Bernardino Zendrini (scrittore): differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Fu professore di Letteratura germanica all'[[Università di Padova]] dal 1867, mentre dal 1876 insegnò Letteratura italiana all'[[Università di Palermo]]. Tra le sue opere si ricordano alcuni articoli di critica letteraria e raccolte di poesie (''Prime poesie'', 1871). La sua fama è tuttavia legata alla traduzione completa del ''Canzoniere'' di [[Heinrich Heine]], condotta con grande perizia. Iniziata nel 1865, occupò quasi vent'anni della sua vita, tanto che l'edizione definitiva uscì presso [[Hoepli]] nel 1884<ref>
Fu celebre la sua polemica con [[Giosuè Carducci]]. Appena Zendrini ebbe licenziato la prima edizione del testo heiniano (1871) il Carducci lo attaccò con versi sprezzanti in ''Canto dell'Italia che va in Campidoglio''<ref>Particolarmente sferzanti i versi 17-20: «''Qua'', ''qua'', ''qua''. Che volete voi? Chiamate/ il fratel Bertoldino/ o Bernardino? Ei cova, ei ponza, il vate,/ lo stil nuovo latino».</ref> (1871) e nell'epodo ''A un heiniano d'Italia'' (1872).<ref>Fanno entrambi parte dei ''[[Giambi ed Epodi]]''.</ref> Bernardino replicò su ''[[Nuova Antologia]]'', e ricevette così nuove accuse nello scritto carducciano ''Critica e arte'' pubblicato nel 1874 sulla rivista bolognese ''La voce del popolo''. Dopo la morte di Zendrini, il grande poeta cercò di attenuare alcuni giudizi precedentemente espressi con la parziale rivalutazione che si può leggere nel saggio ''Dieci anni a dietro'', apparso in più puntate sul ''[[Fanfulla della domenica]]'' nel 1880.
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/bernardino-zendrini/ Bernardino Zendrini su Treccani Enciclopedia Online]
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