Mostra d'Oltremare: differenze tra le versioni
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La nuova funzione dell'ente fieristico venne inizialmente identificata in quella di organizzare mostre documentarie sulle attività ed il lavoro italiano nel mondo, nonché in quella di perseguire finalità idonee alla promozione ed alla valorizzazione economica e turistica della città. Il fallimento economico della manifestazione, provocò un aggravamento della situazione finanziaria già molto precaria, che risultò irrimediabilmente compromessa e causò l'annullamento di tutti i progetti intrapresi.
La Mostra fu di nuovo chiusa, se non per alcuni spazi ed alcuni periodi; ciò dette avvio, soprattutto a partire dagli [[Anni 1960|anni sessanta]], ad un lungo ed inesorabile processo di spoliazione e decadimento, caratterizzato dall'uso parziale e improprio di molte strutture, dall'incuria delle zone a verde e, in particolare, dai danni provocati dall'occupazione dei suoli sui cui vennero arbitrariamente insediati gli sfollati del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'80]], senza alcun rispetto per l'opera, all'insegna di una diffusa condizione di degrado, che raggiunse l'apice all'inizio degli [[Anni 1990|anni novanta]].
Finalmente, dal gennaio [[1999]], il prezioso complesso fieristico, parte integrante del patrimonio storico-artistico della città, poté assurgere a nuova vita, grazie alla nascita della Mostra d'Oltremare S.p.A., cui venne affidato.
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