Nemici... per la pelle: differenze tra le versioni

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|titoloitaliano= Nemici per la pelle
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[[File:Chenard-Walcker T2 1913.jpg|thumb|left|Una [[Chenard & Walcker]] d'epoca]]
L'auto guidata da ''[[Jean Gabin]]'' è un'antica ''[[Chenard & Walcker]]'' del ''[[1920]]''.<br/>
Il racconto scritto da [[Roald Dahl]] e intitolato ''Pelle'', apparso tra l'altro nell'antologia ''[[Storie impreviste]]'', tratta di un argomento simile: un uomo anziano, Drioli, ha sulla pelle della schiena un ritratto della moglie tatuato una notte di bevute dal pittore [[Chaïm Soutine]]. Dopo la morte dell'artista, la pelle del vecchio è ambita dai mercanti d'arte. Sembrerebbe, inoltre, che la storia di questo film sia stata ispirata da una notizia del [[1960]], il cui contenuto proviene da una sentenza del [[Tribunale]] di Prima Istanza di [[Parigi]] il [[3 giugno]] [[1969]].<ref>Cfr. Dalloz, 1969, p. 137 (presentazione della nota giudiziaria. L'autore sostiene che i vari fatti hanno ispirato il film.</ref> Nella nota giudiziaria si afferma che un produttore cinematografico avrebbe stipulato un contratto con una ragazza, secondo cui quest'ultima doveva posare nuda nel film dopo che le fosse stato tatuato un'immagine su una natica. Il commentatore doveva poi annunciare al pubblico che detto tatuaggio sarebbe stato asportato e venduto al miglior offerente.<ref>La sentenza dispose la cancellazione della scena e il risarcimento danni alla ragazza, che aveva subito una interruzione totale di lavoro per diverse settimane, a causa dell'operazione chirurgica per la rimozione del [[tatuaggio]] stesso. Inoltre, il lembo di pelle doveva esserle restituito. La decisione applicava l'art. 1128 del [[codice civile]]: il divieto di stringere accordi che coinvolgano tutto o parte del corpo umano (''res extra commercium'') - principio di "inviolabilità del corpo umano".</ref>.
 
==Critica==
[[File:Defunes fufu3.jpg|thumb|left|[[Louis de Funès]] in scena]]
Anche se indubbiamente una pellicola di grande intrattenimento per tutta la famiglia, ''Nemici per la pelle'' non è altro che un'espediente per mettere insieme [[Louis de Funès]] e [[Jean Gabin]], seguendo una dubbia moda del cinema francese del momento, in cui si cercava di accoppiare star importanti. De Funès, all'epoca di questo film, era già diventato il più popolare attore comico di [[Francia]], parimenti adorato dal pubblico e dai cineasti. Eccelleva specialmente in commedie [[burlesque]] come ''Nemici per la pelle'', avendo la capacità di iniettare una tremenda energia comica nelle sceneggiature più risibili e fiacche. In contrasto, la carriera di [[Jean Gabin]] era molto in declino. Essendo stato probabilmente il più grande attore del cinema francese negli [[anni 1930]] e [[anni 1950|1950]], Gabin concluse la sua carriera in una serie di ruoli precari, che non presentavano l'attore al suo meglio – includendo partecipazioni in alcune commedie mal concepite, di cui ''Nemici per la pelle'' è un buon esempio.<ref name="Travers">Cfr. la ''critique di James Travers (2001), su [http://frenchfilmguide.com/movies/FFG_Le_Tatoue_1968_review.html ''Le Tatoué''] a ''Films de France'' {{en}}</ref>
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Anche se indubbiamente grande intrattenimento per la famiglia, Le Tatoue è davvero niente di più di un veicolo maldestro di unire Louis de Funès con Jean Gabin, seguendo una moda dubbia cinema francese al momento di accoppiare fuori stelle di alto scaglione.
De Funès avuto il tempo di questo film è stato fatto diventato il più popolare attore comico in Francia, adorato dal pubblico e cineasti simili. Egli eccelleva in commedie burlesque come Le Tatoue, avendo la capacità di iniettare tremenda energia comica nella fiacca più risibile e di scenari. Al contrario, la carriera di Jean Gabin era molto in declino. Essendo stato probabilmente il più grande attore del cinema francese nel 1930 e 1950, Gabin concluso la sua carriera in una seria di ruoli palafitte che non presentavano l'attore al suo meglio. Questi includono apparizioni in una serie di commedie mal concepite, di cui Le Tatoue è un buon esempio.
 
