Nicola Bombacci: differenze tra le versioni

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Da allora l'ex-fondatore del Partito Comunista d'Italia ebbe più spazio e visibilità e decise di dedicarsi anima e corpo al fascismo con la sua innata capacità oratoria e la sua vicinanza alle classi lavoratrici: pubblicò alcuni opuscoli sui pericoli del [[bolscevismo]] e la degenerazione [[stalinismo|staliniana]] dei principi comunisti,<ref>Nicola Bombacci, ''Il mio pensiero sul bolscevismo'', Roma, Edizioni "La Verità", 1941; Nicola Bombacci, ''I contadini nella Russia di Stalin'', Roma, 1942; Nicola Bombacci, ''I contadini nell'Italia di Mussolini'', Roma, 1943; Nicola Bombacci, ''Questo è il comunismo'', Venezia, 1944; Nicola Bombacci, ''Dove va la Russia? Dal comunismo al panslavismo'', Padova, 1944.</ref> e partecipò al [[Congresso di Verona (1943)|Congresso di Verona]]. Proprio a Bombacci si attribuisce il progetto di [[Socializzazione (fascismo)|socializzazione]] delle imprese e dei mezzi di produzione, notevolmente propagandato dal fascismo repubblicano ed approvato dal consiglio dei ministri della RSI nel febbraio del [[1944]].<ref>Frederick William Deakin, ''La brutale amicizia. Mussolini, Hitler e la caduta del fascismo italiano'', Torino, Einaudi, 1990, 2 voll.</ref>
 
Negli ultimi mesi di guerra (settembre 1944 - marzo [[1945]]) non smise di propagandaresostenere la causa del fascismo come unica vera rivoluzione e realizzazione del trionfo del lavoro, dando conferenze e facendo comizi tra gli operai nelle piazze del Nord della penisola.
[[File:Mussolini e Petacci a Piazzale Loreto, 1945.jpg|thumb|200px|I corpi di '''Bombacci''', [[Mussolini]], [[Clara Petacci]], [[Alessandro Pavolini|Pavolini]] e [[Achille Starace|Starace]] appesi per i piedi a [[Piazzale Loreto]], [[Milano]] 1945.]]
Bombacci rimase al fianco di Mussolini fino all'ultimo momento: i [[partigiani]] lo catturarono, in fuga per la [[Svizzera]], nella stessa vettura del duce, [[Morte di Mussolini|e lo fucilarono come lui]] sulle rive del [[lago di Como]] il 28 aprile del 1945. Mussolini morì a [[Giulino di Mezzegra]], mentre Pavolini e Bombacci a Dongo, vicino al luogo della cattura. Le sue ultime parole furono, appena prima di essere fucilato: "Viva l'Italia! Viva il Socialismo!".<ref>[http://www.beppeniccolai.org/Bombacci.htm Nicola Bombacci<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La mattina del 29 aprile lo appesero per i piedi al distributore di benzina di [[Piazzale Loreto]], a [[Milano]], insieme a [[Benito Mussolini]], [[Claretta Petacci]] ed alcuni gerarchi fascisti, sotto la scritta "Supertraditore".