Arbus (Italia): differenze tra le versioni

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Non si conoscono i motivi per cui la comunità di Arbus, a differenza dei comuni confinanti, non venga citata nel trattato di pace, stipulato nel 1388 tra il [[Giudicato di Arborea]] e il [[Regno di Aragona]]. Parteciparono infatti, per l'Incontrada o Curatorìa di Montis Regalis (Monreale)i rappresentanti degli abitanti del Borgo del Castello di Monreale, di San Gavino, Villa Abbas (S.Maria de is Aquas di Sardara)e dei villaggi di Pavillonis ([[Pabillonis]]) e [[Guspini]].
 
La mancata citazione dei villaggi di Arbus, Gonnos, Fanadiga, Serru e [[Fluminimaggiore|Flumini Major]], compresi nel Giudicato d'Arborea, può trovare giustificazione nella possibilità che questi Centricentri non fossero in quel periodo popolati, presumibilmente a causa dell'[[Peste nera|epidemia di peste del 1348]] che aveva reso disabitati il 40% dei villaggi della Sardegna, una percentuale indicata nelle sue ricerche dallo studioso [[John Day]] <ref>"Villaggi abbandonati in Sardegna dal trecento al settecento : inventario" editto dall'Istitut de Recherche et d'Istoire des Textes - Centre National de la Recherche Scientifiche di Paris (France)</ref>.
 
Il comune di Arbus viene citato ancora nell'atto di [[Allodio|allodiazione]], ovvero cessione di proprietà libera da vincoli e tributi feudali, fatto alla catalana donna [[Violante Carroz]] l'8 novembre [[1504]] e, successivamente, nella ''''Storia documentata della popolazione di Sardegna'''', in cui Corridore riporta gli atti del parlamento con la statistica dei comuni per fuochi e popolazione dell'anno [[1678]].
 
Documenti inoppugnabili citano inoltre la visita pastorale del Vescovo di Ales, Mons. Andrea Sanna, avvenuta dal 5 al 16 aprile del 1524, alle parrocchie comprese nella Diocesi, fra cui la parrocchia di San Lussorio di Arbus<ref>{{cita libro|autore=Cecilia Tasca|autore2=Francesco Tuveri|titolo=La memoria storica|editore=Mythos}}</ref>.