Profezia che si autoadempie: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 25:
 
==== Mitologia greca ====
Nella mitologia greca sono numerosi gli esempi dove i protagonisti dei miti, uomini o dei indifferentemente, una volta saputo il proprio futuro così come è stato deciso dal [[Fato]], tentano di modificarlo ma ottengono solo di avverare involontariamente la profezia. La morale sottintesa è l'immutabilità del destino Uno dei primi esempi di profezia che si autoadempie in letteratura è il mito di [[Crono]], il padre di [[Zeus]], che divora i propri figli perché sa che uno di loro lo spodesterà, ma così facendo spinge sua moglie [[Rea (mitologia)|Rea]] a cospirare contro di lui a favore dei suoi figli, portando infine alla sua caduta. Altro esempio è il [[mito]] greco di [[Edipo]]. Avvisato che suo figlio lo avrebbe un giorno ucciso, [[Laio]] abbandona il neonato Edipo perché muoia. Ma Edipo viene invece adottato da un'altra famiglia e tenuto all'oscuro delle sue vere origini. Quando cresce, Edipo viene avvisato che avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre. Ritenendo che i suoi genitori adottivi fossero quelli reali, lascia la sua casa e viaggia attraverso la [[Grecia]], giungendo infine nella città dove vivono i suoi genitori biologici. Qui si trova a lottare con uno sconosciuto e lo uccide, quindi ne sposa la vedova. Sconosciuto a tutti all'epoca, lo straniero era il vero padre di Edipo, e la vedova era sua madre. In definitiva, si può dire che la profezia su Edipo diventa vera a causa dei tentativi fatti da tutti per evitarla.
 
Lo stesso è vero per la caduta di [[Troia (Asia Minore)|Troia]]: abbandonando il figlio [[Paride]] (che, secondo una profezia avrebbe causato la caduta di Troia), re [[Priamo]] porta infine alla distruzione della città.