Festività nell'antica Grecia: differenze tra le versioni

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|11||Targelione '''''[[Targelione|Thargelión]]''''' (Θαργηλιών)||maggio-giugno||In questo mese, il 6º e il 7º giorno, si celebravano le "'''[[Targelie]]'''" (θαργήλια), feste in onore di Apollo quando due uomini, uno in rappresentanza degli uomini e un altro in rappresentanza delle donne, assumevano su di sé tutte le colpe dei cittadini (acquisendo così lo stato di φαρμακός, uomo "magico") e quindi venivano condotti in corteo per la città e percossi, forse sui genitali, lungo il percorso con rami di albero di fico o porri e quindi espulsi come empi. Nello stesso giorno si celebravano sacrifici a Demetra Χλοη (Verde, Germogliata). Il giorno successivo si sacrificavano sette pani indicati come θαργήλοι, preparati con le primizie delle spighe, e offerti ad Apollo unitamente alla organizzazione di canti e musiche allo scopo di allontanare il male dalla città e dalle messi. Nello stesso mese, il 19º giorno, venivano celebrate le "'''[[Bendidie]]'''" (βενδίδεια) feste in onore di [[Bendis]] (Βενδῖς) la dea di origine tracia accolta ad Atene nel V secolo a.C. Tale festa prevedeva due cortei sacri, uno composto dai cittadini Ateniesi e l'altro da Traci, una corsa notturna a cavallo con le fiaccole e infine una veglia (παννυχίς).
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|12||Sciroforione '''''[[Sciroforione|Skirophorión]]''''' (Σκιροφοριών)||giugno-luglio|| È il mese in cui, il 12º giorno, venivano celebrate le "'''[[Sciroforie|Scire]]'''" (Σκιρα anche ScriforieSciroforie Σκιροφόρια, ma quest'ultimo termine è tardo), in onore di Demetra e della figlia Persefone. In questo giorno la sacerdotessa di Atena ''Poliàs'' (Πολιάς) e il sacerdote di Posidone ''Erechtheus'' (Ἐρεχθεύς) raggiungevano insieme, incedendo solennemente sotto un grande bianco parasole (σκίρον) la località di Sciro, posta lungo la via per Eleusi, forse per ricordare la morte del mitico re ateniese, Eretteo (Ἐρεχθεύς), caduto in battaglia contro gli Eleusini. Durante questa festa si gettavano dei porcellini dentro alcune cavità della terra, i cui corpi venivano recuperati e utilizzati durante i riti per le Tesmoforie. Sempre in questo mese venivano celebrate le "'''[[Arreforie]]'''" (ἀρρηϕορίαι) quando due giovani aristocratiche, che avevano appena terminato il servizio quinquennale al santuario di Atena ''Polias'', trasferivano, lungo un percorso sotterraneo, alcuni oggetti misterici al santuario di Afrodite. In questo mese, il 14º giorno, nel corso delle festività "'''[[Dipòlie]]'''" (Διιπόλια) in onore di Zeus ''Polieús'' (Πολιεύς) veniva celebrato il rito delle '''[[Bufonie]]''' (Βουϕόνια)<ref>L'origine di questo rito è raccontata da [[Porfirio]] in ''Astinenza dagli animali'' II, 28-30 (cfr. nella traduzione di [[Angelo Raffaele Sodano]], Bompiani, Milano, 2005, pp. 175 e sgg.).</ref> quando il sacerdote di Zeus ''Polieús'' (Πολιεύς), detto per l'appunto Βουϕόνος, uccideva con un colpo d'ascia quel toro che, dopo una sacra processione di tori fino all'Acropoli e dopo una loro circumambulazione intorno all'altare, per primo si accostava alle offerte lì deposte e consistenti in pani. Dopo l'uccisione sacrificale il Βουϕόνος fuggiva. A quel punto, gli altri presenti alla cerimonia macellavano l'animale e celebravano un banchetto sacrificale accusandosi reciprocamente dell'uccisione del toro, fino ad accusare l'ascia e il coltello sacrificale che, infine, ritenuto colpevole, veniva gettato in mare. La pelle del toro così sacrificato veniva impagliata e quindi riportata simbolicamente in vita come per riparare all'uccisione sacrificale. Lo stesso giorno delle feste Dipòlie venivano celebrate, ma al Pireo, anche le "'''[[Disoterie]]'''" (Δισωτήρια) in onore di Zeus ''Sotér'' (Σωτήρ, Salvatore) e di Atena ''Sóteira'' (Σώτειρα, Salvatrice). Tale festa aveva poi una sua continuazione, con sacrifici di buoi a queste due divinità, alla fine del mese, allo scopo di mettere sotto protezione delle divinità "salvatrici" il nuovo anno che doveva iniziare.
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