Lua (divinità): differenze tra le versioni

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Si conosce un solo rituale legato alla dea, grazie ai due passaggi di Tito Livio.
In entrambi i casi, si tratta della consacrazione alla dea delle armi dei nemici vinti.
La prima volta, il console [[Gaio Plauzio]] dichiarò che dava alla ''Lua Mater'' le armi abbandonate dagli ''[[Antium|Antiates]]''<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe condita libri'', VIII, 1, 6.</ref>. La seconda volta, dopo la vittoria di [[Lucio Emilio PauloPaolo Macedonico|Paolo Emilio]] sul [[Regno di Macedonia|re di Macedonia]] [[Perseo di Macedonia|Perseo]] nella [[battaglia di Pydna]] (168 a.C.), le armi delle truppe macedoni furono accatastate in un grande mucchio e il generale romano le bruciò dopo aver invocato, tra gli altri dei, la ''Lua Mater''<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe condita libri'', XLV, 33, 2.</ref>.
 
Non vi sono tracce di eventuali santuari dedicati a ''Lua'', nè si conoscono festività del calendario a lei dedicate.