Paul Celan: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Il futuro scrittore, sin dalla sua infanzia, trascorsa quasi interamente a Cernauti (oggi [[Czernowitz]]) e caratterizzata dall'educazione rigida e repressiva del padre, apprende la conoscenza della lingua e della letteratura tedesca in particolare grazie alla madre. I primi scrittori ai quali si appassiona sono [[Goethe]], [[Rilke]], [[Rimbaud]]; sin dal ginnasio coltiva un certo interesse per i classici dell'[[anarchismo]], quali [[Gustav Landauer]] e [[Pëtr Alekseevič Kropotkin|Koprotkin]], che preferisce decisamente alla lettura di [[Marx]]<ref>Cfr. I. Chalfen, P.C., ''Eine Biographie seiner Jugend''.</ref>. Nel [[1938]], conseguita la maturità, decide di iscriversi alla facoltà di Medicina a [[Tours]], in [[Francia]]; il treno sul quale viaggia sosta a [[Berlino]] proprio durante la [[Notte dei cristalli]]. È in questo periodo che Paul inizia a scrivere le prime poesie (poi confluite nell'antologia postuma "Scritti romeni"), intensificando la lettura di [[Kafka]], [[Shakespeare]] e [[Nietzsche]]. Tornato in patria, a causa dell'annessione della Bucovina settentrionale all'[[URSS]], non può più ripartirne; si iscrive perciò alla facoltà di romanistica della locale università. Poco più tardi, nel [[1942]], in seguito all'occupazione tedesca della Bucovina, Celan vive direttamente le deportazioni che condussero gli [[ebreo|ebrei]] di tutta Europa all'[[Olocausto]]. Il giovane Antschel (Celan, il suo nome d'arte è l'anagramma del suo vero cognome in ortografica rumena ''Ancel'', ideato solo nel 1947) riesce a sfuggire alla deportazione ma viene spedito in diversi campi di lavoro in [[Romania]]; perderà però definitivamente i genitori, catturati dai nazisti: il padre muore di [[Tifo esantematico|tifo]] e la madre viene fucilata nel campo di concentramento di [[Michajlovka]], in [[Ucraina]]. Nel [[1944]], dopo aver lavorato perfino come assistente in una clinica psichiatrica, pur di sfuggire alle deportazioni, con la conquista da parte delle truppe sovietiche, torna a Czernowitz per completare gli studi nella facoltà di anglistica; nel [[1945]], dopo aver donato tutte le sue prime poesie a Ruth Lackner, attrice e suo primo amore, lascia la città natale annessa all'URSS, e si trasferisce in Romania a [[Bucarest]], dove lavora come traduttore e conosce alcuni importanti poeti romeni, fra cui [[Petre Solomon]]; è di questo periodo la pubblicazione della prima versione di ''Todesfuge''. È però costretto a fuggire nuovamente, attraverso l'Europa, a causa delle persecuzioni del regime [[comunismo|comunista]]; raggiunge prima [[Vienna]], dove pubblica la sua prima silloge ufficiale, "La sabbia delle urne", e un breve saggio di movente psicoanalitico, "Edgar Jenè e il sogno dei sogni", poi trova ospitalità in [[Francia]], a Parigi, dove si iscrive all'[[École normale supérieure]]. Nel 1950 pubblica una raccolta di aforismi, intitolata "Controluce". Si sposa nel [[1952]] con la pittrice [[Gisele de Lestrange]] e pubblica il suo scritto più famoso, ''Mohn und Gedächtnis'', contenente la celeberrima poesia ''Todesfuge'', cioè "fuga (termine musicale) della morte" ma anche molte poesie di ispirazione più romantica. Si appassiona in questi anni alla lettura di [[Heidegger]], che segnerà profondamente il suo percorso poetico; ha anche frequenti contatti con [[René Char]] e, poco dopo, con la poetessa [[Nelly Sachs]].
 
Nel [[1953]], ormai inseritosi nel tessuto culturale francese, subisce gravissime accuse di plagio da parte della vedova del poeta [[Yvan Goll]]; Celan riuscirà a scagionarsi, ma questa vicenda minerà profondamente le sue condizioni psichiche, già provate dagli avvenimenti dell'infanzia e del periodo bellico.
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La lirica si chiude, infine, con un ultimo ritorno, e poi si interrompe, quasi a simboleggiare la mancanza di parole per descrivere ulteriore dolore, solo un ultimo richiamo a Margarete dalla chioma dorata, e a Sulamith dalla chioma... in cenere.
 
 
Nero latte dell'alba lo beviamo la sera
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[[Categoria:Poeti suicidi]]
 
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