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Nel [[21]] era inviato sul teatro di guerra [[Quinto Giunio Bleso]], zio di [[Elio Seiano]]. Quest'ultimo, sembra che in seguito ad alcuni buoni risultati, pur se parziali, otteneva gli ''[[Trionfo|ornamenta triumphalia]]''.
 
Nel [[24]] d.C. il successore di [[Giunio Bleso]], [[Publio Cornelio Dolabella il Giovane|Cornelio Dolabella]], riuscì a catturare ed uccidere [[Tacfarinas]], modificando la tattica fino ad ora risultata improduttiva, dividendo le sue truppe in quattro colonne mobili, grazie anche all'aiuto di [[Tolomeo di Mauretania]], succeduto da poco al padre [[Giuba II|Giuba]], che si meritò il riconoscimento formale di ''socius et amicus papuli romani''.
 
Con il ripristino della pace, nella provincia d'[[Africa (provincia)|Africa]] tornò rapidamente la prosperità, come ben testimoniano i numerosi edifici pubblici costruiti durante il regno di [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] a [[Thugga]] o a [[Bulla Regia]]. L'Africa continuava, inoltre, ad essere uno dei maggiori granai dell'[[Impero romano|impero]]. È proprio in questo periodo che la [[legio III Augusta]] era trasferita ad [[Ammaedara]]<ref>C.Daniels, ''Africa'', in ''Il mondo di Roma imperiale'', a cura di John Wacher, ''parte IV: le frontiere'', [[Bari]]-[[Roma]] [[1989]], p.265 segg..</ref>.