Strage del Duomo di San Miniato: differenze tra le versioni
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Dopo che la gente fu affluita in piazza, i tedeschi fecero entrare in chiesa donne, anziani e bambini lasciando fuori gli uomini ed i giovani ai quali, successivamente, venne ordinato dal tenente germanico, su sollecitazione del vescovo, di entrare in chiesa. Una moltitudine di circa mille persone riempiì la cattedrale.<ref>Paoletti " 1944 San Miniato... "deposizione del 14 agosto 1944 del mag. Milton R. Wexel; del Vescovo; del Preposto del duomo</ref>. I civili all'interno del Duomo erano sorvegliati dai alcuni tedeschi che controllavano le porte affinché gli sfollati non uscissero fuori.<ref>Paoletti " 1944 San Miniato.."57-59/115-120. i soldati di vigilanza erano da 3 a 7 e le tre porte erano aperte a qualcuno fu permesso di uscire di volta in volta.</ref>le. La gente iniziò a fare diverse ipotesi sul motivo di tale concentramento, ma nessuna allora appariva completamente plausibile, nonostante i soldati di guardia avessero informato che quel «raduno era l'unico modo per tenere la gente lontana dalle strade che sarebbero state interessate dalle manovre militari delle truppe tedesche»<ref>{{cita|Paoletti, 2000|p. 28}}.</ref>. Sul prato del Duomo, infatti, grosse frecce direzionali fissate ai [[Tilia|tigli]], indicavano il nord<ref>Atti del Tribunale Militare della Spezia, memoria di Mario Caponi, acquisita il 20 febbraio 2001.</ref>. Alla folla che ormai aveva riempito la chiesa il vescovo si rivolse invitandola a pregare: «preghiamo tutti, perché il momento è triste, è veramente triste», aggiungendo che era consentito mangiare, parlare, fumare, non dimenticando, però, di portare rispetto alla casa di Dio<ref>{{cita|AA.VV. 2004|p.43}} Testimonianza di Mario Caponi resa a G. Contini e ivi riportata.</ref>.
===La Strage===
Alle dieci circa un fitto fuoco dell’artiglieria statunitense colpì inizialmente le pendici a sud della città,<ref>Testimonianza di Padre Alberto Diaz alla commissione, 31 ottobre 1944: "Quando cominciò il cannoneggiamento da sud chiesi che la popolazione potesse scendere nei sotterranei il soldato di guardia... lo permise e vi venne egli pure insieme ai suoi compagni" pag. 121 Paoletti " 1944 San Miniato..." </ref>. A distanza di un quarto d'ora il fuoco dell'artiglieria si spostò sul lato nord-est della città interessando la zona del duomo,il viale della Rimembranza il poggio della rocca, via Umberto I. Durante questa fase un proiettile, probabilmente da {{TA|105 [[Millimetro|mm]]}} ad alto potenziale esplosivo, entrò nella chiesa provocando l'esplosione che causò cinquantacinque vittime, la maggior parte delle quali nella navata {{TA|destra<ref>{{cita|AA.VV. 2004|pp. 53-54}} Testimonianza di Anna Parrini resa a G. Contini e ivi riportata.</ref><ref name="Paoletti67">{{Cita|Paoletti, 2000|p. 67}}</ref>}}.
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