Regio Esercito: differenze tra le versioni

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Il '''Regio Esercito''' fu l'[[esercito]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal 4 maggio [[1861]] al giugno [[1946]]. È stato impiegato in tutte le vicende belliche che hanno visto coinvolto il Paese, inclusa la [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] e soprattutto la [[Prima guerra mondiale|prima]] e la [[seconda guerra mondiale]]. Fu inoltre protagonista del [[colonialismo italiano]]. Con la fine del regno dei [[Casa Savoia|Savoia]] cambiò nome in [[Esercito Italiano]].
 
== Storia ==
=== Le origini ===
l'[[Armata Sarda]], subito dopo l'[[unità d'Italia]] assunse il nome di ''Regio Esercito Italiano'', ai sensi del [[decreto]] Fanti (dal nome del ministro [[Manfredo Fanti]]), emanato in data 4 maggio 1861.
 
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Centocinquant'anni fa - accesso 24 aprile 2011</ref>; i 320.000 soldati ed 11.000 ufficiali erano quindi raggruppati in 18 divisioni<ref>http://www.ilgiornaledellazio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1773:150d-anniversario-costituzione-esercito-italiano&catid=88:notizie-dalla-capitale-&Itemid=193 150º Anniversario costituzione esercito italiano - accesso 24 aprile 2011</ref>.
 
Il 20 settembre [[1870]], sotto il comando del [[generale]] [[Raffaele Cadorna (1815-1897)|Raffaele Cadorna]], i [[bersaglieri]] del IV [[Corpo d'armata]], entrando attraverso un varco aperto nelle mura della città nei pressi di [[Porta Pia]] ([[Presa di Roma|breccia di Porta Pia]]), occuparono [[Roma]] che divenne la [[Capitale (città)|capitale]] del [[Regno d'Italia]]<ref name=storia1/>.
 
Dopo l'opera di riorganizzazione promossa dall'allora [[ministro della guerra]] [[Cesare Francesco Ricotti-Magnani]], il [[colonnello]] [[Tancredi Saletta]] sbarcò meno di 1.000 uomini a [[Massaua]], in [[Eritrea]]. Inizia così, il 5 febbraio [[1885]], la [[Guerra d'Eritrea|campagna per la conquista del paese africano]], dando inizio al periodo [[Colonialismo italiano|coloniale italiano]] che subirà una battuta d'arresto nel [[1896]] con la disastrosa [[battaglia di Adua]] avvenuta nell'ambito della [[guerra di Abissinia]]<ref name=storia1/>. Parte importante in questa campagna e in quelle che seguiranno fino alla dissoluzione dell'impero coloniale avranno le truppe coloniali, costituite in Eritrea, Somalia e Libia per coadiuvare le truppe italiane nel controllo del territorio; queste truppe dovevano formare anche una classe media coloniale legata agli interessi italiani<ref>Domenico Quirico, Lo squadrone bianco</ref> e seguiranno le sorti delle colonie fino alla fine, che per l'Etiopia, la Somalia e l'Eritrea corrispose alla [[battaglia di Cheren]] (che precedette di poco la resistenza del duca d'Aosta all'[[Amba Alagi]].
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Morandi|nome=Giovanni|titolo=Alpini, dalle Alpi all'Afghanistan|anno=2003|editore=Poligrafici editoriali|città=Bologna|cid=G. Morandi}}
* <cite id=Quirico> </cite>{{cita libro|cognome= Quirico |nome= Domenico |titolo= [[Lo squadrone bianco]] |dataoriginale= settembre 2002 |edizione= I edizione |data= |anno= |editore= Mondadori |città= Milano |isbn= 88-04-50691-1}}
* [http://books.google.it/books?id=T_QRAAAAYAAJ Annuario dell'Italia militare per il 1864] tip. scolastica di S. Franco e figli, 1864, originale alla [[Harvard University]]
 
== Voci correlate ==
* [[Alpini]]
* [[Arma del Genio]]
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{{Interprogetto|commons=Category:Regio Esercito|s=Autore:Regio Esercito Italiano}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.regioesercito.it Sito Regio Esercito]
* [http://www.esercito.difesa.it/STORIA/STORIA_ESERCITO/Pagine/default.aspx Storia sul sito dell'Esercito Italiano]