Egisto Corradi: differenze tra le versioni
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Come inviato speciale del [[Corriere della Sera]] nel dopoguerra è stato corrispondente e acuto osservatore della realtà nelle principali zone del mondo interessate da eventi bellici. Amava dire che il vero [[giornalismo]] è quello che si pratica con la suola delle scarpe{{Citazione necessaria}}
{{quote|Tu sei [[re Artù]] e io il [[cavalieri della Tavola Rotonda|cavaliere della tua tavola rotonda]] <!-- <ref>[http://www.oggi7.info/dettaglio.asp?Art_Id=2168&Art_Tema=Personaggi Fonte: Oggi7.info]</ref>-->|[[Ettore Mo]]}}
{{Nota
|titolo=Guardate mura di una città atomica
|contenuto=Egisto Corradi è stato un acuto osservatore della realtà del suo tempo e la sua prosa ha costituito materiale di studio per numerosi giornalisti. Ecco come descriveva, in un articolo sul [[Corriere della Sera]] del [[1952]], il moltiplicarsi di sanatori nella zona di [[Sondalo]], in [[Valtellina]]<ref>[http://www.geofilosofia.it/recensioni/Rossattini.html
{{quote|A qualche misterioso stabilimento o laboratorio od officina segreta pensa subito chi si trova a percorrere di notte la strada [[Tirano]]-[[Bormio]]. Sulla sinistra, là dove i contrafforti montuosi formanti la valle leggermente si aprono, migliaia di lumi si accendono d'improvviso nel nero velluto delle abetine e delle pinete ... Chi si trova ad osservare questo spettacolo non può non pensare vagamente a misteriose città del futuro, non può non pensare anche per un solo attimo di essere capitato furtivamente sotto le guardate mura di una città atomica.|}}
}}
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Egisto Corradi è stato anche sottotenente degli [[alpini]], decorato di medaglia d'argento al Valor militare. Reduce dalla campagna di [[Grecia]], quale componente della [[Brigata Alpina Julia]] - insieme alla ''Cuneense'' e alla ''Tridentina'' parte dell'[[ARMIR]] che costituiva il [[CSIR|Corpo di Spedizione Italiano in Russia]] - partecipò durante la [[seconda guerra mondiale]] alla [[Fronte orientale (1941-1945)|campagna di Russia]].
Narrò nel [[saggio]] [[storia|storico]] [[autobiografia|autobiografico]] ''La ritirata di Russia'' (pubblicato da [[Longanesi]] nel [[1964]], quindi una ventina di anni dopo lo svolgersi degli eventi) il ritiro dei soldati italiani nel gennaio [[1943]] dalla gelida steppa sovietica <!-- <ref>[http://www.sovizzonline.it/public/membri/gptecchio/nikolajewka.pdf Approfondimento: .Pdf Sovizzonline.it]</ref>--> nel disperato tentativo di uscire dalla ''sacca'' in cui l'esercito di [[Stalin]] li aveva rinchiusi.
==Biografia==
Egisto Corradi iniziò il mestiere di giornalista come correttore di bozze alla [[Gazzetta di Parma]] (lo stesso giornale per cui lavorò anche [[Giovanni Guareschi]]), di cui divenne redattore capo all'indomani del 25 aprile [[1945]].
Nell'immediato dopoguerra passò al Corriere della Sera, testata per la quale svolse a lungo attività di inviato. Nel [[1954]] era a [[Trieste]] <!-- <ref>[http://www.otimaster.com/dblog/storico.asp?m=20051008 Fonte: Otimaster.com]</ref>-->:
{{quote|Il grande urlo si sentì mentre pioveva furiosamente e la [[bora]] tirava raffiche violente: volavano manifesti, tricolori, ombrelli. I rumori erano di grida e di bora. Trieste ronzava come una [[chitarra]] esposta al [[vento]]|}}
Fu uno dei pochi testimoni oculari della [[rivoluzione ungherese del 1956]] ("''Dalle 15 di oggi non si transita più sulla strada Nichelsdorf-[[Budapest]]. Un certo numero di carri armati sovietici ha preso oggi posizione sulla strada Virana-Budapest, una decina di chilometri dentro il territorio ungherese e ha bloccato le comunicazioni che da qualche giorno si erano stabilite fra Ungheria e Occidente...''", scriverà per il suo giornale il 2 novembre di quell'anno
<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931
di Sergio Romano, Radio3 - Rai.it Non gli riuscì tuttavia, nel [[1964]], di entrare - assieme ad un nutrito gruppo di inviati - nell'allora [[Unione Sovietica]] per sviluppare un'inchiesta sul [[PCUS]] <!-- <ref>[http://www.geocities.com/melograni/testispedizioni.htm Fonte: Geocities.com/melograni]</ref>-->.
