Letteratura: differenze tra le versioni

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* il [[dialogo]]
 
Ci sono stati molti tentativi di classificazione. Da [[Platone]] che prima parla di genere serio (epopea e tragedia) e genere faceto (commedia e giambica), poi nella ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' fa la tripartizione tra genere mimetico o drammatico (tragedia e commedia), espositivo o narrativo ([[ditirambo]], nòmo, poesia lirica) e misto (epopea) facendo variare la classe di appartenenza secondo un diverso rapporto con la realtà<ref name= SegreGen >cfr. [[Cesare Segre]], ''Generi'', in ''[[Enciclopedia Einaudi]]'', vol. VI, Einaudi, Torino 1979, pp. 564-85, poi ripreso in ''Avviamento all'analisi del testo letterario'', cit., pp. 234-63.</ref>.
 
In [[età alessandrina]] fioriscono le categorizzazioni con i sottogeneri. Per esempio per [[Dionisio Trace]] la melica (o lirica), se dedicata agli dèi si divide in [[inno]], [[prosodio]], [[peana]], ditirambo, nòmi, adonidio, iobacco e [[iporchema]]; se dedicata ai mortali in [[encomio]], [[epinicio]], scolio, canto amoroso, [[epitalamio]], [[imeneo]], sillo, threnos ed [[epicedio]]<ref name= SegreGen />.