NPAPI: differenze tra le versioni

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La '''NPAPI''' (o ''Netscape Plugin Application Programming Interface'') è un'architettura [[multipiattaforma]] per i [[plugin (informatica)|plugin]] utilizzata da molti [[browser web]]. Sviluppata inizialmente per la famiglia di browser [[Netscape Communications Corporation|Netscape]], a partire da [[Netscape Navigator]] 2.0, è stata implementata in seguito in altri browser, tra cui [[Mozilla Application Suite]], [[Mozilla Firefox]], [[Safari (browser)|Safari]], [[Opera (browser)|Opera]], [[Konqueror]] ed alcune versioni di [[Microsoft]] [[Internet Explorer]].
 
Il suo successo può essere in parte attribuito alla sua semplicità. Un plugin dichiara di gestire alcuni tipi [[MIME]] (ad esempio "audio/mp3") mediante le informazioni sui file presentati. Quando il browser incontra tale tipo di contenuti carica il plugin associato, delimita lo spazio all'interno dell'area di visualizzazione da assegnare al plugin, e infine vi trasferisce dati. Al plugin viene, quindi, assegnato il compito di gestire i dati nel modo più opportuno, sia esso visivo, audio o qualunque altra cosa. In questo modo, un plugin viene eseguito nella propria parte di pagina, a differenza dei browser precedenti, che dovevano lanciare un'applicazione esterna per gestire i tipi di contenuto a loro ignoti.
 
L'[[application programming interface|API]] richiede che ogni plugin implementi e pubblichi un numero abbastanza piccolo di funzioni. Si tratta approssimativamente di 15 funzioni in totale per l'inizializzazione, la creazione, la distruzione e il posizionamento dei plugin. La NPAPI supporta anche lo scripting, la stampa, la visualizzazione a schermo intero, i plugin ''windowless'' e lo [[streaming]] dei contenuti.
 
== Storia ==
 
L'origine della funzionalità dei plugin Netscape va ricercata non in [[Netscape Communications Corporation|Netscape]], ma in [[Adobe Systems]]. [[John Warnock]], [[amministratore delegato]] di Adobe, ed [[Allan Padget]], uno dei principali autori di [[Acrobat Reader]], speravano che il formato di file di punta di Adobe, [[Portable Document Format|PDF]], potesse espandere la propria sfera d'uso ben oltre l'ambito desktop.
 
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Le aziende stabilirono di incontrarsi la settimana successiva per trovare il modo di rendere appetibile quello che era conosciuto come "l'hack di Allan" per il mercato. Sebbene Netscape fosse pronta ad incorporare i PDF direttamente all'interno del browser, e certamente Adobe ne avrebbe guadagnato, Padgett propose un approccio diverso: un'architettura basata sui plugin. Gli ingegneri Adobe Gordon Dow e Nabeel Al-Shamma avevano da poco aggiunto un'architettura a plugin ad Acrobat Reader, per ridurre gli sforzi degli sviluppatori di terze parti. Padgett aveva partecipato allo sviluppo, e riteneva che se si fosse fornita l'occasione, altre aziende (e magari altri team all'interno di Adobe) avrebbero scelto di estendere le capacità del Web. Clark ed il team alla fine si convinsero, e cominciarono a disegnare l'API che avrebbe dovuto supportare il nuovo modello di sviluppo. Sebbene PDF sia stato il pioniere, si potrebbe affermare che plugin successivi, quali [[Macromedia Flash]] e [[Java (linguaggio)|Java]], abbiano inciso molto di più sul panorama del web.
 
== Supporto agli scriptCaratteristiche ==
IlLa suosua successodiffusione può essere in parte attribuito alla sua semplicità. Un plugin dichiara di gestire alcuni tipi [[MIME]] (ad esempio "audio/mp3") mediante le informazioni sui file presentati. Quando il browser incontra tale tipo di contenuti carica il plugin associato, delimita lo spazio all'interno dell'area di visualizzazione da assegnare al plugin, e infine vi trasferisce dati. Al plugin viene, quindi, assegnato il compito di gestire i dati nel modo più opportuno, sia esso visivo, audio o qualunque altra cosa. In questo modo, un plugin viene eseguito nella propria parte di pagina, a differenza dei browser precedenti, che dovevano lanciare un'applicazione esterna per gestire i tipi di contenuto a loro ignoti.
 
L'[[application programming interface|API]] richiede che ogni plugin implementi e pubblichi un numero abbastanza piccolo di funzioni. Si tratta approssimativamente di 15 funzioni in totale per l'inizializzazione, la creazione, la distruzione e il posizionamento dei plugin. La NPAPI supporta anche lo scripting, la stampa, la visualizzazione a schermo intero, i plugin ''windowless'' e lo [[streaming]] dei contenuti.
 
La possibilità di aggiungere degli script ai plugin è una caratteristica che permette al codice JavaScript presente in una pagina di interagire con un plugin. Diverse versioni di Netscape, ed in seguito di Mozilla, hanno supportato questa caratteristica utilizzando tecnologie fra loro differenti: LiveConnect, XPConnect e npruntime.
 
=== LiveConnect ===
 
Con Netscape 4, la NPAPI venne estesa per permettere di sfruttare i plugin tramite degli script. Questa funzionalità venne chiamata [[LiveConnect]]. Un plugin poteva implementare e restituire un'istanza di una classe [[Java (linguaggio)|Java]]. I metodi pubblici esposti da questa classe rappresentavano l'interfaccia cui potevano essere applicati degli script. La classe poteva essere chiamata tramite codice [[JavaScript]], come anche da altre applet Java in esecuzione all'interno della pagina, mentre il browser vigilava sulle chiamate tra i diversi contesti d'esecuzione.