José Calvo Sotelo: differenze tra le versioni
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|Attività2 = politico
|Nazionalità = spagnolo
|PostNazionalità =. [[conservatorismo|Conservatore]] fu [[Ministro delle Finanze]] tra il [[1925]] ed il [[1930]] durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera]]. Secondo la storiografia spagnola del dopoguerra, la sua uccisione da parte di componenti della milizia repubblicana della ''Guardia de Asalto''
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===L'omicidio===
[[José del Castillo Sáenz de Tejada|José del Castillo]], responsabile dell'uccisione del falangista [[Andrés Saenz de Heredia]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 123</ref><ref>Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia dell'Asse,, Edizioni Einaudi, Milano, 1980, pag 14</ref>, il quale nel frattempo era diventato un membro importante dell'organizzazione [[Unión Militar Republicana Antifascista]], fu ucciso dai Falangisti il 12 luglio 1936.
Un camion degli "Asaltos" e una vettura uscirono dalla caserma Pontejos<ref name=autogenerato6>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>. La vettura si diresse verso la casa di [[José María Gil-Robles y Quiñones]] leader della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] mentre il camion a casa di Calvo Sotelo in calle Velazquez. Sul camion erano presenti lo stesso Condés, [[Victoriano Cuenca]] che a Cuba era stato guardia del corpo del generale [[Gerardo Machado]], due membri della gioventù social-comunista e alcuni "asaltos"<ref name=autogenerato6 />. Giunti a casa di Sotelo alle tre del mattino lo svegliarono e lo invitarono a venire al comando della polizia. Sotelo godeva dell'immunità parlamentare. Non fu possibile verificare la legittimità della richiesta poiché gli asaltos avevano già provveduto a tagliare i fili del telefono<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 87</ref>. Sotelo si tranquillizzò quando Condés gli mostrò il tesserino della [[Guardia Civil]]<ref name=autogenerato6 />, ma mantenendo comunque forti dubbi promise alla famiglia di farsi sentire al più presto aggiungendo "''a meno che questi signori non mi facciano saltare le cervella''"<ref name=autogenerato6 />. Partiti con il camion, dopo circa mezzo chilometro, Cuenca gli sparò due volte alla nuca<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 88</ref><ref name=autogenerato6 /> poi scaricarono il corpo al [[Cimitero dell'Est]]<ref>Arrigo Petacco, Viva la muerte, Le scie Mondadori, Milano, 2006, pag 10</ref> che fu identificato solo il giorno dopo. La macchina che era andata alla ricerca di Gil Robes non lo aveva trovato perché si era recato a [[Biarritz]] per il [[Fine settimana|week end]].
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