{{Nota
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|larghezza=400px
|titolo=Un'inchiesta ''operaia''
|contenuto=Egisto Corradi fu autore <!-- <ref>[http://www.amnesty.piemontevda.it/users/files.php?mode=download&file=unitadudu.pdf Fonte: .Pdf Amnesty.piemontevda.it - ''L'orda'', di Gian Antonio Stella]</ref>--> di una curiosa inchiesta che gli era stata commissionata, a fine [[anni 1940|anni quaranta]], dal [[Corriere d'Informazione]], giornale del pomeriggio milanese dello stesso gruppo editoriale del ''Corsera'', riguardante l'immigrazione clandestina di manovalanza operaia in [[Francia]], prevalentemente dal meridione d'Italia, susseguente a restrizioni imposte dal governo centrale di [[Parigi]]. La barba incolta, vestito con abiti di seconda mano acquistati su una bancarella, e privo del tesserino dell'[[Ordine dei Giornalisti]] (la carta di identità era stata adeguatamente contraffatta con la scritta ''operaio'' al posto di quella di ''giornalista''), l'ancora giovane cronista Corradi salì su un treno di terza classe che da [[Aosta]] lo avrebbe trasportato, mescolato ad altri operai alla ricerca di compiacenti ''passeur'' nella cittadina valdostana di [[Prè-Saint-Didier]], dalla quale avrebbe sviluppato la sua inchiesta.}}
In [[Italia]] fu testimone anche di altri grandi eventi, come il [[disastro del Vajont]]<!--<ref>[http://www.vajont.org/vajont_static/casagrande.pdf Fonte: .Pdf Vajont.org]</ref>--> e il [[terremoto del Belice]], un disastro che segnò profondamente l'[[Italia]] degli [[anni 1960|anni sessanta]] e del quale restituì puntuali resoconti centrati sullo stato di assoluta precarietà in cui si svolsero i soccorsi nei giorni successivi il verificarsi del [[sisma]].
Insieme ad altri autori ha condotto inchieste su città italiane sedi di stabilimenti [[Italsider]], ricche di informazioni sulla loro urbanistica ed architettura, raccolte nel volume ''Le città del ferro''<!-- <ref>[http://www.ilab.org/db/book998_397.html Fonte: Ilab.org]</ref>--> ([[Genova]], Sigla Effe, [[1966]]). Nel [[1974]] lasciò il Corriere per seguire [[Indro Montanelli]] nella fondazione de [[Il Giornale Nuovo]].
A Corradi - la cui attività è stata oggetto di tesi di laurea<ref>[http://www.sociologia.unimib.it/static/struttura/struttura.asp@rubrica=1&persona=80&cognome=Abruzzo&nome=Franco.html Fonte: Unimib.it]</ref> - sono stati assegnati diversi premi giornalistici<ref>Fra gli altri: [http://www.parmaitaly.com/ilario88.html Premio S.Ilario 1988], [http://www.premioestense.net/riconoscimento.html Premio Estense - Riconoscimento Gianni Granzotto 1989], Premio Marzotto (giornalismo) 1965, [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/16/3/ Premio Saint Vincent di giornalismo 1965] e [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/26/3/ 1976] e [http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=21058 Premio Max David alla memoria]</ref> per la sua lunga ed intensa carriera e al suo nome è stato intitolato un ulteriore premio.
La sua città natale, [[Parma]], gli ha dedicato una via<!-- <ref>[http://www.parmanews.net/portal/page?_pageid=172,499392&_dad=portal&_schema=PORTAL&item_notizia=514510 Fonte: Parmanews.it]</ref>-->.
==Note==
{{references
==Bibliografia==
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==Collegamenti esterni==
* [http://www.
{{Premio Marzotto}}
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