Riposo durante la fuga in Egitto (Caravaggio): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia |
|||
Riga 32:
== Aspetti musicali ==
Franca Camiz e Augusto Ziino<ref>Franca Trincheri Camiz, Augusto Ziino, ''Caravaggio: aspetti musicali e committenza'', in "Studi musicali", XII, I, 1983, p. 67 e sgg.</ref>, hanno identificato la partitura di Caravaggio, la quale con estrema precisione riproduce un ''mottetto'' del compositore fiammingo Noel Bauldewijn ( 1480- Aversa 1529 ), direttore del coro della cattedrale di Notre-Dame ad Aversa. Il mottetto venne composto e pubblicato nel 1519 ed in seguito pubblicato a Roma nel 1526. Lo spartito non riporta le parole del ''Cantico'' ( salvo una Q e una L dell' inizio: " ''Quam pulchra''" ), ma solo le note. Il ''Cantico'' , allegoricamente, celebra l'amore mistico dello sposo ( Cristo ) per la sposa ( la Vergine, la Chiesa ). Maria, al lato destro del dipinto, non è solo sfinita dal viaggio, ma anche dall'amore per il suo Bambino sposo ( " ''Laeva ejus sub capite meo et dextera illius amplexbitur me''" ) ( " ''Io languisco d'amore, che egli ponga la mia sinistra sotto il mio capo e mi abbracci con la destra''" ) , mentre a sinistra del dipinto lo sposo terreno Giuseppe veglia a fatica la sposa e le dona il canto angelico suonato dall'angelo : " ''Quam pulchra es, et quam decora'', ''carissima, in deliciis!'' "<ref>Maurizio Calvesi, ''La realtà del Caravaggio'', cit., p. 204</ref> . Nei suoi dipinti Caravaggio, spesso si richiama al mondo musicale dei suoi colti committenti appassionati di musica e della nuova moda del "recitar cantando " diffusa da Emilio de'Cavalieri nella fiorentina Camerata dei Bardi. Un esempio di dipinto con strumenti musicali e spartiti è il ''Suonatore di Liuto ''del 1596-97, dipinto per il marchese Vincenzo Giustiniani, in cui oltre al liuto a 7 corde suonato da un musico-cantore, si vede un violino piccolo, un archetto, una spinetta, un flauto e spartiti che, anch'esso decifrati, hanno rivelato riproduzioni di madrigali del compositore franco-fiammingo Jakob Archadelt<ref>Fanca Trincheri Camiz, ''La musica nei quadri del Caravaggio: nuove riflessioni,'' in " Quaderni di Palazzo Veenzia", 6, 1989, pp. 199-220 ( pp. 199-201 ).</ref>. Il violino suonato dall'angelo nel ''Riposo'' è di tipo arcaico, " ''violino piccolo''" e presenta la particolarità di una corda spezzata che sta ad indicare, simbolicamente, la precarietà e sterilità della vita umana ( nella parte sinistra con Giuseppe ) di contro all'immortale rigogliosa vita celeste ( nella parte destra con la Vergine e il Bambino ). Si tratta di una iconografia comune nell'allegoria figurativa rinascimentale, infatti è presente nella ''S. Cecilia'' di Raffaello, del 1515, alla Pinacoteca di Bologna, dove si vedono, ai piedi della Santa gli strumenti musicali devastati<ref>Maurizio Calvesi, ''La realtà del Caravaggio'', cit., p. 204 e dello stesso, Il Riposo nella fuga in Egitto, in www. multimedia.pierreci.it/ albums /Caravaggio, pp. 35-40.</ref>.
Alcuni musicologi hanno identificato la partitura dipinta da Caravaggio, la quale riproduce con estrema precisione un [[mottetto]] del compositore fiammingo [[Noel Bauldewijn]], basato sul testo del [[Cantico dei Cantici]],<ref>Franca Trinchieri Camiz e Agostino Ziino, "Caravaggio: Aspetti musicali e committenza", in ''Studi musicali'', (XII) 1983, pp. 67-83.</ref> ove lo sposo e la sposa sono identificati con
{{quote|Quam pulchra es, et quam decora, carissima, in deliciis! ==Note==
Riga 50 ⟶ 53:
* Lothar Sickel, "Gli esordi di Caravaggio a Roma. Una ricostruzione del suo ambiente sociale nel primo periodo romano", in ''Romischen Jarbuch der Bibliotheca Hertziana'', 39 (2009-2010), p.1-73.
* Franca Trinchieri Camiz e Agostino Ziino, "Caravaggio: aspetti musicali e committenza", in ''Studi musicali'', (XII) 1983, pp. 67-83.
* AA.VV., ''La musica al tempo del Caravaggio'' a cura di Stefania Macioce, Roma, Gangemi, 2013
== Collegamenti esterni ==
|