Tuttavia il film brilla per l'interpretazione di un Louis de Funès in piena forma, che quasi esplode dallo schermo con il suo frenetico entusiasmo e buon umore. Jean Gabin è il completo opposto, probabilmente nel suo ruolo più introverso e disimpegnato, anche se, stranamente, ciò sembra funzionare abbastanza bene. Non è difficile comunque rilevare una certa tiepidezza nel rapporto su schermo tra i due attori – forse una delle ragioni essendo il difficile rapporto di lavoro tra i due attori, che non riuscivano ad andare d'accordo praticamente in nulla. Sebbene de Funès ammirasse molto Gabin, si racconta che difficilmente parlassero tra di loro una volta fuori dal set, e che Gabin fosse facilmente turbato dall'incessante flusso di improvvisazioni di de Funès.<ref name="Caroni">Vedi la recensione di Edoardo Caroni, ''Comicità alla francese. Il cinema di Louis de Funès'', Bonanno Editore, 2012, pp. 55-62.</ref> A dispetto di tutto questo, miracolosamente, il film ha tutt'ora un grande valore di intrattenimento - dovuto quasi interamente alla comprovata abilità umoristica di de Funès e alla musica vivace di Georges Garvarentz.<ref name="Caroni"/><ref name="Travers"/>
Although undoubtedly great family entertainment, Le Tatoué is really nothing more than a clumsy vehicle to unite Louis de Funès with Jean Gabin, following a dubious fashion in French cinema at the time to pair off stars of the highest echelon.
De Funès had by the time this film was made become the most popular comic actor in France, adored by the public and film-makers alike. He excelled in burlesque comedies like Le Tatoué , having the capacity to inject tremendous comic energy into the most risible and lacklustre of scenarios. By contrast, Jean Gabin's career was very much on the wane. Having been arguably the greatest actor in French cinema in the 1930s and 1950s, Gabin ended his career in a serious of stilted roles which did not show the actor at his best. These include appearances in a number of ill-conceived comedies, of which Le Tatoué is a good example.
 
Le Tatoué shows us Louis De Funès on fine form, almost bursting off the screen with his enthusiasm and good humour. Jean Gabin is the complete oppopsite, probably at his most withdrawn and non-committal, although, oddly, this seems to work quite well. It is not difficult to detect a certain luke-warmness in the on-screen rapport between the two actors. It transpires that part of the reason for this was the poor working relationship between the two actors, who failed to see eye to eye on virtually anything. It is reported that they hardly spoke to each other once off the set and that Gabin was easily unsettled by de Funès's never-ceasing stream of improvisations.
 
In spite of all this, miraculously, the film still has great entertainment value - due almost entirely to de Funès' unique brand of comedy and also Georges Garvarentz's perky music. Any attempt to rationalise the plot or to analyse the relationship between the two lead characters is doomed to failure. The best thing is to sit back and just enjoy the film for what it is - an effervescent camp French comedy from the colourful 1960s.
 
<ref>Vedi la recensione di Edoardo Caroni, ''Comicità alla francese. Il cinema di Louis de Funès'', Bonanno Editore, 2012, pp. 55-62.
 
<ref name="Travers">Cfr. la ''critique di James Travers (2001), su [http://frenchfilmguide.com/movies/FFG_Le_Tatoue_1968_review.html ''Le Tatoué''] a ''Films de France'' {{en}}</ref>
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==Note==
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