Mahmud ibn Muhammad: differenze tra le versioni

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==Vicissitudini e calamità==
Ad ogni modo, le difficoltà finanziarie risultate dalla soppressione della pirateria, costrinsero il Bey a cercare nuove risorse nelle tasse. Egli le riteneva necessarie infatti per estendere i monopoli di Stato che [[Hammuda ibn Ali|Hammuda Bey]] e i suoi predecessori avevano largamente sostenuto. Tutti i prodotti esportati erano di fatti di produzione statale, a scapito questo dell'iniziativa privata. Come se la situazione non fosse già abbastanza drammatica, un'epidemia di peste che colpì lo stato nel settembre del [[1818]], decimò gran parte della popolazione cittadina che soffrì di 50.000 vittime oltre che dell'esodo di gran parte degli abitanti che si ritirarono nei sobborghi o nelle campagne, i quali tornarono solo a peste terminata.
 
Allo stesso tempo, gli ordini del Bey vennero disattesi ed alcuni gruppi di corsari continuarono la loro attività contro le navi europee. Il 21 settembre [[1819]], una nuova commissione franco-britannica giunse a Tunisi, comandata dall'Ammiraglio Jurels il quale ribadì col Bey la necessità di bloccare la pirateria. Il Bey questa volta fu costretto a fare solenni promesse ed a mantenersi a regole ferree imposte ancora una volta dall'Europa.