Marco Aurelio: differenze tra le versioni

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Marco si ritirò per quattro giorni ad ''Alsium'', una nota località turistica sulle coste dell'[[Etruria]], ma a causa delle numerose preoccupazioni non riuscì a rilassarsi. Egli allora scrisse all'amico Frontone, dicendogli che avrebbe evitato di descrivergli nei particolari quello che stava facendo ad ''Alsium'', perché sapeva che sarebbe stato rimproverato. Frontone rispose ironicamente e lo incoraggiò a riposare, prendendo l'esempio dei suoi predecessori: Antonino era stato un appassionato di ''palaestra'', pesca e di teatro. Marco trascorreva, invece, gran parte delle sue notti insonni a risolvere questioni giudiziarie. Dallo scambio di corrispondenza tra i due sappiamo che Marco non riuscì a mettere in pratica i consigli di Frontone poiché «''ho doveri che incombono su di me che difficilmente possono essere delegati e rimandati''», adducendo la sua devozione al dovere. Conclude informandosi della salute dell'amico e salutandolo «''addio mio ottimo maestro, uomo dal cuore buono''».<ref>{{Cita|Champlin 1980|p. 134|Champlin 1980|harv=s}}; {{Cita|Frontone|''De Feriis Alsiensibus'' 4 <nowiki>=</nowiki> Haines 2.19|Frontone|harv=s}}; {{Cita|Birley 1990|pp. 156-157|Birley 1990|harv=s}}.</ref>
 
Frontone rispose qualche tempo dopo, inviando all'amico una selezione di materiale di lettura, e, per risolvere il suo disagio nel corso della guerra contro i Parti, una lunga lettera, piena di riferimenti storici. Nelle edizioni moderne sulle opere di Frontone, è chiamata ''De bello Parthico'' (Sulla guerra partica). Frontone scrive che, anche se nel passato di Roma aveva subito pesanti sconfitte, alla fine, i Romani avevano sempre prevalso sui loro nemici: «''Sempre e ovunque <nowiki>[ </nowiki>[[Marte (divinità)|Marte]] <nowiki>]</nowiki> ha cambiato le nostre difficoltà in successi e i nostri terrori in trionfi''».<ref name=BirleyHad150-164en/><ref>{{Cita|Frontone|''De bello Parthico'' 10 <nowiki>=</nowiki> Haines 2.31|Frontone|harv=s}}; {{Cita|Birley 1990|p. 157|Birley 1990|harv=s}}.</ref>
 
Intanto Lucio, partito dall'Italia e giunto dopo un lungo viaggio in Siria, fece di [[Antiochia di Siria|Antiochia]] il suo "quartier generale", trascorrendo gli inverni a [[Laodicea al Lico|Laodicea]] e le estati a ''Daphne''. I critici gli rimproverarono uno stile di vita ozioso e lussurioso.<ref>{{cita|Historia Augusta|''Lucius Verus'', 9|Historia Augusta|harv=s}}; {{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 9.4|Historia Augusta|harv=s}}; {{Cita|Birley 1990|p. 159|Birley 1990|harv=s}}.</ref> La ''[[Historia Augusta]]'' racconta che partecipava al gioco d'azzardo, giocando spesso a «''dadi tutta la notte''» in compagnia di attori. Intanto Libone, il cugino di Marco Aurelio, morì dopo aver litigato con Lucio, tanto che alcune fonti maligne dissero che fosse stato Lucio a farlo avvelenare.<ref>{{cita|Historia Augusta|''Lucius Verus'', 6.7-9|Historia Augusta|harv=s}}; {{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 8.10-11|Historia Augusta|harv=s}}; {{Cita|Birley 1990|p. 162|Birley 1990|harv=s}}.</ref>