Carlo Balelli: differenze tra le versioni

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===Fotografo di guerra (1913 – 1919)===
Carlo viene arruolato nel 1913 nel Corpo specialisti del Genio-Sezione Fotografica Militare e destinato al Battaglione Dirigibilisti. Nel 1914, divenuto caporale, viene inviato a fotografare il porto di Genova e i monti della Liguria, la zona dell’Alto Isonzo e del Fella fino al Montenero. Ai primi di maggio 1915 è inviato in abiti civili oltre il confine italiano per fotografare strade e fortificazioni austriache, tanto che allo scoppio della guerra, il 24 maggio, viene sorpreso al di là delle linee nemiche, e deve compiere un avventuroso rientro, correndo il rischio di essere scambiato per una spia. Successivamente, come primo operatore della squadra fotografica della Terza Armata aliagli ordini del comandante [[Giorgio Abetti]], realizza una serie di fotografie panoramiche che coprono tutto l’arco alpino dal Podgora a Trieste. Opera anche in prima linea scattando immagini dal S. Michele e da Gorizia fino al litorale adriatico. Nel 1916 è primo operatore nella Squadra telefotografica da montagna della Quarta Armata, con la quale costruisce 75 stazioni fotografiche d’alta quota, dalle quali effettua riprese di vaste zone delle Alpi. Documenta la vita in trincea e le fasi cruciali della guerra, scatta inoltre le foto ufficiali che testimoniano la presenza al fronte di importanti personaggi, la resa degli austriaci a Villa Giusti, l’ingresso delle truppe italiane a Trento, l’arrivo di Vittorio Emanuele III a Trieste conquistata. Molto interessante è la sua documentazione dell’attività di una squadra fotografica militare in azione, da cui si desumono notizie precise sulle stazioni di ripresa, la composizione e le attrezzature in uso.
 
===Monaco, Berlino e Firenze (1920 – 1927)===