Io sono leggenda (film): differenze tra le versioni
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[[File:IAL Hemocyte makeup test.jpg|thumb|200px|Una donna infetta del virus di Krippin]]
I tre si ritirano in casa di Robert, dove Anna ([[Alice Braga]]) gli spiega che Dio ha fatto in modo che lo salvasse e le ha detto di mettersi in viaggio per una colonia di sopravvissuti nel [[Vermont]] raccontando che il virus non avrebbe resistito al freddo. Anna racconta a Robert la propria avventura, spiegandogli che, durante lo scoppio dell'epidemia, lei e un gruppo di altri uomini si trovavano a bordo di una nave ospedaliera della [[Croce Rossa]] al largo di [[San Paolo (città)|San Paolo del Brasile]], ma a causa degli approvvigionamenti a terra qualcuno contrasse il virus e lo diffuse all'interno della nave; lei e il bambino sono gli unici sopravvissuti. Fra lei e Robert, che ha visto morire tutti coloro a cui teneva e non ha più fede, scoppia un litigio, interrotto dall'assalto degli infetti guidati dal maschio infetto che aveva preparato la trappola. Il trio è costretto a rifugiarsi nel laboratorio, dove Robert scopre che la donna infetta a cui aveva somministrato il vaccino sta inaspettatamente guarendo. Robert preleva dalla donna un campione di sangue e lo consegna ad Anna, affinché possa salvare l'umanità. Per permettere agli altri due di fuggire attraverso un cunicolo sotterraneo, Robert si sacrifica facendosi esplodere insieme agli infetti tra cui lo stesso maschio infetto. Il suo ultimo ricordo è il gesto che sua figlia faceva spesso dicendo «Papà guarda, una farfalla», dopo aver notato sul collo di Anna un tatuaggio di una farfalla (il simbolo della farfalla, vita e innocenza, compare più volte nel film
Terminando con la narrazione di Anna che spiega come, raggiunta la colonia di sopravvissuti nel [[Vermont]], la cura abbia salvato il mondo e permesso all'umanità di ricominciare; la storia di Robert Neville, raccontata da Anna e documentata sulle registrazioni video dei suoi esperimenti, creerà la sua leggenda.
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