Utente:Michele859/Sandbox7: differenze tra le versioni

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{{quote|A Los Angeles ero circondato da gente che assecondava il mio ego, che mi trattava come Ziggy Stardust... non rendendosi conto che dietro ci potesse essere David Jones.|David Bowie<ref name="5years4">{{Cita web|http://www.5years.com/quotes.htm|titolo=Citazione David Bowie|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> }}
 
Il [[14 febbraio]], [[David Bowie|Bowie]] e gli [[Spiders from Mars|Spiders]] esordirono alla '''[[Radio City Music Hall]]''' davanti ad un pubblico che per l'occasione vedeva la presenza di [[Andy Warhol]], [[Truman Capote]], [[Todd Rundgren]], [[Bette Midler]], [[Allen Ginsberg]] e [[Salvador Dalì]].<ref name="5years5">{{Cita web|http://www.5years.com/Us2.htm|titolo=Radio City Music Hall, 14 febbraio 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> Il cantante fece un ingresso che lasciò tutti a bocca aperta, calandosi sul palco da un'altezza di venticinque metri rinchiuso in una gabbia di metallo. «L'auditorium gigante viene riempito dalla musica cibernetica scritta da [[Walter Carlos]] per ''[[Arancia meccanica (film)|Arancia Meccanica]]''...», scrisse Stephen Davis su ''[[Rolling Stone]]'', «un unico riflettore si apre su una serie di grandi sfere concentriche saldate in una gabbia e sospese 50 piedi sopra il palcoscenico, in mezzo al quale si staglia la figura di Bowie vestito di seta nera e argento».<ref name="5years6">{{Cita web|http://www.5years.com/Us2.htm|titolo=Rolling Stone, 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> Verso la fine del concerto, dopo 21 canzoni e cinque cambi d'abito,<ref name="bassman">{{Cita web|http://www.algonet.se/~bassman/tour/index.html|titolo=Radio City Music Hall, 14 febbraio 1973|editore=www.algonet.se|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> a circa metà dell'ultimo bis di ''[[Rock 'n' Roll Suicide]]'' un fan si arrampicò dalle prime file, afferrò Bowie e gli scoccò un bacio sulla guancia. David reagì crollando svenuto sul pavimento.<ref name="5years5">{{Cita web|http://www.5years.com/Us2.htm|titolo=Radio City Music Hall, 14 febbraio 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> «Apparentemente ha risentito della tensione del tour ed è svenuto», scrisse Linda Solomon sul ''[[New York Times]]'', «un'infermiera è stata frettolosamente chiamata e gli ha misurato la pressione. Gli è stato consigliato di riposare e da quanto è stato riferito ha dormito fino a mezzogiorno passato del giorno seguente».<ref name="5years7">{{Cita web|http://www.5years.com/BPOTGF.HTM|titolo=New York Times, 3 marzo 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> All'inizio i musicisti pensarono che stessevolesse sfruttandosfruttare quellala situazione e volesse concludere lo spettacolo con un gesto sensazionale, ma quando dovettero trascinarlo giù dal palco incosciente capirono che era svenuto sul serio.<ref name="Pegg2">{{Cita libro|autore=Nicholas Pegg|titolo=David Bowie. L'enciclopedia|url=http://books.google.it/books?id=LI8NPQAACAAJ&dq=Nicholas+Pegg+David+Bowie&hl=it&sa=X&ei=G1_RUp3VD8POhAfe-YFo&ved=0CEgQ6AEwAA|anno=2002|editore=Arcana|pagine=402|isbn=8879662708}}</ref> «Fu tutta una questione di nervi», raccontò il cantante molti anni dopo, «ero assolutamente terrorizzato. E poi avevo un trucco fatto da Pierre La Roche... era magnifico ma aveva usato una polvere luccicante che mi era finita negli occhi. Avevo cantato senza praticamente vedere nulla».<ref name="Pegg2">{{Cita libro|autore=Nicholas Pegg|titolo=David Bowie. L'enciclopedia|url=http://books.google.it/books?id=LI8NPQAACAAJ&dq=Nicholas+Pegg+David+Bowie&hl=it&sa=X&ei=G1_RUp3VD8POhAfe-YFo&ved=0CEgQ6AEwAA|anno=2002|editore=Arcana|pagine=402|isbn=8879662708}}</ref>
 
Il ''[[New York Times]]'' sottolineò comunque l'accoglienza entusiasta del pubblico americano: «La luminosa presenza di David Bowie alla Radio City Music Hall di New York ha fatto sì che anche una pioggia torrenziale non impedisse ad una folla da tutto esaurito di luccicanti ''freaks'' di affluire e crogiolarsi nello splendore di questa occasione».<ref name="5years7">{{Cita web|http://www.5years.com/BPOTGF.HTM|titolo=New York Times, 3 marzo 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> Allo stesso tempo evidenziò anche qualche aspetto negativo, come alcuni problemi relativi all'[[acustica]] e l'assolo di [[armonica]] in ''[[The Jean Genie]]'' (davanti al pubblico esperto di [[blues]] di [[Manhattan]]): «Il pubblico è stato comprensivo perché quasi tutti amano Bowie, ma c'erano delle risatine udibili».<ref name="5years7">{{Cita web|http://www.5years.com/BPOTGF.HTM|titolo=New York Times, 3 marzo 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref> Anche Stephen Davis non fu completamente entusiasta nella sua recensione su ''[[Rolling Stone]]'': «Bowie si cala nel ruolo del cantante pop, una sorta di Anthony Newley [[Ipertiroidismo|ipertiroideo]], passando poi ad ancheggiare in costumi sempre più striminziti... Canzoni che trattano i temi crudamente paranoici di Bowie, la morte da rockstar, l'imminente destino planetario e il suicidio, e che vengono trattate come piccoli pezzi di teatro, commediole recitate e interpretate piuttosto che cantate e suonate».<ref name="5years6">{{Cita web|http://www.5years.com/Us2.htm|titolo=Rolling Stone, 1973|editore=www.5years.com|accesso=11 gennaio 2014}}</ref>