il 1602 e il 1606, ed è dovuta prevalentemente alla bottega di Annibale.</ref>, ci restano anche moltissimi disegni e schizzi preparatori di mano di Annibale (di cui parte cospicua si trova al [[Louvre]]).
 
Gli affreschi farnesiani ispireranno successivamente altri grandi artisti, quali [[Giovanni Lanfranco|Lanfranco]], [[Pietro da Cortona]], e successivamente ancora [[Andrea Pozzo]] e [[Giovan Battista Gaulli]], autori tutti di spettacolari volte affrescate - in chiese e palazzi - che sono tra le più mirabili produzioni della [[pittura barocca]].