La grande bellezza: differenze tra le versioni
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'''''La grande bellezza''''' è un [[film]] del [[2013]], diretto e sceneggiato da [[Paolo Sorrentino]]. Il titolo del film vuole significare il contrasto tra la grande maestosa bellezza di Roma e la nullità dei personaggi che in essa vivono attraversandola senza risentirne.
Il film è stato presentato in concorso al [[Festival di Cannes 2013]].<ref>{{cita web|url=http://www.badtaste.it/articoli/cannes-66-ecco-tutti-i-film-del-festival-di-cannes-2013|titolo=Cannes 66: ecco tutti i film del Festival di Cannes 2013|editore=badtaste.it|autore=|accesso=21 dicembre 2013|lingua=}}</ref>
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== Critica ==
È stato osservato che mentre la [[critica cinematografica]] internazionale ha giudicato in genere positivamente il film di Sorrentino, quella italiana si è divisa in giudizi severi <ref>Critiche che hanno suscitato una forte reazione dell'attore protagonista (''Toni Servillo contro la giornalista di Rainews 24 in diretta tv: "Ma vaff...."'' in ''L'Huffington Post'' del 14 gennaio 2014</ref>
{{Quote|Magari
o di grande apprezzamento:
{{Quote|E' un film disorganico, opulento, frammentario e sfacciato, ma anche bello da ridurti in lacrime, questo omaggio alla Capitale firmato da Paolo Sorrentino...un film magnifico. <ref>Alessia Starace in ''Movieplayer.it'' del 21 maggio 2013 </ref>}}
Contrasto di giudizi che è stato variamente interpretato <ref>Cfr. Beppe Severgnini, ''Perché «La Grande Bellezza» piace tanto
agli stranieri (e lascia perplessi alcuni italiani)?'' in ''Corriere della sera'' del 14 gennaio 2014</ref> ma che nelle valutazioni negative sembra ricollegarsi al motivo ricorrente della supposta presunzione ed ambizione del regista di proporre una sua visione, quasi un seguito, de ''[[La dolce vita]]'' di [[Federico Fellini]] <ref>«...assolutamente pretenziosa anche la sola idea che il film possa essere la prosecuzione de ''La dolce vita''. Il capolavoro del maestro Fellini è e resta inarrivabile, e vedere un legame tra le due opere è una bestemmia...» (in Carlo Rienzi, ''La grande bellezza... è una grande delusione'' in ''L'Huffington Post'' del 18 gennaio 2014)</ref> che trova invece accoglienza nell'immaginario degli spettatori stranieri che apprezzano questa riproposizione. Viene però notato che in realtà:
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{{Quote|La Dolce Vita è entrato nella storia perché fu un corto circuito tra l’immaginazione di Fellini e una Roma vera, viva, esagerata, in un certo senso già felliniana di suo. I paparazzi e i divi c’erano davvero, gli scrittori di talento che si dissipavano e lavoravano per il cinema pure...<ref>Dario Zonta in ''Movieplayer.it'' maggio 2013</ref>}}
Si rimprovera inoltre al regista una compassata freddezza e distanza dai personaggi della sua storia e dalla bellezza di Roma che è la grande protagonista incombente in tutto il film:
{{Quote|Il Fellini della Dolce vita, cui si pensa immancabilmente, aveva una pietas profonda verso i suoi personaggi, e quella compassione permetteva allo spettatore di allora come di adesso, di agire una qualche proiezione emotiva.
Per altri invece proprio la rivisitazione dei temi felliniani nella visione di Sorrentino costituisce il maggior titolo di merito del film:
{{Quote|Con tutte le rughe, gli eccessi, la sovrabbondanza di scene e "finali", il difficile paragone con Fellini e quant'altro gli si voglia attribuire come difetto io da semplice appassionato spettatore dico Capolavoro Indimenticabile!! Perché davvero emozionante e sincero. <ref>Luciano Stella, ''Grande Bellezza e Grande Emozione (perché tante critiche?)'', in ''Huffington Post'' del 17 gennaio 2014</ref>}}
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